Capitolo Diciannove

281 24 5
                                    

Ci si poteva svegliare incazzati ogni giorno?

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ci si poteva svegliare incazzati ogni giorno?

Perché in quella cazzo di cittadina sembrava che non riuscissero a fare altro che questo: farmi incazzare. Ero fuggito da Los Angeles per avere un po’ di tregua e invece avevo trovato altri mille problemi.

Mi aveva svegliato il suono del campanello e quando aprii la porta e mi trovai davanti Adam la cosa riuscì a farmi incazzare ancora di più, visto che solitamente entrava in casa mia senza suonare e disturbarmi.

«Cosa cazzo ci fai qui all’alba?» Aprii di più la porta per farlo passare.

In realtà era mezzogiorno passato da un po’, ma considerando che la sera prima, dopo essere andato via da casa di Astlyr, ero così confuso da non voler in alcun modo tornare a casa, ero stato praticamente tutta la notte a girare con la Mustang per le strade di Folly Beach. Quando non c’erano esseri umani a deturparla, quella cittadina era piuttosto bella.

Adam andò verso la cucina e io chiusi la porta e lo seguii.

«Dobbiamo parlare» disse il mio amico palesemente travolto da una nottata di sesso.

Lo guardai con un ghigno sul viso. «Pensavo che facessi sul serio con la biondina.»

Dopo il ballo mi era sembrato che lui e quella Jade se la intendessero abbastanza da far smettere Adam di scoparsi qualunque essere femminile gli capitasse a tiro. Non che lo giudicassi, io ero il primo a comportarmi allo stesso modo, solo che lui rompeva i coglioni con la biondina da anni, e adesso che finalmente aveva una possibilità sembrava che stesse facendo il coglione.

«Jade non vuole una cosa seria…» Si sedette sullo sgabello del tavolo alto, poggiò i gomiti sopra quest’ultimo e poi si portò le mani in mezzo ai capelli.

Era sempre molto teatrale.

«E questo lo sai perché te l’ha detto lei o perché lo ha dedotto quel tuo cervello dove ormai c’è solo un neurone che funziona a intermittenza?» domandai sarcastico.

A chiunque fosse stato presente alla festa della sera prima non era sfuggito quanto Jade ci fosse rimasta di merda nel vederlo con Madison.

«Ho troppo mal di testa per stare a sentire le tue stronzate» mi liquidò Adam.

«D’accordo» lasciai perdere perché tanto sapevo che non sarebbe servito a nulla provare a fargli capire che stava facendo una stronzata. «Di cosa volevi parlarmi di così urgente da farti alzare con il post sbronza?»

Adam appoggiò le braccia al tavolo, i capelli scompigliati e quegli occhi scuri che divennero seri, cosa che accedeva tipo due volte l’anno, mentre mi osservavano. «Astlyr.»

Folly Beach. Attrazione DivinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora