33- Persa per sempre

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Pov's Aiden 

Se avessi guardato Evelyn avrebbe capito che mentivo, che dietro quella frase di merda c'era una spiegazione. 

Se avessi guardato Evelyn sarei crollato perché quello che avrei visto nei suoi occhi in quel momento mi avrebbe distrutto per sempre. 

Non riuscivo nemmeno a guardare in faccia mia madre. Cosa le avrei detto? Che tutta la merda stava di nuovo tornando a reclamare il traditore? No di certo.

Le mie gambe minacciavano di non reggermi. Senza pensarci troppo uscii da quella stanza sbattendo forte la porta dietro di me. 

La rabbia mi ribolliva nel sangue. Odiavo doverla trattare così. Odiavo doverle stare lontano. Ma se c'era una cosa di cui ora ero certo era che l'avevo persa, questa volta per sempre. 

Forse prima che io partissi era rinata una piccola speranza di aver ancora una possibilità, ma ora, ora col cazzo che c'era una possibilità. 

Avevo mandato tutto a puttane. Ma quella era stata l'unica soluzione. L'unica possibile. 

Riuscii a percepire la tensione nell'aria che poteva essere tagliata tranquillamente da un coltello neanche affilato. Dalla stanza proveniva un brusio straziante, e se calava il silenzio si poteva sentire Evelyn che piangeva e si dimenava. 

La morsa che avevo al cuore lo strinse così forte che lo fece sanguinare. Serrai i pugni finché le nocche non mi diventarono più bianche del bianco in sé. 

Mi morsi il labbro nella speranza di sentire un dolore che mi distraesse abbastanza. Dopo un po' dovetti smettere perché me lo tagliai e iniziò a sanguinare. Bruciava. Ora bruciava. Come il mio cuore. Come la gola che bruciava delle grida che mi stavo tenendo dentro. 

Evelyn gridava. Questo sentivo. Gridava contro tutti. Momo a quanto riuscivo a capire cercava di tenerla ferma ma lei si dimenava per probabilmente uscire e prendermi a calci nel culo. Cosa che mi meritavo in quel momento. 

Mi allontanai perché quelle grida mi stavano uccidendo. Nemmeno andare troppo lontano che sentii sbattere una porta e urlare: << Chi cazzo ti credi di essere?! >> 

La voce di Evelyn così dura mi penetrò il cuore con un coltello. 

Mi girai con le mani in tasca così da non farle vedere quanto le mie nocche erano bianche. Lei arrivò verso di me infuriata come non l'avevo mai vista.

I suoi occhi erano rotti. Rotti perché l'odio le era uscito fuori dalle orbite fino a riempire di crepe le sue iridi. 

<< Mi dici chi cazzo ti credi di essere Aiden Wilson?! >> Mi indicò con il dito che tremava. << Non ti lascerò rovinarmi la vita un'altra volta. >> 

Spostai leggermente lo sguardo sospirando e provai a pronunciare il suo nome, ma le parole mi morirono in bocca. << Guardami! Guardami negli occhi! >> 

Dopo che me lo ripetè per la seconda volta a testa bassa lo feci. La guardai e il mio cuore scoppiò. Quello che ci vidi in quegli occhi mi fece crollare la terra sotto ai piedi. 

<< Ma quanto sei stronzo! Sei un codardo, un incoerente e un manipolatore come ce ne sono pochi. >> Esclamò e mi colpì nel punto del cuore per ogni parola che usava per descrivermi. 

<< Mi disgusti, così tanto che il mio stomaco si rivolta quando ti vede. Rimpiango tutto il tempo che ho sprecato ad aspettarti. >> 

In quel momento ero così vulnerabile che se mi avesse colpito ancora sarei crollato e mi sarei frantumato in mille pezzi. << Aspet-..>> Provai a dire ma lei mi sovrastò subito. 

Burning in hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora