Capitolo Ventinove

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Non avevo resistito

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Non avevo resistito.

Dopo le parole di Astlyr, su quanto odiasse le persone violente, mi ero trattenuto mentre quel coglione le sputava addosso tutte quelle cazzate. Ma quando le aveva dato della puttana, o lo aveva quasi fatto, non ci avevo visto più.

Sperai che lei capisse e quella speranza mi faceva venire voglia di prendermi a schiaffi.

«Vieni» la voce della principessa mi distrasse dai miei pensieri.

Seduto sul divano la guardai dal basso, era davanti a me.

«Dove?» chiesi aggrottando le sopracciglia.

Le mi diede un colpo con le dita sul naso che mi fece vedere le stelle dal dolore. «A medicare questo disastro.»

Senza aspettare risposta si voltò e io la seguii, come ipnotizzato.

Entrammo nel bagno, Adam evidentemente era andato in quello al piano di sopra. Meglio così, non avevo voglia di affrontarlo in quel momento.

Astlyr aprì uno sportello e prese un kit medico, garze e disinfettante.

«Siediti» il suo ordine mi scaldò il sangue.

Obbedii e quando si avvicinò non riuscii a fare a meno di guardarla. Era bellissima, risoluta, anche se nelle iridi nere lampeggiava un dolore profondo.

Poggiò due dita sul mio mento e mi alzò il viso delicatamente. Ispezionò la ferita al naso e poi con un po’ di bambagia lo tamponò.

Era attenta e precisa, come se lo avesse fatto altre volte.

«Ti capita spesso di fare da infermiera?» sentivo le dita formicolare dalla voglia di toccarla.

Le continuò a medicarmi. «Purtroppo vado in una scuola di merda, quindi sono costretta a medicare spesso le mie ferite e quelle di chi non sa difendersi.»

Lo disse in modo neutro, ma io mi sentii sopraffare a quella rivelazione. Le presi il polso bloccando i suoi movimenti e lei puntò le sue iridi nelle mie. «Qualcuno a scuola ti fa del male?»

Volevo prendere il primo aereo, andare a New York e spaccare la faccia a chiunque le avesse solo respirato troppo vicino.

Lei mi prese la mano delicatamente e mi spinse a lasciarla. «Mia madre ha insistito tanto perché frequentassi una delle scuole più di élite dell’upper est side, tutti coloro che studiano lì entrano nei college più prestigiosi, anche se mia madre vuole che ci entri solo per poter dire che sua figlia va a Yale e non per il mio futuro.»

Folly Beach. Attrazione DivinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora