Capitolo Dieci

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In un posto pieno di figli di papà che si curavano solo delle apparenze, il divertimento stava nel saper leggere dietro le righe, tra gli sguardi pieni di peccato che ognuno di loro lanciava nella speranza che nessuno li notasse

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In un posto pieno di figli di papà che si curavano solo delle apparenze, il divertimento stava nel saper leggere dietro le righe, tra gli sguardi pieni di peccato che ognuno di loro lanciava nella speranza che nessuno li notasse.

Io però ero sempre stato un ottimo osservatore, facevo il coglione per dissimulare la mia capacità di guardare oltre. E siccome dovevo distrarmi dai problemi che mi ero lasciato alle spalle a Los Angeles, ma che a quanto sembravano volermi seguire, e mi annoiavo con molta facilità, avevo deciso di svelare ogni più piccolo segreto di quel gruppo di amici.

Per questo fu per me facile notare come Adam guardava la biondina, Jade, il modo in cui la provocava non aveva niente a che fare con il suo approccio con le altre ragazze, anche se a un osservatore poco attento poteva sembrava che il mio amico facesse l’idiota con lei esattamente come con tutte le altre. In realtà Adam si tratteneva, ed era questo che rendeva diverso il suo approccio con Jade.

C’era però una cosa che non riuscivo proprio a capire: perché mi aveva detto di stare lontano anche dalla principessina mora, e soprattutto perché, nonostante fosse perso per Jade, non mancava mai di lanciare un’occhiata a Astlyr. Proprio in quel momento, mentre era in acqua con noi, un’ombra sembrò offuscare i suoi occhi già scuri osservando lei che parlava con quel damerino di Nate.

«Tutto bene?» chiesi cogliendolo in fragrante.

Lui sembrò ridestarsi. «Sì, certo» dissimulò facilmente.

Ma io non avevo intenzione di mollare. «Forse dovrei dimostrare a quel figlio di papà come soddisfare una principessina.» Speravo che provocandolo lui mi rivelasse qualcosa.

Il mio amico si voltò a guardarmi e assottigliò lo sguardo come se mi volesse incenerire. «Ti ho già detto di stare lontano da Astlyr, Elijah, non farmelo ripetere.» Il suo tono secco non ammetteva repliche, ma io continuai.

«Sei indeciso tra la bionda e la mora?» gli sussurrai così che solo lui potesse sentirmi.

Adam sgranò gli occhi come se avessi appena bestemmiato e si guardò intorno, forse per accettarsi che nessuno mi avesse sentito. «Ma che cazzo dici?» Si innervosì subito, e questo non fece altro che aumentare la mia curiosità.

«E allora perché ti scaldi così?» lo provocai.

Lui mi spinse via. «Smettila di fare il coglione, El, non sai di cosa parli.»

E, detto questo si allontanò da me. Il suo atteggiamento era strano, come se ci fosse qualcosa di grosso dietro e che il pensiero che uscisse fuori lo terrorizzasse.

Così, non contento, approfittai del momento in cui Nate si allontanò da Astlyr per andare a disturbare proprio lei.

«La principessa è rimasta da sola?» esordii avvicinandomi a lei più del necessario.

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