Capitolo Sette

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La casa di quella principessina sembrava veramente un cazzo di castello

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La casa di quella principessina sembrava veramente un cazzo di castello. Ma non mi sarei aspettato nulla di meno da una con taglio di capelli che diceva già quanto fosse un'altolocata con la puzza sotto il naso.

«Fate i bravi» si raccomandò Adam che però stava già guardando un gruppo di ragazze con il suo solito sguardo da bastardo.

«Parli con noi o con te stesso?» Blake gli diede una pacca sulla spalla.

Superai entrambi avvicinandomi alla porta e poi mi voltai a guardarli aprendo le braccia. «Andiamo a vedere se le feste di questi figli di papà superano quelle della città degli angeli.»

La mia schiena sbatté contro qualcuno e sentii la maglietta bagnarsi di qualcosa proprio sul dietro.

«Ma che cazzo!» Mi voltai come una furia.

«Oddio scusami» Astlyr stava cercando di raccogliere i bicchieri di carta caduti a terra, ma quando alzò gli occhi su di me, che non mi abbassai certo ad aiutarla, mi fulminò con lo sguardo.

Indossava un vestito nero che fasciava perfettamente le sue curve morbide mettendo in risalto il seno pieno. Non potevo negare che fosse bellissima.

«Dovresti stare più attenta, principessa.» Incrociai le braccia al petto.

«Cosa ci fai tu qui?» domandò lei lasciando perdere il disastro di birra a terra.

«Volevo vedere che festa del cazzo organizzavi.» Mi guardai intorno.

Se la mia casa mi era sembrata grande, quello era veramente un altro livello di grandezza e sfarzo. In quella villa ci entravano centinaia di persone e sembrava che in quel momento non solo Folly Beach, ma tutto il Sud Carolina si fosse riversato nel salotto.

«Non voglio il tuo culo californiano dentro casa mia!» sbottò lei.

Mi avvicinai ancora di più a lei, sovrastandola con la mia stazza. «Peccato, principessa, perché il mio bellissimo culo californiano, non ha nessuna intenzione si schiodarsi da qui.» La lasciai lì e mi diressi dentro casa, pronto ad attraversare il salotto e andare sul retro.

Ragazzi e ragazze bevevano, mangiavano e ballavano a bordo piscina in quel giardino che sembrava non avere fine.

Dentro la piscina olimpionica c'erano ragazze in bichini che ridevano già mezze ubriache.

Sì, questa è la mia idea di festa, pensai squadrando tutto quel ben di dio.

Mi guardai con complicità Blake che mi aveva raggiunto, ma quando mi voltai per cercare Adam lo vidi che discuteva davanti la porta con Astlyr.

«Dovremmo aiutarlo?» Blake si passò la mano tra i capelli scuri.

Scossi la testa. «No, divertiamoci, lasciamo i drammi a Adam.»

Mi tolsi la maglietta sporca di birra e la lanciai via, rimanendo solo con i pantaloncini del costume, poi di corsa mi gettai dentro la piscina.

Folly Beach. Attrazione DivinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora