«Saper mantenere la calma, è un privilegio dei potenti.. così facendo, non andrai da nessuna part-»«TI SEMBRO UNO CHE SA MANTENERE LA CALMA?!! E POI COSA VORRESTI INSINUARE, MMH? GAMBA DI LEGNO AMMUFFITA! ADESSO TE LA STACCO E CI ACCENDO UN FUOCO!»
Persino in lontananza i discorsi privi di senso di Kovu si udivano alla perfezione.
Erano passate due settimane dall'incontro con Sabi.Dopo averci salvato quel giorno gli fu amputata una gamba in merito al suo cosiddetto tradimento,
eppure, nonostante gli avessimo causato tutti quei problemi, si era preso la briga di prenderci come suoi allievi e soprattutto, era diventato una figura di rilevata importanza per Vitani, che sin dall'abbandono da parte dei suoi genitori ha sempre avuto problemi nel rapportarsi con chi non conoscesse.«Maledizione Kovu, le tue urla sono fastidiose.»
Proferì quest'ultimo verso il suo gemello, non curandosi della reazione esagerata che come al solito avrebbe riscontrato da parte del bruno.«AH?! CERCHI ROGNE? OI! Ascoltami quando ti parlo.»
Continuava Kovu nel mentre che fratello restava poggiato in un angolo a capo chino, controllando meticolosamente la lama di una delle sue due spade.«Vitani, Kovu.»
Lì richiamò Sabi alla realtà.«Cosa?»
Esordirono all'unisono.«CIOÈ, A LUI RISPONDI E A ME NO!»
Incassò Kovu non ottenendo risposta alcuna per l'ennesima volta.«Appena finiamo l'allenamento, vi va di fare due chiacchiere?»
Di sfuggita notai lo sguardo di ognuno dei presenti, Sabi, Vitani e Kovu, posarsi su di me, per poi vedere quest'ultimi acconsentire silenziosamente alla richiesta.
Finito il solito e noiosissimo allenamento di routine, decisi di incamminarmi da sola a discapito della conversazione che tra poco avrebbe dovuto esserci nella quale io non ero stata invitata a partecipare, nonostante mi avessero sollecitato più volte di attendere qualcuno che avesse potuto riaccompagnarmi.
Solo che al tempo non capivo, credevo che vagare per quelle strade buie, sporche, lugubri.. avesse potuto rendermi più forte, forte al punto tale da poter girare da sola senza dover ricorrere sempre all'accompagnamento da parte dei gemelli.
E così feci, dirigendomi a passo tranquillo verso il monolocale dove abitavamo.
Tra le mie mani c'era quella pistola, la stessa con cui avevo sparato Sabi, quell'oggetto sporco del mio gesto vile ed istintivo.
La rigiravo tra le dita, non curandomi minimamente del pericolo che avrebbe potuto incombere tra un momento all'altro. E malgrado la continua sensazione di essere seguita, continuai per la mia strada imperterrita fino a chiudermi dietro la fatidica porta di "casa."Passarono poco più di pochi secondi prima che la stessa si spalancò di botto, mostrando la figura ansante di Vitani che chiamava disperatamente il mio nome.
«S-stai bene..? Perché sei tornata da sola a casa? Ti avevamo detto di aspettarci!»
Feci per rispondere ma qualcosa o meglio qualcuno mi bloccò dal compiere qualunque azione.Mi ritrovai coinvolta nella medesima situazione presentatasi qualche settimana prima con Sabi, solo che questa volta c'era Vitani.
«C'ero quasi maledetto marmocchio, solo che poi un moccioso come te si è immischiato in affari che non gli riguardassero minimamente. Mi chiedo solo come tu abbia fatto a primeggiare su degli uomini addestrati appositamente per questi tipi di incarichi al punto tale che dovessi intervenire io personalmente, devo ammettere che sei molto forte con quelle spade, ma da solo non sei che un viscido impotente.»
Un uomo alto e possente teneva stretto al petto per il collo Vitani.
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Furlan's sister -LevixReader
FanfictionLa sorellina di Furlan è cresciuta nei meandri della città sotterranea. Tra una speranza ed un sogno di troppo, crede ancora che possa esserci un futuro per le genti dimenticate come loro, nonché per lei, il suo migliore amico Kovu ed il ragazzino c...