T/n s'povDopo di ché, non dissi nient'altro, invero, non riuscivo a dire nient'altro. Era un'azione che non riuscivo a spiegarmi la sua, magari dettata dalla curiosità, ma questo sicuramente non l'avrebbe giustificato.
Feci per raccogliere i fogli, ma improvvisamente mi bloccai. La sensazione di non riuscire a respirare mi pervase ed istintivamente mi portai una mano alla bocca.
«Dove l'hai trovata?!»
Sbottai afferrando il disegno di me e lui, guardandolo sconcertata.
Il dolore provocato alla vista di quell'immagine mi fece crollare. Un forte senso di impotenza incalzò velocemente dentro di me, ricordandomi di quando ero inerme alla bruta cattiveria del mondo che mi circondava da bambina.«Fottuto bastardo, anche da morto mi perseguiti.»
Ringhiai tra un sospiro e l'altro a me stessa, stringendo le mani in un pugno.«Mocciosa!»
Esordì Levi, vedendo abbandonarmi alle mie ultime forze.
Mi afferrò tra le sue braccia e, sollevandomi di peso a modi principessa, mi posò sul letto.«È colpa mia, non avrei mai dovuto immischiarmi negli affari tuo-»
«No. Avrei dovuto parlartene, perché mi fido di te, Ackerman.»
Gli confessai bloccandolo dal crearsi complessi, alzandomi leggermente con il busto per guardarlo meglio.«Lo vedi, lui?»
Con disprezzo pronunciai l'articolo della mia domanda, nella mia bocca quell'individuo era veleno.Il corvino afferrò il disegno, lo stesso raffigurava solo me e il ragazzo citato.
«Quel ragazzo è stato colui che ha tradito me e Kovu, il suo nome è Vitani, Vitani Harada. Ed è il gemello di Kovu.»
L'espressione di Levi alla mia affermazione variò mille volte, senza mai assumerne una sola.«Io, Kovu, Vitani e gli altri due ragazzi che vedi nella foto, siamo cresciuti assieme e con loro ho vissuto gli anni più belli della mia vita. Il gemello di Kovu, oltre a essere stato la mia spalla destra, il mio più grande complice e amico, è stato anche il ragazzo che ho amato con tutta l'anima sin dal primo istante in cui ci siamo conosciuti.
Le giornate con loro, malgrado la nostra situazione erano sempre bellissime.
La mattina, chi tra noi era tipico allenarsi, ossia i due gemelli e il più grande del gruppo, Haru, usciva. Mentre io e Dakota, il ragazzo mingherlino che vedi lì, andavamo ad aiutare una signora malata. Lei aveva una malattia generativa alle gambe, causata dalla mancanza di luce nella città sotterranea, che è stato anche il motivo della morte di mia madre.
L'avevamo presa a cuore e nel nostro piccolo l'aiutavamo a fare quello che a lei era più difficile.
Purtroppo col tempo morì, peggiorando gravemente poiché oramai, non c'era più nulla da fare.»
Sospirai ricordandomi il calore della donna per poi riprendere sotto la più totale attenzione del capitano.«Devi sapere che, un tempo, io e Kovu non ci sopportavamo, eppure il caso volle che fu lui il primo che incontrai tra i miei amici d'epoca, ma l'unico con cui non mi trovai mai d'accordo.
Lui era dell'idea che i deboli dovessero venir scartati, usati come scorta per chi valeva davvero. Guarda un po' com'è la vita..»
Ridacchiai ravviandomi alcune ciocche all'indietro, per poi continuare.«E io al tempo ero tutt'altro che forte. L'unica cosa che sapevo fare era aiutare nei lavori domestici, e...»
Mi bloccai guardandomi le mani, indecisa sul parlare o meno.«E..?»
Mi invitò il corvino a continuare e dopo uno scambio di sguardi, mi feci coraggio e parlai.«E sapevo sparare. A otto anni, quello fu il periodo in cui iniziai ad aprire gli occhi sulla crudeltà umana, ed uccisi la mia prima persona.»
*FlashBack*
«Kovu, non doveva venire con noi! Non lo vedi che è troppo pericoloso per lei? È una bambina!»
Urlò Vitani, preso dal panico del momento, mentre alle calcagna avevamo una carovana di uomini infuriati.
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Furlan's sister -LevixReader
FanficLa sorellina di Furlan è cresciuta nei meandri della città sotterranea. Tra una speranza ed un sogno di troppo, crede ancora che possa esserci un futuro per le genti dimenticate come loro, nonché per lei, il suo migliore amico Kovu ed il ragazzino c...