LAURA

42 5 0
                                    

Dimmi cos'hai
Nello specchio cosa vedi?
Di sicuro non quella che sei

Nayt.

Tra un momento di euforia ed uno di sconforto si era fatta sera, ed il mio stomaco ne risentiva. Continuavo a ciondolarmi tra il divano e il frigorifero. Ma, vuoto era e vuoto sarebbe rimasto. Sapevo che in America i supermercati chiudevano tardi, decisi quindi di andare a fare un po' di spesa. Ero ancora vestita dal pomeriggio, quindi: solo dopo aver controllato la strada su Google Maps, consapevole del mio scarso senso dell'orientamento trovai la sicurezza necessaria per avviarmi verso la fermata. Per mia fortuna non distava troppo lontano dall'appartamento e, grazie alla vocina parlante, ero riuscita a trovarla subito. 5 minuti. Era il tempo di attesa riportato sullo schermo della pensilina.

In 5 minuti posso ascoltare almeno due canzoni.

Schiacciai il tasto play sullo schermo ed in poco tempo il mondo prese a cambiare colore. I rumori della città a cambiare melodia.

Con la fine della seconda canzone arrivò l'autobus che in meno di 10 minuti mi portò nel quartiere del supermercato.

Entrai subito, trovandomi immediatamente a girovagare per le corsie quasi a caso. Non riuscivo a trovare niente dei miei soliti cibi preferiti. Era tutto diverso. Sugli scaffali c'erano solo enormi bottiglie di bevande. Dal latte al succo e pacchi giganti di merendine, dolci e salate. Per non parlare poi della pasta pre-cotta.

L'America, era conosciuta per tante cose belle ma anche per il suo cibo. Non per questo me ne andai, come con le persone anche con il resto bisogna sempre dare una possibilità, quindi non mi soffermai troppo a pensare ed iniziai a riempire il carrellino. Ero a piedi, non potevo prendere chissà quante cose, decisi quindi di prendere giusto lo stretto necessario per la settimana.

Le casse, arrivata alle casse notai subito l'evoluzione rispetto ai piccoli supermercati a cui ero abituata, e soprattutto notai il cartello informativo messo in bella vista che informava i clienti della possibilità di farsi consegnare a casa la spesa.

Era perfetto per me quel servizio, niente fatiche e viaggi inutili, mi sarebbe bastato ordinare e pagare on-line per avere la spesa direttamente a casa.

La cassiera chiuse presto il mio conto permettendomi così di uscire dal supermercato in poco tempo. Una volta fuori avvertii subito quella stupenda arietta che mi spettinava la mia amata acconciatura. Sorrisi per poi sistemarmi il sacchetto sulla spalla aiutandomi con un piccolo saltino.

Era buio, ma le luci del quartiere erano ben disposte lungo la strada. Notai le grandi villette perfettamente in stile americano, avevano grandi giardini ben curati. Era davvero bella quella zona, era così viva, le macchine che si muovevano come pedine ad una partita a scacchi la rendevano quasi musicale.

15 minuti. Quella volta il tempo non era stato dalla mia parte ed io non avevo per niente voglia di aspettare tutto quel tempo. Raccolsi quindi quel briciolo di senso dell'orientamento e decisi di incamminarmi verso la fermata successiva. Dopo 10 minuti di camminata però, il mio accompagnatore virtuale decise di abbandonarmi. Mi si era scaricato il telefono.

Benissimo Laura, ecco il risultato delle tue idee.

L'agitazione stava iniziando a premere nello stomaco. Ero completamente disorientata.

Ad un certo punto però un negozio di animali catturò la mia attenzione. Non sapevo bene il perché ma mi sembrava di averlo intravisto nel tragitto inverso. Andai quindi verso quella direzione attraversando la strada. < Cazzo Bambina, ti ostini ad andare in giro da sola. La mamma non ti ha insegnato che quando il semaforo è rosso bisogna stare fermi?> Il mondo si fermò per un istante. Era tutto sfocato. Tutto confuso. Il clacson di una macchina stava tuonando per tutta la via.

YOU ARE MY MELODY?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora