1- Medicinali

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L'anima è un velo. Un velo sottile e trasparente, leggero nell'aria. Un'essenza forte ma allo stesso tempo debole. Un'essenza che impara e insegna. 

Un velo delicato. Così nasce l'anima. 

Nasce senza ferite, ricordi o cicatrici. Nasce pura e delicata, così leggera e sottile che sembra di toccare l'aria.

Un'essenza il cui unico scopo è dare forza al corpo e proteggerlo. Ma non si può proteggere tutti in questa vita. 

Perché poi un giorno arriva il dolore. Il primo dolore, grande o piccolo, che crea uno strappo in quel velo. Come un coltello taglia il velo lasciando uno strappo, una ferita, grande o piccola, che però segna. 

Segna e a volte cambia. Perché il dolore cambia tutti. Prima o poi tutti avranno il loro primo strappo nell'anima. Uno strappo che non si richiuderà mai. 

C'era una domanda che mi facevo spesso: chi sceglieva quali anime dovessero meritare o meno la vita? O meglio, chi sceglieva di dar vita ad un'anima che non se lo meritava?  

Gli dedicherei ancora canzoni e frasi. Ricordi e sorrisi. Stelle e risate. 

Momenti magici e poi lacrime. Grida. Strappi. Ferite. Il dolore che cambia e ferisce. 

Ricevendo una coltellata dolorosa alla fine sono cambiata anch'io. 

Sono cambiata quando le persone a cui tenevo mi hanno abbandonato. Quando la persona che mi aveva cambiato la vita ha avuto il coraggio di guardarmi negli occhi mentre ero a pezzi e ridurre in frantumi quei pezzi schiacciandoli. 

Quando mi disse che non contavano i sorrisi o i ricordi felici. Non contò più nulla quando arrivammo alla resa dei conti. 


<< Ma ti guardi allo specchio al mattino? >>  Sibilò quell'idiota avvicinandosi. 

Indietreggiai fino a trovarmi contro il muro e le sue braccia si attaccarono al muro dietro di me togliendomi ogni via di scampo.  << Sei sorda per caso? Ti ho fatto una domanda, rispondi. >> 

Girai il volto e la parte destra si schiacciò contro il muro. Il suo volto era a qualche soffiò dal mio, mi guardava con due grandi occhi e un sorriso che diceva che lui aveva il potere e io non potevo far altro che obbedire.

<< Tu invece? Ti guardi allo specchio al mattino, perché dovresti. >> Rischiai tutto, ne ero consapevole. Ma non mi importava. Avevo già perso tutto. 

Il suo sguardo si fece serio e incazzato. Era così infuriato che sbattè con forza le mani contro il muro e sobbalzai di paura. Il mio respiro si bloccò. 

<< Credi di essere simpatica? >> Rimasi in silenzio e sperai che qualcuno mi aiutasse. Ma tutti erano usciti da quella stanza quando li avevano visti entrare. Tutti li temevano ma io non volevo scappare. Volevo restare e guardare negli occhi chi per anni mi aveva lasciato lividi sulla pelle. 

<< Rispondi, cazzo!! >> La paura scorse nelle mie vene e a quel punto risposi. 

<< No. >> Balbettai senza guardarlo. 

<< Guardami negli occhi. >> Non lo feci. Cercai di resistere ma le sue mani si fiondarono sulla mia faccia e mi spostarono il viso in modo che guardassi lui.

<<  Devi guardare me, non altro. Sai benissimo che non c'è via d'uscita. >> 

Trattenni le lacrime e cercai di non tremare. << Vediamo di fare in fretta. Allora: perché credi di potermi sfidare Evelyn Almond? >> Disse il mio nome lentamente scandendo ogni lettera purché mi fosse chiaro che ero io che in quel momento stavo rischiando la vita.

Burning in hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora