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Vi prego di leggere il mio spazio finale 🙏🏻
Buona lettura <3

Era tardi e il silenzio invadeva la sala comune completamente priva di vitalità, poiché vietato girovagare a quell'ora.
Mi ero svegliata nell'infermeria, anche se questa non era una novità oramai. Così, sarà per aver perso il sonno o perché la stanza medica era fin troppo piccola per contenere la mia claustrofobia, decisi di uscire per farmi due passi.

Forse quello che siamo è ciò che si forma in un tardo pomeriggio, quando la delusione ha riempito le nostre mani di specchi infranti e ore perdute e promesse mai avverate. La cosa più difficile nella vita? È essere sé stessi. E avere carattere a sufficienza per restarlo.
Difatto, con la forza vinci le battaglie, con il carattere le guerre. Devi imparare a sopravvivere alle sconfitte. E' in quei momenti che si forma il tuo io.
Ogni persona brilla di luce propria in mezzo a tutte le altre. Non esistono due fuochi uguali. Ci sono fuochi grandi e fuochi piccoli e fuochi di tutti i colori. C'è gente di fuoco sereno, che non si cura del vento, e gente di fuoco pazzo, che riempie l'aria di faville. Certi fuochi, fuochi sciocchi, non fanno lume né bruciano. Ma altri ardono la vita con tanta passione che non si può guardarli senza strizzare gli occhi; e chi si avvicina va in fiamme.
Il talento si sviluppa nella solitudine; la forza si forma nel tumulto del mond-

«Church, lo sai che a quest'ora non ti sarebbe concesso stare qui?»
Esclamò una voce roca alle mie spalle lacerando il silenzio delle mie riflessioni. Mi girai e osservai la figura del corvino sbocconcellando del pane.

«Sono le cinque di notte, le bambine come te dovrebbero essere a letto a sonnecchiare.»
Puntualizzo facendolo sembrare un rimprovero.

«Ti sembro una che segue le regole?»
Ribattei indignata, l'idea stessa dello standard della massa mi era sempre parsa come una delle tante  sfaccettatura della debolezza.
Non essere abbastanza forti da saper avere un pensiero proprio.

Lui rise inavveduto, adagiandosi pacatamente difronte a me per poi incrociate le mani.
«Sei complicata lo sai? Eppure, sembra che per me tu sia un libro aperto..»

Aguzzò gli occhi come nell'intento di scrutarmi meglio attraverso uno di quelli sguardi che ti denudano e lasciano spettacolo di tutte le tue paure e incertezze, di quelli che ti dilaniano all'interno soverchiamente.
E per la prima volta dopo memorie lontane provai disagio, sentendomi sottomessa, privata di ogni sicurezza.

«So a cosa pensi, ti chiedi cosa ne possa sapere uno come me di te.»
Si prese qualche secondo di pausa, staccando il contatto visivo con me per puntarlo in un puntò indefinito della stanza, riportandolo subito al punto di partenza e un brivido mi percorse fugace lungo tutta la lunghezza della spina dorsale.
«Basta un secondo per leggerti in faccia quanto tu soffra.»
Sobbalzai sorpresa e il mio sguardo si posò su un punto indefinito della stanza.

«Menti.»
Sibilai nel silenzio di quella quiete notturna.

«Dillo mentre mi guardi negli occhi.»
Lo guardai nell'intento di fare quanto appena menzionato da lui, non riuscendoci.
A questa visione gli occhi del corvino, sebbene incastonati su un volto di pietra, lasciarono intravedere un lume di dolcezza.

«Perché fai questo? Vuoi sottomettermi difronte alle mie debolezze e farmi sembrare un viscido verme mendicante di pena? Sei così in cerca di vendetta d'avvalerti di certi sotterfugi? Sappi che preferisco morire, piuttosto che tradire il mio orgo-»

«Quando smetterai di credere che tutti ce l'abbiano con te?»
Mi bloccai dal parlare e lo guardai con cipiglio confuso, inarcando un sopracciglio.

«Vedi, anch'io ero come te. Un moccioso impubere e incosciente, che credeva di poter salvare chi amava completamente da solo. T/n, sarò franco con te, perché mi sembri una ragazza intelligente.»
Mi guardò dritto negli occhi con quello sguardo tenebre e persi un battito. Boccheggiai qualche secondo prima di riprender del tutto coscienza.

