Capitolo Sedici

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Se mi avessero dato un dollaro per ogni volta che mi ero lasciato convincere da Adam a fare qualcosa, sarei stato l’uomo più ricco del pianeta

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Se mi avessero dato un dollaro per ogni volta che mi ero lasciato convincere da Adam a fare qualcosa, sarei stato l’uomo più ricco del pianeta.

Quel circolo cominciava a darmi sui nervi. L’avevo già detestato la settimana prima per il ballo e adesso, a guardare quei figli di papà, Adam e Nate compresi, che giocavano a quello sport noioso e da ricconi, che era il tennis, mi veniva voglia di affogarmi nella piscina.

Non sapevo dove cazzo fosse Blake, ma mi avrebbe pagato caro quel pomeriggio da solo in quel circolo di merda.

L’unica cosa positiva?

Era pieno di milf. Tutte belle donne sopra i quaranta divorziate, o alle quali i mariti non dedicavano abbastanza tempo. Portavano due pezzi striminziti che neanche le mie coetanee osavano mettere e non mancavano di lanciarmi sguardi di fuoco mentre stavo sdraiato sul lettino a bere un gin tonic con solo i pantaloni del costume addosso.

Stavo guardando proprio una di loro mentre mi sculettava davanti, quando un’ombra oscurò il sole che mi baciava il corpo seminudo.

Alzai lo sguardo e mi trovai una donna mora che mi guardava dall’alto in basso con un grande cappello e un paio di occhiali da sole giganti da diva. Era oggettivamente una bellissima donna, ma da come mi stava guardando non sembrava apprezzare il mio fisico scolpito come le altre.

«Posso aiutarla?» chiesi con il mio solito tono brusco.

Lei strinse la bocca in una smorfia di disgusto che mi ricordò qualcuno.

«Celestine!» Adam finì finalmente la partita e si avvicinò con quel damerino di Nate, salutando la donna che improvvisamente decise che qualunque insulto stava per rivolgermi, non era più molto importante.

«Ragazzi!» esclamò la donna salutandoli con calore.

Nate inchinò quasi la testa. «Signora Wood.»

«Astlyr non viene al circolo?» chiese Adam facendomi subito capire che quella donna dall’aria antipatica era la madre della principessina.

Mi sollevai meglio sul lettino e inclinai la testa per osservarla meglio: in effetti i capelli scuri e il portamento fiero erano proprio quelli di Astlyr.

«No, si è svegliata di cattivo umore oggi» informò la signora. «Ma io non starò in casa per tutto il fine settimana, che ne dite di organizzare una festa da me, così da risollevarle il morale?»

Adam e Nate si guardarono e un’ombra sembrò oscurare il viso di entrambi. O forse lo avevo solo immaginato.

«Non so…» disse il damerino portando una mano al collo con imbarazzo. «Magari non le va…»

Folly Beach. Attrazione DivinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora