LAURA

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Eeh all'aria tutti i piani, riavviciniamo i sogni più lontani,

E tu lo sai che non c'è segreto per vivere a colori.

Alessandra Amoroso.


Il dolce colore del sole si intrufolò tra gli spiragli della tapparella, donando alla stanza in tripudio di colori felici.
Aprii gli occhi godendomi appieno di quella soffice sensazione, poi mi voltai verso Marco, che ancora assorto nei suoi sogni dormiva beato.

Odiavo stare a letto senza dormire, quindi cercando di fare il meno casino possibile, mi alzai dal letto per poi rintanarmi in bagno dove, tra il rumore dell'acqua che scorreva sul mio corpo e il tepore del suo calore raccolsi tutte le energie necessarie per affrontare la giornata.

Con ancora l'accappatoio addosso, tornai silenziosamente in camera, mi diressi verso l'armadio dove, ad aspettarmi, c'erano i miei soliti leggings e le mie solite felpe oversize.

A differenza della camera da letto dove, il dolce colore del sole riempiva delicatamente il locale, in sala la percezione era diversa, venni accolta da una luce ancora più forte, ancora più potente, amavo le luci del sole, avevano la capacità di colorare il mondo. Come sempre, il tempo era meraviglioso, non era mai troppo. Né troppo caldo, né troppo freddo era perfetto.

Uova, pancetta, pane

Dopo aver stilato una ricetta mentale, mi addoperai per preparare la colazione. Ero in America, quindi uova strapazzate e pancetta erano la combo perfetta. Avevo bisogno di musica, altrimenti non carburavo, però, l'idea di poter disturbare Marco mi dispiaceva, quindi; a differenza delle altre mattine, dove la musica era talmente alta da poter svegliare anche i vicini, quella mattina la musica la feci partire in testa.

Eeh all'aria tutti i piani. Riavviciniamo i sogni più lontani. E tu lo sai che non c'è segreto per vivere a colori.

Quella Mattina ero così, mi sentivo così.. Colorata. Ero solita a cambi di umore improvvisi, passavo dall'essere la persona più allegra, spensierata e tranquilla all'essere totalmente annientata dalle mie stesse paranoie.

A volte vedevo tutto colorato e bello, a volte tutto grigio e brutto. Ero forte, mi sentivo forte come un leone eppure a volte, sarebbe bastato un niente per buttarmi giù senza riuscire a farmi rialzare però.

Io ero così, testarda da far paura, curiosa, a volte impertinente, ci mettevo l'anima per ottenere ciò che desideravo, ma avevo un difetto, spesso mi lasciavo annientare dai problemi degli altri, dalla paura di veder soffrire le persone a cui volevo bene, per questo motivo spesso mi trovavo a lottare da sola. E nel tempo, tutto questo accumularsi di emozioni represse, mi ha portata ad essere così vulnerabile da poter scoppiare a piangere anche per una storia inventata di sana pianta durante l'ascolto di una canzone.

Lo so che non è colpa tua Papà.

Questo mio essere così scostante con le emozioni, e questo mio voler insistere nel dimostrare a tutti che: Forte si, debole mai, si era accentuato da quanto la mia cara mamma aveva cacciato via mio Papà, obbligandolo a stare lontano da me.

<Buongiorno Tesoro>

Fortunatamente, l'entrata in scena di Marco, spazzò l'improvvisa ma troppo conosciuta sensazione di tristezza.

Devo essere forte. Sempre. Me lo hai detto tu.

Senza farmi notare, accarezzai delicatamente il piccolo amuleto, quello che colorava di nero il mio fianco. Respirai affondo ed entrai in scena.

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