Camminavano in silenzio verso l'infermeria. Nonostante Hanji mi dicesse di non farlo, tenevo le mani (anche quella sanguinante) nelle tasche e lo sguardo puntato verso il pavimento.
Mi stavo mordendo l'interno guancia per paura di essere nuovamente beccata a quell'ora per i corridoi.«Tranquilla, so della tua punizione. Se ci dovessero beccare, mi assumerò la responsabilità personalmente.»
Le feci un cenno di capo come a volerla ringraziare, mi sorrise nuovamente e iniziò a frugare nelle sue tasche cercando la chiave per la sala medica. "Eccola" quasi non urlò quando la trovò.Entrammo e mi invitò a sedermi, feci schioccare la lingua sul palato, accontentandola.
In quel momento sentimmo la porta aprirsi mostrando la figura di Levi.
Non aveva una bella cera.«Vuoi le pillole?»
Domandò la castana, senza troppi giri di parole e lui annuì, probabilmente non aveva ancora fatto caso alla mia presenza.«Al momento sono impegnata, siediti un secondo Levi.»
Sembrava quasi una persona seria mentre invitava anche il corvino a sedersi.
Solo in quel momento si accorse di me e ancora una volta mi ritrovai a distogliere lo sguardo dal suo.«Che è successo?»
Domandò lui rompendo il silenzio passando lo sguardo da me a Hanji in continuazione.«Stavo mostrando una cosa a T/n nella mia camera e per sbaglio ho urtato l'armadio facendolo cadere. T/n per salvarmi si è ritrovata leggermente coinvolta.»
Mi coprì la castana.
Mi fece l'occhiolino continuando a tamponare con la carta.«Non c'era bisogno, si sarebbe fermata da sola l'emorragia.»
La rimproverai e lei rise leggermente.«Dalla forza di quel pugno be', probabilmente l'hai sfondato l'armadio.»
Sdrammatizzò l'occhialuta ammiccando al muro delle docce, in risposta feci schioccare la lingua al palato. In effetti avevo lasciato una bella crepa.«Levi, le tue pillole le ho in camera, due minuti e arrivo. Tu resta qui, che prendo anche le bende.»
Pregai tutte le forme di divinità esistenti ed immaginabili poiché non ci lasciasse da soli, ed imprecai mentalmente quando la vidi andarsene.«Che hai combinato?»
Domandò nuovamente.«Te l'ha detto Hanji no? Mi stav-»
Ribadì e prontamente mi interruppe.«Sono passato più volte dalla camera della quattrocchi, era vuota. Non mentirmi.»
Incalzò guardandomi con quella sua solita aria autoritaria, che negli ultimi giorni stava avendo effetto anche su di me.«Perché ti prendi delle pillole?»
Sviai il discorso mettendo alle strette lui questa volta.«Cazzi miei.»
Alzai gli occhi rispondendo al suo sguardo con un'altrettanto sguardo autoritario.«Con quale pretesa, allora, ti aspetti che io ti dia delle risposte?»
Mi alterai. Il lume che illuminava la camera era flebile, tuttavia riuscivo a scorgere bene i lineamenti del suo volto.«Io sono un tuo superiore.»
Replicò.«Se pensi che la caporale Hanji stia mentendo be', se ne sei in potere, dalle una punizione, signor "SUPERIORE"»
Racchiusi questa frase mimando due virgolette con le mani.«T/n...»
Sibilò con voce roca rompendo nuovamente il silenzio. Si alzò dirigendosi lentamente verso la mia direzione. Avvicinò una mano vicino alla mia guancia, proprio come la corsa notte e istintivamente chiusi gli occhi.In quel momento la porta si spalancò e lui ritrasse immediatamente la mano, tornando a sedersi.
«L-levi..mi sa che sono terminate, domani le vado a prendere in città. Sono desolata...»
A quel punto lui si alzò di scatto dalla sedia e senza proferir alcuno strascico di parola, uscì dalla stanza. Hanji mi guardò con un'espressione di sconforto per poi avvicinarsi per apprestarsi a finire la sua medicazione.«Hanji lascia stare, ti ringrazio. Gentilissima.»
E con velocità mi alzai, uscendo, come aveva fatto il corvino in precedenza.
Iniziai a cercarlo non capendo io stessa la ragione di questo mio fare inaspettato.
Non avevo mai rincorso nessuno.«Levi-cioè superior-ehm-Caporal?Quello che sei!Aspetta!»
Esclamai nella foga, attirando l'attenzione del corvino in lontananza, che senza indugiare arrestò il suo cammino.«A cosa servono le pillole?»
Domandai avvicinandomi e lui alzò un sopracciglio in cipiglio.«Ribadisco che non sono affari tuoi.»
Fece per andarsene nuovamente, ma lo bloccai una seconda volta, tirandolo per la manica.Ma che diavolo sto combinando?
Era come se il mio corpo si muovesse da solo.«Dimmelo, Levi, ti prego..»
Lo supplicai e il suo sguardo si spalancò nel vedermi in quella situazione.Sospirò e senza neanche girarsi del tutto mi rispose:
«per non fare sogni nel sonno.»Strattonò il braccio facendomi lasciare la presa su di esso, lasciandomi da sola col mio silenzio, peggiorando ancor più la situazione iniziale.
P-per non sognare?
Guardavo il punto in cui era da poco sparita la sua figura con amarezza. E ancora una volta quella domanda mi balenò per la testa: "perché dovrei uccidere un uomo che soffre così tanto?"Woowowowowwo
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Furlan's sister -LevixReader
FanficLa sorellina di Furlan è cresciuta nei meandri della città sotterranea. Tra una speranza ed un sogno di troppo, crede ancora che possa esserci un futuro per le genti dimenticate come loro, nonché per lei, il suo migliore amico Kovu ed il ragazzino c...