Magia.. ninnata dal tiepido soffio del vento, una melodia dall'effetto soporifero che anestetizzava la mente.
Fuori? Buio.
C'ero solo io, riparata dal tettuccio della finestrella posta nella mia camerata.
Molleggiavo le gambe al di là di quest'ultima, il tepore fresco e la terra bagnata. La pioggia era un toccasana dai problemi.Alla fine non tornai più in stanza da Levi, ma questo mi pare inoppugnabile.
Ridicolo sarebbe stato credere che dopo quanto accaduto stamani sarei tornata da lui con la goda tra le gambe.Non l'avevo più visto finanche non mi fossi presentata neppure al pranzo.
Nulla di personale, solo- non avevo fame...E ora eccomi lì mentre mi accendevo una sigaretta in tutta tranquillità o, se non altro, così auspicavo, se non fosse che come maggiore a capo della formazione stanziante e di cui, purtroppo, facevo parte, Hanji possedeva le chiavi di tutte le camere.
E Levi non aveva peli sulla lingua quando si trattava di lui. Questo significava che se avesse voluto, sarebbe potuto entrare senza problemi.«Qualcuno è permaloso qui?»
Non gli risposi, gli concessi solo un'occhiataccia furtiva che colse lo stesso.«Mangia.»
Tossì non riuscendo ad aspirare del tutto, troppo invaghita dalla sua becera affermazione.Ridacchiai facendo per alzarmi.
Il contatto con il pavimento gelido e i piedi altrettanto freddi mi fece rabbrividire malgrado cercassi di non darlo a vedere.
Lui era lì che mi fissava al centro della stanza, in balia della mia imprevedibilità, nonostante non riuscissi a guardarlo bene in volto considerando l'assenza di candele che potessero illuminare la stanza.«Forse non hai compreso una cosa, Ackerman...»
Esordì a due passi dal suo volto, tirando l'ultimo tiro.«Non l'avrai mai completamente vinta con me.»
Buttai fuori il fumo sul suo viso e spensi quel mozzicone sul suo petto.
Non lo vidi battere ciglia, così afferrai quanto portato da lui e glielo sbattei sul petto. A passi svelti mi diressi verso la porta e proprio quando stavo per afferrarne il pomello per uscire che mi sentì tirare per un polso violentemente.«Lasciami.»
Sibilai senza neppure degnarlo di uno sguardo.«Guardami.»
Avrei voluto. Cercavo di allontanarlo, la mia parte razionale mi urlava di non cedere, ma il cuore.. il solo scalpitarmi nel petto, il respiro sbalzato, il continuo tremolio che lentamente minacciava di farmi cadere sulle ginocchia.. questo non potevo controllarlo e benché meno sperare che lui non se ne sarebbe accorto o che non l'avesse già notato.«Ti ho detto: guardami.»
Esordì lui con tono che non ammetteva repliche cosa che mi tolse per qualche secondo il respiro.
Mi morsi il labbro inferiore con una forza tale da farlo sanguinare.
Sentivo il suo respiro sempre più vicino al mio viso. Rabbrividii quando mi spostò una ciocca con delicatezza dietro l'orecchio, scoccando un bacio su di esso.«Non ci sperare troppo.»
Con il bracco libero portai il gomito a colpirgli violentemente il brachiale, tanto da far si che mi liberassi dalla sua presa e d'impulso mi mossi per scappare.«Perché continui a fuggire?»
Esclamò quando mi accorsi che la porta era chiusa a chiave.«Bastardo..»
Imprecai poggiandomi su di essa per poi linciarlo di sottecchi con lo sguardo.«Cosa ti spaventa ancora?»
Domandò guardandomi dall'alto in basso.
Ridacchiai lievemente facendomi ancor più dietro nel tentativo di scomparire.

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Furlan's sister -LevixReader
FanfictionLa sorellina di Furlan è cresciuta nei meandri della città sotterranea. Tra una speranza ed un sogno di troppo, crede ancora che possa esserci un futuro per le genti dimenticate come loro, nonché per lei, il suo migliore amico Kovu ed il ragazzino c...