T/n's pov
Rimembro Levi piangere.
Lo faceva come un bambino.
Mentre raccontava strascichi del suo passato tra i singhiozzi e i respiri sconnessi, frattanto che ricordi frammentati non sorgevano alla memoria e che lentamente mi ricordassi di lui.
Avrei voluto crollare.
Scappare in balia dei miei pensieri per abbandonarmi nelle braccia del mio passato, eppure, nessun muscolo del mio corpo si mosse dettato dal risentimento.
L'utopistica vista di Levi in quello stato mi straziava il cuore.
Sembrava così indifeso e piccolo in quel momento, mentre si asciugava ripetutamente le lacrime dagli occhi, sussurrando un incessabile "perdonami"Ma di cosa avrei dovuto perdonarti Levi. Eri tu che avresti dovuto perdonare me, se avessi saputo la realtà del perché, in principio, mi fossi riavvicinata a te, allora mi avresti odiato.
Oh Levi, perché?
Perché mi sento così terribilmente in colpa?
Perché il mio cuore batte così forte nel vederti così?-Levi-
-Levi-
Continuai a ripetere il suo nome, meccanicamente, quasi come fossi un automa, nell'estremo tentativo di riportare anche me alla realtà.
E come il forte spirito di sopravvivenza che agisce al cospetto della paura, il mio corpo si mosse da solo, chiudendo la mia mano all'interno della sua.-Levi io ti ringrazio-
D'improvviso alzò il capo, le lacrime si fermarono agli angoli degli occhi, frattanto che il grigio delle sue pupille scorreva incredulo, passando da un occhio all'altro, il sorriso commosso presente sul mio volto.-Perché tu sei rimasto in vita e mi hai ritrovata. Mi hai permesso di crescere, di conoscere la mia famiglia. Di costruirmi per quello che sono oggi. Hai amato Furlan come un fratello e lo hai accompagnato sino alla fine. Invero, non ho mai saputo quel che realmente accadde quel dì, il suo decesso è sempre stato un punto interrogativo per me. Ma lo avevo già somatizzato, ero conscia di quel che fosse avvenuto. L'ho sognato, notte dopo notte, quando lasciaste la città sotterranea.
Questo mondo, è davvero spietato.
Mangia dal dolore altrui e nutre chi più è simile alla sua natura spietata.
Ma non non siamo colpevoli di tale spietatezza, tu Levi, sei l'ossimoro di questa cattiveria.
Perché dovresti scusarti?
Io ho compiuto azioni riprovevoli, ho tradito, ucciso e sono stata indifferente ad eventi struggenti, solo con l'unico scopo di difendere chi amassi.
Per tempo mi sono additata per il mostro che rappresentassi nel confronto con lo specchio.
Ma sai che ti dico? Fanculo.
Io continuerò a donare la mia pura natura, se ancora uno strascico di essa ne rimane, per mettere in salvo chi ami.
Ma se dovessi fallire, mi preoccuperò per non morire, poiché ho ancora molto altro ancora da salvare.
Levi, tu oggi sei una delle mie ragioni di vita.
Quindi smetti con questi fottuti "perdonami", o giuro che ti prendo a calci.-
Proruppi nell'impeto del momento.
Ed un'aria tesa si sedette al posto del dolore.Respirai profondamente.
Avevo posto tutte le energie in quel discorso sconnesso, nel vano tentativo di spiegarmi.
Forse qualcosa me l'ha trasmessa, neanche io ero portata nel palesarmi per quel che ero.E dopo momenti in cui i nostri sguardi erano stati divisi, un importante contatto visivo alterò la situazione.
Quel discorso non aveva certo apparato i nostri cuori saturi di dolore, però certamente aveva messo un cartello di stop, che sarebbe stato spostato in un secondo momento.Ci saremmo raccontati, denudati per quello che realmente fossimo.
Ma non in quel frangente.I nostri occhi si fusero in un unico sguardo, brulicanti della consapevolezza di quel che ci unisse, che la nostra fiducia non era vanamente sperperata, ma soprattutto, che quest'ultima, aveva garantito un pass per i nostri corpi che si desideravano ormai da sin troppo tempo.
-T/n.
Spezzò quell'intenso silenzio, frattanto che accorciava la lontananza dei nostri visi l'uno dall'altro.-Fai l'amore con me.-
-EH?!-
Sull'impeto del momento caddi rovinosamente al suolo per lo stupore.Un profondo colore scarlatto pittò generosamente le mie guance, frattanto che mi aggrappassi all'armadio ad angolo posto all'apice del letto per potermi destare.
Levi rise genuinamente, il suono roco della sua voce aveva riecheggiato lungo le pareti della camera, riempendo quella abiezione che il vuoto imbarazzante delle mie corde vocali aveva creato.
-Se non vuoi fa nul-
«NO!» Un urletto scappò dalla mia voce, maledendomi mentalmente per il poco sangue freddo che mi caratterizzasse in situazioni di quel tipo.
«Cioè-io- AAH»
Piena di remora, portai le mani a coprirmi il viso, talvolta, lasciandomi sulle guance qualche sottile schiaffetto.Il corvino rideva ancora, infondo, quella dichiarazione inaspettata era l'unico modo per traviare la mia stabilità mentale, ed io, vagavo nel panico quasi fossi persa nel labirinto di Dedalo e Levi, fosse il mio Minosse da sconfiggere.
Ero così scompensata da non avvertire la presenza di lui, sinché non lo trovassi ad un palmo dal mio viso.
Rabbrividì ai sospiri vivi di Levi che lasciavano impronte sul mio viso, mischiandosi coi miei.
Passai lo sguardo dalle sue labbra schiuse ai suoi occhi, aveva un cipiglio arrogante ma alcun tempo interrogativo.
Potevo sentire il suo sguardo sussurrarmi una pretenziosa risposta.
E mi ritrovai a chiedermi se fosse la medesima persona di qualche frangente antecedente.Sentivo le gambe tremare, silente vincolo che poco ancora avrebbero retto, le mani sudate, gli occhi lucidi pieni di desiderio, il cuore prepotente nello scalpitarmi in petto.
-Dimmi basta, ed io mi fermerò all'istante.-
❗️nfsw❗️
ALLERTA PER IL PROSSIMO CAPITOLO
pronti?
FINALMENTEA presto :)
È già pronto 😭

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Furlan's sister -LevixReader
FanfictionLa sorellina di Furlan è cresciuta nei meandri della città sotterranea. Tra una speranza ed un sogno di troppo, crede ancora che possa esserci un futuro per le genti dimenticate come loro, nonché per lei, il suo migliore amico Kovu ed il ragazzino c...