-21-

1.9K 129 83
                                    


Per tutta la notte rimasi a rimuginare su quanto accaduto con Levi.
Nella mia vita avevo ucciso gente disgustosa,malata,di ogni sesso ed età,senza mai dare peso a quelle che erano le problematiche delle vite che avevo rubato.

Nessuno scrupolo,ne alcuno strascico di pietà,allora cos'era che mi rendeva così titubante?
Mi osservai le mani nel mentre mi dirigevo,illuminata dall'alba giornaliera,verso le stalle.

Tra meno di dieci giorni saremmo dovuti andare in spedizione ed io ero lì,a pulire culi di cavalli.
Sospirai rumorosamente mettendomi guanti e mascherina avvicinandomi alla prima recinzione.
Il mio essere perfezionista non aiutava di certo,ma il pensiero di fare un lavoro incompleto mi faceva davvero impazzire.

Mi tappai il naso con l'avambraccio per la puzza nauseante, per poi iniziare a strofinare il muso di un cavallo.

Ad un tratto, mi imbattei in un animale più bello degli altri,dal manto completamente color pece e la criniera del medesimo colore,infine,occhi azzurri come il ghiaccio.
Mi avvicinai,tolsi i guanti e abbassai la mascherina,porsi la mia mano,leggermente titubante,verso il suo muso.

«Tranquilla,puoi accarezzarla..è docile.»
Ritrassi la mano per via della presenza inaspettata poggiata allo stipite della porta.

«Quindi è una femmina?»
Pensai a voce alta guardando la cavalla come se fosse in grado di parlarmi.
"Mmh" sibilò il corvino,rispondendo per l'animale.

«È di qualcuno?»
Domandai e solo qualche secondo dopo mi accorsi del cartellino su cui vi erano incise sopra le iniziali:
"L.A"

«Levi Ackerman...»
Supposi a bassa voce e sentì il corvino alle mie spalle avvicinarsi lentamente a me.

«Come siamo perspicaci stamani...»
Mi canzonò e di riflesso mi girai per guardarlo male,ma mi bloccai quando mi accorsi che fosse davvero troppo vicino.Arrossì tornando a guardare l'animale.

«Non avere paura,guarda..»
Mi afferrò delicatamente la mano e la portò sul muso del destriero,si spostò meglio dietro di me per far sì che i movimenti fossero più facilitati.
Il suo tocco era deciso,pulito,freddo..molto più freddo di quanto immaginassi.

«Vedi?Sembra che tu le piaccia...»
Soffiò al mio orecchio, facendomi rabbrividire.La vicinanza dei nostri corpi era così tanta che potevo sentire il suo respiro sul mio collo.

«Strano,non piaci mai a nessuno»
Mi girai di scatto facendo spazio alla mia rabbia.
Gonfiai le guance puntandogli un dito al petto,osservai la sua espressione palpabilmente divertita.

«T/n..ti ho già detto che i tuoi atteggiamenti da mocciosa arrogante con me non funzionano.E poi con quell'espressione buffa in volto,non riusciresti a far spaventare neppure un bambino.»
Strinsi i pugni attorno ai miei fianchi fulminandolo con lo sguardo,chi era lui per umiliarmi in quel modo?

«Non vorresti vedermi arrabbiata,caporale.»
Una leggera risatina di scherno s'impossesso del suo sorriso,facendomi sentire ancora più sottomessa.

Questo bastardo! 

In un lasso di tempo non contabile sulle dita,mi ritrovai con la faccia schiacciata contro il legnoso muro della stalla.
La sua mano era saldamente chiusa attorno al mio polso,quest'ultimo posto dietro la mia schiena,mentre l'altra era stretta alla mia nuca.

S'eppur avessi una mano libera non riuscivo a muoverla,bloccata dal peso del mio corpo e la pressione esercitata dal corvino.

«Subdolo,sei solo un vile,meschino e manigoldo.»
Ringhiai e lui rise nuovamente,stringendo ancor più forte, le prese su di me.

Furlan's sister -LevixReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora