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Io e Kovu ci trovavamo sopra al tetto di casa nostra, Isaac era di sotto a riposare per tutto lo sforzo accumulato.
Per me e il bruno l'allenamento di oggi non era nulla, dopotutto Isaac a quei tempi era solo un marmocchio.
Io e il mio amico, sin dalla scomparsa di mio fratello, eravamo stati sottoposti ad allenamenti brutali che ci portarono a diventare delle vere e proprie macchine per uccidere.

«Un po' mi mancherà tutto questo, scappare per un pelo, guardarci sempre le spalle.. sai..Bonnie e Clyde.»
Esclamò gli ultimi due nomi in un sussurro, stringendosi nelle spalle.
Il suo sguardo era intriso di tanta sofferenza e malinconia, sentivo la sua tristezza invadermi la pelle, quasi fossimo la testa persona.

<<Sarai sempre Clyde.>>
Lo guardai dritto negli occhi ed improvvisamente una sensazione già vissuta mi attraversò lo stomaco.

"Vivi"

Scacciai quel pensiero e ritornai sui suoi occhi verdi.

<<Tu la mia Bonnie.>>
Sorrisi, dopo tanti anni sorrisi.
L'espressione di Kovu variò mille volte in poco tempo, mi aveva vista sorridere si e no in due occasioni da quando eravamo diventati un duo.

<<Concludiamo questo come lo abbiamo iniziato...>>
Si alzò velocemente, mi porse la sua mano aiutando ad alzarmi, per poi iniziare a correre di sotto seguito a ruota dalla sottoscritta.

«Ehi non vale! Lurido!»
Entrammo in contemporanea nella stanza in cui dormiva Isaac e urlammo all'unisono il suo nome facendolo sobbalzare nel sonno.

<<Ma che vi salta in mente?!>>
Ci rimproverò ancora traumatizzato da quel risveglio inaspettato, successivamente ributtò la testa sotto quella sottospecie di cuscino.

<<Chi hai sentito prima?!>>
Continuammo urlando.

<<Eh?!Non lo so!Ma che importa?>>

Stavamo combattendo per chi dovesse accaparrarsi il titolo di vincitore,proprio come al nostro primo incontro.

<<Spara un nome!>>
Esclamò il bruno con enfasi, gesticolando ansante.

<<T/n.Ora lasciatemi stare!>>

<<Ho vinto.>>
Guardai Kovu vittoriosa per poi voltarmi verso Isaac.

<<Dobbiamo andare, marmocchio.>>
Rimase nella medesima posizione di prima, senza muoversi neppure di un millimetro, mormorando un "Di già?"

<<Si. Ora sbrigati.>>
Imposi senza alcun indugio (su segugio) , per poi avviarmi all'uscita del monolocale, guardai l'ultima volta il rifugio che mi aveva ospitata per diversi anni e a risvegliarmi dalle mie malinconie fu Kovu, il quale mi aveva appena poggiato una mano sulla spalla.

<<Siamo pronti.>>
Annuì e mi girai, lasciandomi definitivamente indietro quello che era il mio passato.

<<Andiamo!>>
Attivammo il M3D e spiccammo il volo.
Come previsto eravamo inseguiti dai gendarmi e non solo. Quelli che da noi erano considerati quasi come una leggenda per spaventare i criminali erano qui, i cosiddetti mantelli verdi.

Aveva ragione
Riflettei pensando a quel pazzo che mi aveva dato questo folle incarico.

«T/n, sono troppi come ci muoviamo?»
Urlò Kovu con fermezza, sembrava un'altra persona quando si trattava di queste situazioni.

«Dividiamoci, in gruppo sarebbe troppo semplice catturarci.»

Era una bugia bella e buona, Kovu n'era consapevole, ma che lui ne fosse a conoscenza era irrilevante come cosa, visto che l'unico che doveva sapere a cose compiute non era lui, ma Isaac.

<<Ricevuto.>>
Urlarono all'unisono dividendosi ed allontanandosi velocemente.

Mi ritrovai da sola a combattere un mucchio di soldati, la presi sotto gamba la cosa, erano tanti ma pur sempre deboli.Continuai a vagare per i miei pensieri quando una cerchia di soldati mi circondò.

Atterrai con una capriola iniziando ad addentrarmi nei vicoli più stretti, così da non iniziare alcun combattimento diretto.

<<Sei molto forte>>
Una voce autoritaria attirò la mia attenzione e per cause di forze maggiori, fui costretta a fermarmi.

Furlan's sister -LevixReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora