Capitolo Trentasei

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Jax e Vachlan si guardarono e non riuscii a decifrare la loro espressione, l’ansia mi stava pervadendo

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Jax e Vachlan si guardarono e non riuscii a decifrare la loro espressione, l’ansia mi stava pervadendo.

Avevamo raccolto quanti più soldi possibili in contanti, ma sapevo perfettamente che non avrebbe coperto il nostro debito, ma poteva essere un inizio.

«Fatemi capire» Jax prese a parlare con quel suo tono di scherno. «Voi credete che con questa miseria siamo apposto?»

«Senza aver venduto un solo grammo di ciò che vi abbiamo dato?» aggiunse Vachlan facendo un passo minaccioso nella mia direzione.

Non mi mossi, per quanto sapevo benissimo quanto fossero pericolosi, non volevo dargli quella soddisfazione. Io, Adam e Blake rimanemmo in silenzio.

«Abbiamo capito bene?» ripeté Jax sventolandomi i soldi in faccia.

«Ve ne daremo altri» risposi risoluto mentre dentro tremavo come un codardo. «Massimo tra una settimana.» Sapevo di stare mentendo, non avevo idea se fossi riuscito a recuperare i soldi che mancavano.

Jax mi lanciò addosso le banconote e mi spinse facendomi quasi cadere a terra. In quel posto non c’era nessuno, oltre noi, il mare e la spiaggia e quando Vachlan estrasse la pistola dai pantaloni credetti che sarei morto, che saremmo morti tutti e tre e ci avrebbero gettati in mare.

Pensai ad Astlyr, a cui non avevo neanche detto dove fossi, alla mia famiglia, alla mia piccola Jo.

Il pugno arrivò così in fretta che me ne resi conto solo qaundo tutta l’aria mi uscì dal petto e mi ritrovai a terra sporco di sabbia,

Vidi di sottecchi Adam che provava ad avvicinarsi e si prendeva un colpo del retro della pistola da Vachlan. «Provate ad avvicinarvi e il vostro amico è morto e poi ammazziamo anche voi.»

Loro mi guardarono non sapendo cosa fare e io mi limitai ad annuire, a fargli capire con gli occhi di non avvicinarsi.

«Ora.» Jax mi prese per il colletto della maglietta e mi sollevò solo per darmi un pugno in pieno viso. «Ascoltatemi bene.»

Sentii un dolore acuto al naso e alla mascella e mi riaccasciai sulla sabbia quando Jax mi lasciò.

 «Voi» riprese a parlare arrivò un calcio allo stomaco così forte da farmi smettere per un istante di respirare. «Venderete.» Mi riprese dalla maglietta e mi diede un altro pugno in faccia, sentii scricchiolare il mio naso. iniziai a vedere puntini neri davanti agli occhi. «Ogni grammo.» Un altro pugno e la bocca si riempì di sangue, un sapore metallico che rischiò di farmi vomitare. «Altrimenti, vi ammazziamo.»

Folly Beach. Attrazione DivinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora