24- A cena col diavolo

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La cucina di casa era un disastro. Mia nonna era partita per un piccolo viaggio in città, così eravamo rimaste solo io, Hailey e Momo. Anche se quest'ultima era sparita ad una festa. 

I piatti nel frattempo erano rimasti sporchi nel lavandino e non li pulivamo da qualche giorno. 

Ora che però avevo un po' di tempo libero stavo cercando di rimediare e mettere in ordine. 

Sentii una macchina parcheggiare e guardai dalla finestra per capire se fosse Hailey che tornava a casa. 

La strada era vuota, c'erano solo due macchine. Una specie di suv nero che mi fece rabbrividire e poi una macchina semplicissima grigia. 

Non mi preoccupai più di tanto, la gente in quel posto era strana, non c'era da farsi domande. 

Subito dopo ero certa di aver sentito il rumore della serratura aprirsi. << Hailey sei tu? >> Domandai alzando la voce. 

Mi arrivò chiaro lo scricchiolio dei gradini delle scale e a quel punto uscii dalla cucina e notai Hailey intenta a salire le scale in modo strano. 

<< Ciao eh. >> Dissi scherzando. 

Lei si voltò verso di me e sorrise. Era strana. Molto strana. << Ciao Eve. >> Rispose calma. 

Qualcosa non tornava. << Dove sei stata, avevo bisogno di te in cucina. >> 

Deglutì con forza e scese un gradino per essermi più vicina. << Scusami, ho fatto tardi al lavoro questa mattina e allora ho fatto uno straordinario. >> 

Sorrisi e cercai di capire cosa mi nascondesse. << Stamattina non ti ho visto. Sai sono passata per salutarti, ma indovina chi ho incontrato? >> 

Lei ci rifletté un po' mentre io ritornavo in cucina. << Non ne ho idea. >> Rispose dopo che mi ebbe seguita. 

<< Quel bastardo di Aiden Wilson con Asher. >> 

La sua bocca fece una smorfia stupita e io scoppiai a ridere. << Ha avuto il fottuto coraggio di rivolgermi la parola e tenermi testa. Chi cavolo si crede di essere proprio non lo so. >> 

Poggiò la roba che aveva in mano sul tavolo e rubò una mela dal cesto dalla frutta. Iniziò a morderla rumorosamente mentre asciugavo alcuni piatti giù lavati. 

<< Stiamo parlando di Aiden, che cosa ti aspettavi? Delle scuse? >> Quell'affermazione le uscì molto sciolta. Non aveva pensato al peso di quelle parole, perché le erano uscite facilmente.

Quando mi voltai per guardarla negli occhi e capire se fosse seria o no la mela si bloccò a mezz'aria poco prima che lei potesse darle un altro morso. Si guardò un attimo intorno stranita. << Che c'è? >> Chiese tranquillamente. 

<< Delle scuse erano il minimo che mi aspettavo. Credo che qualcuno con buon senso dopo aver abbandonato una persona il minimo che fa è chiederle scusa o forse mi sbaglio? >> 

Non riuscivo a capire se era seria o meno. Non capivo se era dalla mia parte o indossava la maschera di quella falsa.

No Evelyn sei solo tu che sei paranoica. Smettila. Lei c'è sempre stata quando quel bastardo ti ha uccisa. 

Lasciò la mela sul tavolo e si avvicinò a me pericolosamente. << Lo so quello che ti ha fatto, lo so quello che ti ha fatto passare, ma non ti sei mai chiesta se forse c'era un motivo dietro tutto questo? >> 

Perché diavolo cambiava argomento ora? 

<< Perché lo difendi? Perché lo giustifichi? >> 

Burning in hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora