Capitolo Sei

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Gli amici di Adam sembravano tipi apposto, un po' troppo con la puzza sotto al naso, ma quando nasci negli agi, finisci con il credere che tutto ti sia dovuto

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Gli amici di Adam sembravano tipi apposto, un po' troppo con la puzza sotto al naso, ma quando nasci negli agi, finisci con il credere che tutto ti sia dovuto.

La principessina del cazzo aveva risposto a tono alle mie provocazioni e questo mi faceva venir voglia di importunarla ancora di più. Qualcuno doveva farle capire che non era seduta su un cazzo di trono.

«Come mai le ragazze sono scappate via?» chiesi accedendo la terza sigaretta di fila.

«Puoi evitare di intossicarci?» La mora storse il naso disgustata e si allontanò un po' da me.

Alzai un sopracciglio e buttai fuori il fumo proprio nella sua direzione. «Puoi evitare di rompere i coglioni?»

«El...» Adam mi rimproverò. «Scusatelo, ha un modo di fare scorbutico, ma in fondo è un simpaticone» mi prese per il culo il mio amico.

«Molto in fondo.» Indossai il mio sorriso da bastardo e non mancai di notare come mi stavano sondando tutti i suoi amici.

Mi facevano sentire un cazzo di alieno e mi stavano dando sui nervi.

«Astlyr ha organizzato la prima festa della stagione a casa sua» annunciò Adam, mettendo un braccio intorno alle spalle della mora che sembrò irrigidirsi sotto il suo tocco.

Il mio amico, non contento, avvolse con l'altro braccio il fianco della biondina, Jade e quella lo guardò come se stesse guardando un dio greco. «Le mie ragazze organizzeranno una festa da urlo.»

Astlyr si divincolò da Adam e si fermò accanto a Nate, che mi aveva l'aria di un vero damerino. Si vedeva da come si guardavano che entrambi volevano fare un passo avanti, ma chissà per quale motivo si trattenevano. A me quelle sembravano tutte stronzate: se una ragazza mi piaceva, mi facevo avanti, al massimo mi beccavo un due di picche, ma che si ne fotteva?

C'era troppa educazione in quel gruppo, forse avevano bisogno di gente più comune come me e Blake per capire come si stava al mondo.

«Stai attento a quello che fai, Adam!» lo avvertì Astlyr puntandogli un dito contro.

Adam le rivolse un sorriso angelico e portò una mano sul petto. «Cosa mai potrei fare?»

«Le stanze da letto sono severamente vietate!» disse la mora risoluta. «E si fuma solo fuori casa.»

«Che palle questa...» mi resi conto di averlo detto ad alta voce solo quando Astlyr mi fulminò con lo sguardo.

«Non so a cosa sei abituato nella caverna da dove vieni, troglodita» mi parlò guardandosi le unghie perfettamente curate. «Ma imparerai presto che qui ci sono altre regole, altrimenti puoi anche non venire alla mia festa.»

Non risposi perché Adam fu bravo a cambiare discorso, a spostarlo su quanto surf avremmo potuto fare quell'estate in quel posto pazzesco.

Ma un pallino si era ormai insinuato nella mia testa: non solo sarei andato alla sua stupida festa, ma non sarei andato via finché non avrei disobbedito a ognuna delle sue regole del cazzo.

Folly Beach. Attrazione DivinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora