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𝐹𝑟𝑎𝑡𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑚𝑖𝑜,𝑑𝑒𝑑𝑖𝑐𝑜 𝑎 𝑡𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑙𝑖𝑏𝑟𝑜.
𝐴 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑛𝑜𝑖,𝑠𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑐ℎ𝑖𝑒𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑐ℎ𝑖 𝑠𝑜𝑔𝑛𝑎.

•𝑻/𝒏 𝑪𝒉𝒖𝒓𝒄𝒉
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"Non c'è nessuna possibilità che qualcuno che non sa proteggere se stesso, possa difendere gli altri.
Ogni qual volta che qualcuno si trova in una situazione di svantaggio, è per causa della loro debolezza mentale, perché l'istinto di sopravvivenza ci porta a reagire, facendoci alzare persino in situazioni più disparate. Eppure, se non si ha una forza tale da riuscirci, questo significa che allo stato dei fatti non si desidera veramente vivere.
I deboli sono calpestati, sovraccaricati, violati.
Loro sono afflitti.
Noi che ci uccidiamo, derubiamo e prostituiamo.. potremmo anche essere mostri, ma questo non significa che non abbiamo un cuore.
Non puoi cambiare niente senza scartare una parte di te stesso, per superare i tuoi mostri, ne devi diventare uno.
Difatti, esistono due tipi di persone qui sotto:
quelli che rubano e quelli che vengono derubati.
Ora più che mai.. non ho il tempo di preoccuparmi se quello che faccio sia giusto o sbagliato, non si può mica sperare in una storia Horror con un lieto fine.
Talvolta, mi piacerebbe solo vivere in un mondo parallelo, perché spesso estraniarsi non basta per poter sperare in un barlume di salvezza."

Strinsi la sua mano. Quella mano così candida e calda che mi ricordava quella della mamma.
Lo guardai nel profondo dei suoi occhi,
avvertivo paura, malinconia e menzogna pura.
Sebbene mi avesse rassicurato più volte che sarebbe stata una cosa momentanea e che sarebbe tornato al più presto, sapevo che quello sarebbe stato un addio e lo sapeva anche lui. Malgrado ciò, continuavo a convincermi che ci saremmo rivisti, ma sognare per gente come noi non è verosimile.

<<Fidati di me>>
Mi sorrise e io feci lo stesso.

<<Vivi.>>
Posò la sua mano sulla mia guancia accaldata, rosea, che faceva trapelare nel suo colore le mie emozioni. Il battito era forte quasi da rompere la mia cassa toracica, a tal punto che il respiro mi si mozzava in gola.

Iniziò ad allontanarsi a passi svelti e prima di svoltare l'angolo si girò a guardami un'ultima volta sorridendomi nuovamente.

«Fratellone!»
Lo richiamai ad alta voce, attirando la sua attenzione.

«La bottega dei pantaloni..!»

«EH!??»
Ridacchiai tappandomi la bocca, mentre lui correva saltellando, provando a rialzarsi la cerniera.

Sospirai sommessamente, portandomi una mano a scompigliarmi i capelli dall'esasperazione.
Eppure non mi arrabbiai, era proprio da Furlan dopotutto.

Furlan's sister -LevixReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora