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«È inammissibile una cosa del genere, comandante Smith.»
Erwin si trovava in una tavolata di cortigiani per discutere dei tre criminali appena entrati nella legione.

«Esattamente otto anni fa, ti sei presentato con altri tre delinquenti della città sotterranea. Quella volta, per chissà quale grazia, te l'hanno fatta passare. Dammi una sola ragione per la quale dovremmo dirti nuovamente di si.»
Il biondo si aspettava una ramanzina di questo genere, d'altronde era un uomo astuto e di conseguenza, come otto anni fa, aveva già la risposta pronta.

«Questi ragazzi hanno spirito da vendere, possiedono un senso del dovere e giustizia pari a quello di un milite, sono degli autodidatti formidabili.
E poi, è innegabile quanto il corpo di ricerca non faccia che perdere e che in tutta la storia dell'umanità, non siamo riusciti a fronteggiare i Titani ed uscirne vincitori neppure una volta.
Il quantitativo di morti, di cui ogni volta siamo costretti a farci carico, è immenso, le persone iniziano a perdere speranza, quella fiducia che ripongono in noi pian piano, scomparirà senza lasciare alcuno strascico di tolleranza nei nostri confronti, di noi che doniamo la vita per la libertà del genere umano.
Le persone che vivono lì sotto, sono costrette a essere più forti e questo le rende superiori sia fisicamente che mentalmente rispetto a noi.
Tuttavia, prima o poi ognuno di quei disgraziati troverà una morte prematura, per cui, al posto di lasciar morire questi ammirevoli talenti, sfruttiamo le loro capacità per trarne vantaggio, anche a costo della loro vita, che per lo meno, non è stata vanamente sprecata.»
In quel momento partirono i vari schiamazzi sui pro ed i contro di una scelta del genere.

«Inoltre, vorrei rammentarvi che, dei tre criminali di anni fa, tirati in ballo, Levi Ackerman, maggiore e caporale della legione esplorativa, fu uno di loro, ovvero sia un delinquente.»


~~~

T/n s'pov

Usciti dalla città, non potei che portarmi un braccio sugli occhi accecata dalla luce del sole, stessa cosa Kovu, a differenza di Isaac che rimase impassibile.
A dir la verità, di lui sapevamo poco e niente e prima del nostro incontro non l'avevamo mai visto da nessuna parte. Eppure, mi sembrava di aver capito che anche lui vivesse nel sottosuolo.

Salimmo su dei carri, accompagnati dal comandante Smith, nel mentre che le figure scorrevano veloci e la distanza tra noi e il QG si affievoliva sempre più.

Giunti sul posto, ci venne illustrato il territorio da un cadetto che per tutto il tragitto non fece che sudar freddo e tremare.

«Insetto fastidioso..»
Pensai a voce alta non prestando attenzione alcuna alle informazioni del milite.

«E infine, questa è la mensa. Siete liberi fino al nuovo richiamo di un superiore.»
Balbettò queste parole in fretta e furia per poi dileguarsi, lasciandoci finalmente soli.

«Isaac»
Esclamai facendo voltare il biondo.

«Dobbiamo parlare.»

~~~

«Perché non me l'avete detto subito?»
Si portò una mano tra i capelli biondi tirandoseli all'indietro in segno di frustrazione.

«Sei infantile e ti saresti fatto scoprire.»
L'espressione sul suo volto si incupì, lasciando che Isaac prendesse coscienza della situazione.

«Non ti fidi di me?»
Sbottò amaramente.

«Vedila come ti pare.»
Sentivo la pesantezza degli sguardi contrariati di Kovu su di me, gli dava fastidio che trattassi male tutto e tutti.
Ero fatta così, dicevo sempre le cose come stavano senza troppi giri di parole.

Il medico pietoso fa la piaga verminosa.

Quella sera ci vennero presentati altri superiori.
Difatti, ci era stato imposto di sederci ai tavoli con i caporali a scanso di qualche male intenzione da parte nostra.
Uno dei caporali o meglio una, quella sera attirò particolarmente la mia attenzione.
Hanji Zoe.

Furlan's sister -LevixReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora