8- I biscotti

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Credo che il Natale sia il punto debole di tutti, credo che il Natale colpisca chiunque a modo diverso. Essendo il periodo più felice e malinconico dell'anno riesce con i ricordi a colpire chiunque. Ci sono ferite che col tempo si sono richiuse, altre che non si richiuderanno mai e nonostante ciò il Natale colpisce quelle ferite chiuse o aperte che alla fine ricominciano a bruciare.

E i ricordi tornano, i ricordi tristi lasciano spazio a quelli felici e si aggrappano con forza al passato per poi tornare e bruciare più forti di prima.

Riesce con il clima familiare e dolce a colpire nei punti deboli e ad accendere le mancanze, i vuoti e le assenze.

L'unica cosa di cui sono sicura è che a Natale tutto si riaccende, l'amore anche riemerge e riscalda gli animi. So solo che a Natale la mia casa si riempie di persone e l'atmosfera si riscalda. La tavola imbandita, i regali sotto l'albero, il camino acceso, l'atmosfera scalda il cuore e alla fine tutti a Natale diventano più buoni. Tranne me ovviamente.

<< Evelyn!! Sorellina, sveglia, è natale!!! >> esclamò una delle mie sorelle più piccole dal corridoio per svegliarmi. E l'urlo fu così forte che aprii gli occhi stanchi che volevano subito richiudersi. Ma fui costretta a svegliarmi, stirandomi e sbadigliando riuscii ad alzarmi. 

Col viso pallido e stanco, i capelli sciolti e incasinati uscii dalla mia stanza e scesi in salotto dove un'onda di bambine erano riunite e accalcate vicino all'albero illuminato e carico di palline.

Notai subito la presenza di Momo sul divano, sorridente mentre guardava lo spettacolo di persone entusiaste urlare e scambiarsi regali sorridendo. Non mi feci vedere da lei e arrivando da dietro il divano, la abbracciai di colpo sorprendendola.

<< Oh! Finalmente dormigliona. >> esclamò voltando di poco la testa e guardando in alto verso di me.

<< Me la sono presa con comodo, è Natale tutti gli anni in fondo! >> risposi dandole un dolce bacio sulla sua guancia calda e morbida.

Mi staccai poi da lei e feci qualche passo per raggiungere la cucina.

<< Ehi bellissima, stai evitando l'argomento! >> mi esclamò alzandosi dal divano e seguendomi.

<< Quale argomento? >>

Mi girai guardandola e notai il suo sguardo che mi diceva espressamente che sapeva cosa avessi fatto ieri.

<< Avanti, non mi vorrai mica dire che ti sei scordata del solito cenone della tua famiglia alla vigilia? Ogni anno tua madre organizza il cenone e quando ha notato che il tuo posto a tavola era vuoto mi sono dovuta inventare una scusa idiota.

Dove cavolo eri? Io lo so che c'entra Aiden quindi sputa il rospo. >>

Aprii la porta del frigo e tirai fuori la bottiglia del latte.

<< La mia scusa è che ho avuto da fare. >>

Accennò una risata isterica che trattenne per poco dentro di sé.

<< Com'era il tuo da fare bello, attraente, romantico, sexy? >> continuò a ridere mentre si immaginava cosa poteva essere successo.

Sorrisi e le guance mi diventarono di un colore rossiccio. << Frena i pensieri, ti sei dimenticata premuroso e protettivo alla lista. >> Risposi nell'imbarazzo più totale per soddisfarla mentre lei ancora rideva davanti a me.

<< Oh mamma! Non sto più nella pelle, mi dirai cos'è successo ieri, vero? >> Mi chiese quando la curiosità la stava per uccidere.

<< Te lo dirò - vidi il suo viso cambiare e la vidi esultare di gioia. - forse. >>

Burning in hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora