Levi s'povQualità superiori a quelle di qualsiasi cadetto con un buon allenamento, senso di giustizia, maturità e astuzia.
Me l'avevano descritta così, i pro e i contro si adattavano alla perfezione l'uno con l'altro.
L'aria seria e impostata la raffigurava perfettamente. Era difficile che lasciasse trasparire i suoi sentimenti e questo coincideva con quello che si diceva avesse passato.
La sua bellezza avrebbe potuto fare invidia a qualsiasi donna, le sue forme, i suoi occhi c/o, accompagnati da quel suo sguardo così tagliente e glaciale che avrebbe potuto terrorizzare il più ardito e animoso degli uomini.Eppure, c'era qualcosa che non quadrava.
Quella sera, nel sentirla parlare con Hanji, capì che soffriva molto più di quel che poteva sembrare, la sua voce, i suoi occhi, addirittura i suoi modi di fare lasciavano trapelare cosa stesse provando.
Capì che quella che mostrava agli altri non era neanche un decimo di lei, che quella che si era costruita attorno a sé, era una gabbia costituita dalla sofferenza, dai rimpianti e rabbia.
Odiavo questo modo di fare anche se, in un certo senso, non ero nella posizione adatta per poterla giudicare.
Anch'io a mia volta mi ero chiuso, non esprimevo sentimenti, non provavo neanche ad affacciarmi alla tanto sottovalutata felicità e definire quella che era la mia, con l'appello di vita, era ingiusto, scorretto, senza senso alcuno, poiché, a rigor di logica, quello non significava vivere, ma sopravvivere.T/n s'pov
Eccolo, il primo albore di Dicembre.
L'aria giocosa e allegra inebriava le giornate delle persone, la si poteva definire magia natalizia.
Tuttavia a me non importava più di tanto, anzi, a dirla tutta non mene poteva fregar di meno.
Gli animi con i miei 'fratelli' si erano più o meno calmati e io non facevo che allenarmi in continuazione.Quel dì dovevamo sottoporci alla prova con il M3D e avevo il proposito di farla onorando il mio nome, alla finalità di far comprendere che noi eravamo superiori a quei viziati, mangia pane a sbafo, come quelli della legione.
«Buongiorno»
Sussurrò Kovu al mio orecchio, tirandomi un pizzicotto al braccio.Giorni or sono, mi ero improvvisata delle scuse che potevano sembrare adatte, non mi ero mai abbassata a denigrare delle mie scelte.
La gente fa sempre così: rimpiange il passato come se il passato equivalesse al concetto del bene e odia il presente come se il presente equivalesse al concetto del male: volutamente ignorando che nel passato facevan lo stesso.
Un giorno un pazzo mi disse: Non importa quale desiderio ti porterà a decidere, nessuno può sapere il risultato di quella decisione. L'unica cosa che ci è permessa è credere che non rimpiangeremo quella scelta.
E sulla base di questa idea, ho continuato a seguire il mio orgoglio fino a quel giorno, in quel preciso instante.«Ciao»
Ribattei al bruno per poi fare un cenno di capo a Isaac alle sue spalle e mi diressi verso il luogo di prova prestabilito.«Aspettative?»
Esclamò Kovu affiancandomi.«Non mi esprimo, non voglio musi lunghi.»
In realtà sapevo quanto fossero diventati bravi nel manovrare il M3D, il mio era solo un modo per spronarli.«T/n...»
Mi rimproverò il castano avvertendo l'aria di negatività che si aggirava attorno a quel biondino.«Andrà discretamente, va bene?!»
Sbottai seccata, mentre la tensione si affievoliva e Kovu rivolgeva uno sguardo vittorioso verso Isaac.«Church, inizi tu.»
Venni chiamata per prima e mi venne consegnata una spada, la osservai intensamente.Conoscere la propria spada ed essere in grado di impugnarla per bene è importante.
Con entrambe le mani, tra la guardia a croce e il pomolo, la impugnai.«Ma che combini? Non si impugna di certo così una spada»
Esclamò presuntuosamente un cadetto.«Attacco io e decido io come farlo, a meno ché tu non voglia darmi una dimostrazione pratica.»
Alzai un sopracciglio con cipiglio e lui si defilò sussurrano un 'dilettante' seguito da un mio schiocco di lingua.
Infine, guardai dritto il mio obbiettivo focalizzando la mia vittoria nella mia bravura.«Puoi iniziare!»
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Furlan's sister -LevixReader
Fiksi PenggemarLa sorellina di Furlan è cresciuta nei meandri della città sotterranea. Tra una speranza ed un sogno di troppo, crede ancora che possa esserci un futuro per le genti dimenticate come loro, nonché per lei, il suo migliore amico Kovu ed il ragazzino c...