Otto anni dopo
La distesa d'acqua salata era illuminata dai colori del tramonto, il sole si dirigeva verso il mare, preparandosi a dare il suo posto alla luna che già si vedeva al di là delle ville e della vegetazione.
La spiaggia era gremita di gente, sembrava che tutta la popolazione di Folly Beach si fosse riversata lì.
Il ponte sul mare era stato decorato con nastri bianchi e fiori delicati. E in fondo al ponte c'era un arco di fiori dove Elijah mi aspettava.
Nel mio vestito bianco semplice, lungo fino alle caviglie, ricamato sul petto, guardai il ragazzo che in quegli anni mi era stato accanto in ogni momento importante della mia vita, ricordai i nostri primi momenti insieme, quando mi aveva lasciata per strada ed era fuggito con il taxi e sorrisi. In quegli anni non erano mancate le litigate e i battibecchi, ma noi eravamo quello: due caos che scoppiavano insieme, nel bene e nel male.
Mi aveva chiesto di sposarlo l'estate prima, proprio lì, su quel ponte, si era inginocchiato e mi aveva chiesto di condividere con lui il resto della vita. E io non avevo esitato un istante, perché era quello che volevo.
E quello era il momento ideale, anche se eravamo ancora molto giovani, eravamo entrambi laureati, lui lavorava come professore di storia nel nostro liceo e io lavoravo per la casa editrice di sua madre.
Mio padre prese il mio braccio e lo porto sul suo. «Sei pronta, guerriera?»
Lo guardai e gli sorrisi, felice che fosse lì con me per quel passo importante, felice che avesse un bellissimo rapporto non solo con il mio futuro marito, ma anche con i genitori di lui.
Da un anno si era risposato con Veronika, conosciuta durante una cena di lavoro tre anni prima. Era felice e io non potevo desiderare altro.
Mia madre, in quel momento seduta in prima fila, in un elegantissimo vestito rosa antico, si era risposata con un importante parlamentare conosciuto a Folly Beach, che sapeva tenerle testa e mi stava anche piuttosto simpatico.
«Sono pronta, papà.» Non mi ero mai sentita più pronta.
Iniziammo la nostra camminata, le sedie bianche disposte in due file lungo tutto il ponte, i miei amici che mi sorridevano dai loro posti, gioendo insieme a me di quel momento importante.
Arrivai davanti l'arco, davanti Elijah e mio padre mi baciò la fronte e mi lasciò a lui.
Correy era davanti a noi, aveva preso una licenza per sposarci. Negli ultimi anni aveva aperto un centro per tossicodipendenti, un centro che aiutava a disintossicarsi, e io non potevo essere più fiera di lui.
Sorrisi a Elijah e lui ricambiò, quel sorriso fu l'ennesima conferma che stavo facendo un altro passo giusto, che mi trovavo nel posto giusto con la persona giusta.
«Siamo qui per celebrare l'amore di una coppia per cui, ammettiamolo» iniziò Correy, abbandonando ogni forma di timidezza. «Abbiamo tifato tutti.» Guardò mia madre. «O quasi.»
Gli invitati risero, Celestine compresa. Accanto a lei Rose aveva gli occhi lucidi, in quegli anni era stata per me un mentore e una seconda madre.
«Ora gli sposi si scambieranno le promesse e poi, per il titolo conferito dal sindaco di Folly Beach.» Indicò con la mano un uomo di mezza età seduto nella terza fila. «Unirò questi due in matrimonio.» Altre risate si alzarono.
Per questo avevamo voluto Correy, avrebbe reso il tutto meno informale, ma non volgare come avrebbe fatto Adam, in quel momento seduto con Jade, Blake ed Emma in prima fila. Erano i nostri testimoni ovviamente.
«Quando ci siamo conosciuti» iniziai a memoria la mia promessa. «Ho pensato che fossi un troglodita, e lo penso ancora adesso.» Aspettai che gli invitati smettessero di ridire. «Sei arrivato in un modo del tutto inaspettato, mi hai sconvolto la vita, l'hai scossa e rimescolata, e io ti sono così grata che nessuna parola può far comprendere come mi fai sentire» continuai con voce tremante. «Per questo dirò solo che ti amo, Elijah Amery, e voglio passare con te il resto della mia vita.» Fu uno sforzo riuscire a non piangere mentre guardavano le sue iridi azzurre che mi sorridevano.
Elijah prese un respiro profondo prima di iniziare: «Quando ci siamo conosciuti, ho pensato che fossi una principessina viziata, e lo penso ancora» mi copiò con quel sorrisetto sornione. «Solo che ho scoperto che sei più una principessa stile Mulan, e non una Cenerentola che deve essere salvata dal principe...» fece una pausa ad affetto mentre io sentivo il mio cuore scoppiare. «Anche perché io di principesco non ho proprio un ca...» fece un colpo di tosse. «Niente.» Si tranne dal ridere, ma poi tornò serio. «Mi hai salvato in mille modi, Astlyr Relish, in ogni modo in cui una persona può essere salvata, ma soprattutto mi hai fatto capire quanto sia importante credere in me stesso, senza paura di deludere nessuno.» Un'altra pausa, questa volta forse per non piangere. «Quando ho sentito il tuo nome per la prima volta, qualcosa è scattato in me. Ho scoperto presto che non era solo il nome, ma è' la tua stessa essenza una forza divina che mi ha rapito totalmente e mi ha reso un uomo migliore.»
Avevo voglia di baciarlo.
«Ti amo, Mulan, e non hai idea di quanto mi rendi felice facendomi l'onore di diventare mia moglie.» Fece un passo verso di me, come se anche lui avesse bisogno di toccarmi e baciarmi.
«Non ancora, piccioncini» ci riprese con un sorriso Correy.
Poi unì le nostre mani e le avvolse in un nastro, in un rito norreno che Elijah aveva proposto.
«Davanti gli Dei, antichi e nuovi, Astlyr Relish ed Elijah Amery, volete unirvi in matrimonio?» pronunciò con serietà.
«Lo voglio» dicemmo all'unisono.
E prima che ci dichiarasse marito e moglie, prima che gli concedesse di baciarmi, gli avevo già gettato le braccio al collo cercando la sua bocca e sentendomi finalmente completa quando le nostre labbra e le nostre lingue si incontrarono.
E mentre i nostri amici e le nostre famiglie applaudivano al nostro amore, io mi lasciai stringere dalle braccia di mio marito e mi sentii la donna più fortunata del pianeta.
Folly Beach era stato il luogo del nostro primo incontro, aveva visto il nostro odio trasformarsi in amore e adesso era spettatore della celebrazione della nostra felicità.
E così, circondata dai miei migliori amici, dalla mia famiglia e con Elijah che mi stringeva le mani, mi resi conto che quel luogo magico sarebbe rimasto per sempre il mio posto preferito nel mondo.
Spazio autrice ✨
Non potevo scegliere finale diverso 🥺
Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie mille ancora per avermi seguita fino a qui 🙏🏼
Pronti per la prossima storia? Perché arriva lunedì 😎
STAI LEGGENDO
Folly Beach. Attrazione Divina
Romantizm"Ciao, principessa. Ti sono mancato?" "Direi proprio di no. E non chiamarmi in quel modo." "Sai, principessa, se c'è una cosa che mi fa giare le palle sono le bugie." Astlyr Relish ha 17 anni e vive a New York con il padre. Come ogni estate, quando...