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Vi era del momentaneo stupore nello sguardo di T/n una volta che quest'ultima ebbe finalmente fatto ritorno alla realtà, i suoi occhi tornarono ad aprirsi ascoltando curiosi il cinguettio degli uccelli fuori alla finestra.

T/n's pov

«Avrei dovuto aspettarmelo..»
Sospirai passando la mano sul materasso vuoto, lasciando vagare il mio sguardo per la stanza.

La mia attenzione fu attirata da un foglio sul comodino posto accanto al letto.

"Hai sbavato tutto il tempo. Usa il cambio che trovi nel bagno e lavati."
Sbattei le palpebre più volte arrossendo violentemente.

«Ohh~ ma dai. Fa sul serio?!»
Imbarazzata e alcun tempo infastidita mi diressi verso il bagno di quella camera, mentre che piano piano la mia mente metteva a fuoco una scena a dir poco scabrosa nella quale sbavavo sul petto di Levi e -

«Esci dalla mia fottuta testa, cazzo.»
Diedi un pugno alla porta del bagno, portandomi frustrata la mano libera a tirarmi delle ciocche all'indietro.

Alzai lo sguardo e guardai le robe pulite riposte con cura accanto al lavello.
Schioccai la lingua al palato, rimuovendo ogni tipo di forma di vergogna dai miei pensieri.

Tolsi quell'unico indumento che avessi, tralasciando l'intimo ovviamente, accesi il getto del doccino e senza neppure aspettare che si scaldasse del tutto entrai al suo interno.
Sospirai dal piacere della mia pelle al contatto con l'acqua.

Lasciai che i pensieri abbandonassero la mia mente, permettendomi un meritato momento di pausa dalla realtà per dedicarmi a me stessa.

Levi's pov

Mi chiusi la porta dell'ufficio di Erwin alle spalle, facendo vagare i miei pensieri immediatamente a lei, chiedendomi se si fosse svegliata o se stesse ancora sbavando sul mio letto.

«Tch, mocciosa...»
Mormorai incamminandomi verso la mia stanza non riuscendo a smettere di pensare a ieri notte.
Torturavo il mio conscio di domande dalle più disparate, su come potesse essersi ridotta in quello stato a come facesse una come lei ad arrossire per così poco.

"Lei non mostra mai i suoi sentimenti."
Ripensai alle parole del bruno, Kovu, c'erano delle incongruenze nei suoi discorsi e in quello che lei mi dimostrava.

Ed io, io non sapevo cosa diamine mi stesse succedendo, ma se c'era una cosa che avevo capito e che quando quella cazzo di ragazzina era nei dintorni ogni cosa sembrava perdere senso, c'era solo lei ed il suo fare arrogante e infantile.

Perso nei miei pensieri non mi accorsi di essere già difronte alla porta e con accuratezza mi apprestai a fare meno rumore possibile nell'eventualità che stesse ancora dormendo.

Le mie convinzioni scemarono quando sentì lo scorrere dell'acqua provenire dalla doccia ed il letto ovviamente fatto, vuoto.

Mi avvicinai al bagno per avvisarla del fatto che fossi rientrato, quando mi accorsi di non percepire più alcun rumore al suo interno.

Possibile che..
Neanche il tempo di capirci qualcosa che la porta si spalancò di botto, mostrandola solo coperta dal suo perizoma.

Un ceffone mi colpì con violenza il volto, questa volta non ero riuscito a schivare nulla, troppo preso dal mangiarmela letteralmente con gli occhi.
Mi ritrovai con la faccia spiattellata sul pavimento.

«Alza lo sguardo di un millimetro e giuro che ti pentirai di essere nato maschio.
Oh si che te ne pentirai.»

Non discussi e non perché temessi le sue minacce ormai ci ero abituato a quelle.
Ma quella mocciosa era seriamente imprevedibile certe volte e avevo bisogno del mio amichetto dei bassi fondi.

Furlan's sister -LevixReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora