Questo non è un capitolo come gli altri.
Mi sento di dover trascendere momentaneamente la storia e di parlarvi.Il 19/03/24, giorno della festa del papà, ho perso mio padre.
A distanza di quasi due mesi, sento di avere la razionalità di poterne parlare, ma non di poter dire di stare bene.
Esprimo un dolore, con la consapevolezza di non averlo concepito a pieno, poiché vivo una fase di shock, attraverso la quale ogni mattina mi sveglio con il pensiero di aver fatto un terribile incubo e puntualmente rivivo il lutto.
Sabino, mio padre, all'età di 43 anni è stato operato il 06/05/22 per un glioblastoma di quarto grado che colpisce due/tre persone ogni centomila, e non ha familiarità.
Lo stesso tumore che ha avuto Nadia Toffa per intenderci.
E' un tumore subdolo ed è il più aggressivo. Esso si insidia nelle menti più brillanti, quelle due/tre persone se le sceglie con cura!
Quindi se stai leggendo e non ti reputi proprio un luminare, continua a leggere e stai sereno.
Se invece ti reputi una persona brillante potresti già aver capito che i primi, hanno le stesse tue probabilità di prenderlo.
Non guarda in faccia a nessuno e non lascia scampo.
L'aspettativa di vita si aggira tra i 6 mesi e i 2 anni e mezzo.
Ricordo a solo un mese dall'intervento, era il giugno 2022, quando hai chiesto amore mio, a mio zio di accompagnarti a Roma presso la Suprema Corte di Cassazione per difendere i diritti di un tuo assistito.
Avevi il campo visivo ristretto e prendevi l'antiepilettico, e mentre a braccetto camminavamo dal vicinissimo hotel, io mi chiedevo che forza di uomo avessi al mio fianco: un gigante!
Dopo l'intervento ti sei sottoposto a radioterapia, e subito dopo hai iniziato a prendere una pillola di chemioterapia ogni giorno. E quando dico ogni giorno intendo ogni giorno.
Ovunque abbiate incontrato in questi due anni mio padre, sappiate che Sabino stava facendo la chemio.
Eppure non lo avreste mai detto vero?
Hai convissuto con questa spada di Damocle sulla testa con una dignità ed un'energia da far tremar la terra!
Senza mai lamentarti.
A chiunque ti abbia incontrato, amici, conoscenti, colleghi... non hai mai fatto trapelare nulla. Hai continuato la tua vita come hai sempre fatto: famiglia, lavoro e svago.
Mi hai sempre condiviso di essere grato alla vita per tutto quello che ti ha dato.
Mi hai condiviso di essere stato fortunato ad avere avuto un tumore in quella parte della testa perché hai potuto continuare a vivere, amando una vita vissuta a pieno, e non pregiudicata da limitazioni di qualsiasi sorta. Solo il campo visivo ti si era ristretto. Hai potuto così continuare a vivere come se fossi lo stesso. Andavi in udienza, giocavi a tennis, facevi lunghe camminate, amavi tua moglie.
E quanto hai viaggiato.
Nei tuoi racconti, nei tuoi eloqui, la tua simpatia, la tua allegria, la tua tenacia è sempre rimasta la stessa.
In ogni momento, in ogni sguardo, in ogni abbraccio, in ogni messaggio, in ogni viaggetto insieme, per noi è stato così intenso, il qui e ora ci dicevamo.
Ho vissuto sempre ogni istante con te come se fosse l'ultimo.
La paura di perderti papà, la paura di perderti mi faceva svegliare e piangere la notte, ma il tuo esempio mi ha sempre dato forza e fatto rimanere gioiosa e lucente; e chiunque mi abbia conosciuto e vissuto in questi due anni potrà confermarlo. Tu mi facevi da faro ed io come avrei potuto non essere luce?
Sei stato per me come un maestro.
Con immensa gratitudine a te e all'esistenza che mi ha concesso di averti come Padre.
All'ultima risonanza magnetica di qualche mese fa, tutte le nostre speranze si sono frantumate contro una recidiva che avanzava.
Dalla recidiva in poi carissimi lettori l'aspettativa di vita di una persona operata per un glioblastoma di quarto grado è di solo 4 mesi.
Essa si stava facendo spazio e ti stava creando scompensi. Scompensi che riconoscevi, perché in caso la recidiva sarebbe avanzata tu già sapevi che avresti avuto allucinazioni alternate da tempi più lunghi di serena lucidità.
Non avresti mai accettato Sabino che la tua famiglia, e che i tuoi più cari amici avessero potuto vederti in un letto spegnerti lentamente.
Ed amando così tanto la vita ed avendo convissuto per un anno e dieci mesi col pensiero della morte ad un certo punto da persona impavida e coraggiosa come sei sempre stato, perché tu non hai due palle ma ne hai tre, quando questa ti si è avvicinata troppo, tu ti sei fermato e guardandola dritta negli occhi, hai deciso di affrontarla come il mito dei samurai che lo facevano per non accettare la resa.
Ora noi tutti conosciamo la storia del Titanic, ma la prima cosa che ci viene in mente quando ne sentiamo parlare è quello che in psicologia viene definito come "effetto alone" cioè la storia d'amore tra Rose e Leonardo DiCaprio. Io mi chiedo: perché nessuno mai pone subito mente a tutti quei passeggeri che si trovavano sulla nave senza l'ombra di una scialuppa? Ora: cosa avreste fatto voi se vi foste trovati al loro posto? Sareste rimasti sulla nave in attesa che questa vi avesse trascinato sul fondo dell'Oceano Atlantico, oppure vi sareste tuffati nel gelido mare?
Gli antichi latini ci avrebbero suggerito la risposta dicendo: "Cui prodest"? Cioè: a chi giova? A chi giova saperlo?
Qualunque decisione voi avreste preso non ne sareste usciti vivi.
Esiste una sottile paura della libertà, per cui tutti vogliono essere schiavi. Tutti, naturalmente, parlano della libertà, ma nessuno ha il coraggio di essere davvero libero, perché quando sei davvero libero, sei solo. E solo se hai il coraggio di essere solo, puoi essere libero.
Amici di tutto il mondo: la vita ama così tanto Sabino che è riuscito a vivere per quasi due anni, senza mai reprimersi.
E vi chiedo di condividere questa mia lettera per farlo sapere a tutti.
Sabino potresti essere tu, Sabino potrei essere io. Siamo tutti un po' Sabino.
Spesso si cammina per strada dimenticando che il cartello fragile dovrebbe essere attaccato alle persone, non agli oggetti. Una parola detta, una parola non detta può fare la differenza in questo mondo in cui il verbo fare e il verbo avere hanno preso il sopravvento sul verbo essere.
Un come stai? Vale più di mille parole.
Sabino ha vissuto nell'abbondanza. Ha vissuto una vita larga.
Si è sposato due volte ed ha avuto tre figli bellissimi. Ha girato il mondo ed ha avuto tanti amici e colleghi speciali, che in questi giorni ci stanno riempiendo il cuore con messaggi di solidarietà e vicinanza. Papà è stato contentissimo della sua vita, non ha mai smesso di condividerlo e ha amato tanto.Ringrazio con gratitudine Roberta (la moglie di mio padre) per essergli sempre stata vicino ed essere stata così supportiva. Ci sarò sempre per te.
Ora Papà è in una dimensione prospiciente, ed ha solo bisogno di pace.
Ovunque voi siate, dedicategli un pensiero positivo, o pregate per lui. Farà da corollario all'amore che noi tutti proviamo. Vi ascolterà e la vostra energia ed il vostro bene gli arriverà.
Ringrazio @Nadia Toffa per avermi dato forza in questo periodo e mi piacerebbe con voi condividere un suo pensiero:
"La vita a volte ci stravolge i piani e non ci dà la possibilità di scegliere. Perciò evitate i rimorsi.
Fatelo, agite, perché i rimorsi logorano il cuore. C'è qualcuno molto più in alto di noi ed io rispetterò il suo disegno per me e per chiunque altro. Viva la vita sempre"!
Con immensa gratitudine Papà, ti amo.
A Sabino Carpagnano, tua figlia.
Che il mio immenso Amore vi travolga.
tuo Fratello Marco.
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Furlan's sister -LevixReader
FanficLa sorellina di Furlan è cresciuta nei meandri della città sotterranea. Tra una speranza ed un sogno di troppo, crede ancora che possa esserci un futuro per le genti dimenticate come loro, nonché per lei, il suo migliore amico Kovu ed il ragazzino c...