«I nostri sguardi si somigliano. Con la differenza che il mio è di chi ha sofferto ed il tuo di chi ha paura di soffrire. Tremi dal terrore di patire la sofferenza e per questo vuoi far tremare la terra attorno a te, vuoi fermare gli oceani, placare i venti..però.. lascia che ti sveli un segreto.
Più forte è il tuo amore per la vita e più le persone attorno a te moriranno. Sarai tu la causa scatenante della morte delle persone che ami.»
Una lacrima rigò il mio volto dopo anni e quella sensazione di impotenza non fece che peggiorare la situazione.

«T-ti sbagli!»
Mi portai le mani sugli occhi e i capelli a coprirmi in mio volto chino.

«Affronta la realtà, smettila di vivere nelle fav-»

«STA ZITTO!IO- io non sono come te! È vero, in questo mondo esistono persone che preferiscono la solitudine, tuttavia non esiste nessuno in grado di sopravvivere da solo. Io stessa sono la prima a parlare di forza e di debolezza, però sono consapevole del fatto che i deboli resteranno per sempre tali. Io credo che la debolezza non è sempre una brutta cosa, perché gli esseri umani sono deboli fin dal principio e gli amici servono proprio a questo.. a evitare di sentirci soli e insicuri.
Avanzare insieme fianco a fianco per vivere intensamente. Certo, i più maldestri incontreranno più ostacoli degli altri e forse avranno bisogno di più tempo, ma se avranno fiducia nel domani otterranno a loro volta la forza necessaria per ridere e vivere appieno!  Noi tutti abbiamo un fardello che ci portiamo dietro, fatto di ferite, di dolore e di sofferenza. Tuttavia, c'è una cosa che mi ha sempre fatto andare avanti ed è l'amore che provo per i miei amici e per la vita! E se tu hai creduto il contrario questo per tutto il tempo be', allora lascia che anche io ti dica un segreto, la colpa delle tue sofferenze sei solo tu! Levi Ackerman!»
Diedi un pugno al tavolo per poi tapparmi con la mano libera la bocca, stupendomi io stessa delle parole che mi erano appena uscite da essa. Davvero pensavo tutto questo e non l'avevo mai detto? E soprattutto, perché l'avevo fatto con una delle mie taglie?

Non fiatò, quando alzai gli occhi vidi uno sguardo che non mi sarei mai aspettata di vedere da parte sua. Terrore. Il terrore dell'autenticità delle mie parole.

«Tu..stupida mocciosa...»
Portò la mano a sfiorarmi la guancia per poi ritrarla e chiuderla in un pugno, infine girò i tacchi e senza proferir parola, uscì dalla sala comune lasciandomi nuovamente sola.

Mi lasciai cadere per poi portarmi le mani sulle gambe.
«Per quale motivo dovrei uccidere un uomo che soffre così tanto?»
Strinsi i pugni, pervasa dalle incertezze createsi per quell'unica domanda.


Leggete è importante. (spiegazioni)
Da sempre quello che scrivo è quello che invade le mie giornate, perciò ho deciso di scrivere due pensieri contraddittori della reader.
Nel primo si può notare quanto la reader veda la debolezza come motivo di sofferenza. Nel secondo, la reader arriva alla conclusione di una vita di menzogne e appunto si stupisce lei stessa delle sue parole. Il secondo pensiero, difatti, è nettamente contraddittorio con il suo solito fare freddo e distaccato. Infatti, quest'ultimo vede la debolezza come un punto di forza se affrontato con le persone che si amano.
Ho voluto scrivere questi due pensieri perché credo che la vita prosegua in un modo o nell'altro nella maniera in cui la guardi. Scegli di sorridere e vivere, andare avanti per chi ami e ti ama o di chiuderti in uno sguardo di sofferenza.
Quello che in realtà non è lo sguardo di chi ha sofferto, ma di chi, appunto, ha paura di soffrire.
È questo che rende simili la reader e Levi, soffrire di nuovo.

Spero che questo mio piccolo pensiero vi sia arrivato. Adesso fate una cosa, chiudete wattpad e abbracciate qualcuno a cui volete bene.
Le persone non vivono per sempre, ed è per questo che non dobbiamo sottovalutare le attenzioni da dare o che riceviamo.

Furlan's sister -LevixReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora