Mi arrivò a un soffio dal viso ma non si permise di toccarmi. Forse lo avrebbe fatto a breve ma prima tastò il territorio analizzandomi attentamente.
<< Non hai paura di niente vero? >> Mi chiese con tono di sfida.
Non abbassai la testa e i miei occhi saettarono nei miei per provare a entrarmi dentro l'anima, ma non glielo permisi.
Non avrebbe letto nulla di me, nulla.
<< Perché dovrei avere paura di un idiota come te? >>
Il lato sinistro del suo labbro si alzò vertiginosamente e poi sorrise.
<< Ti credi tanto forte solo perché sai che non posso toccarti. >> Questo era vero. Ma per quanto mi riguardava poteva anche toccarmi, fare quello che voleva, non mi importava perché io non ero debole.
E poi dopotutto è proprio in questi momenti che si vede chi sono le vere persone.
<< E io che credevo che avessi un cervello per riflettere da solo pensa che stronza. >>
I suoi occhi si infuocarono, mi senti bruciare la pelle, ma cosa poteva farmi se io all'inferno ci avevo già bruciato ripetute volte?
<< Sembra che il diavolo ti ha reso più forte vero? Ti sembra di poter sconfiggere il mondo, ammiro la tua forza, la tua testardaggine e il tuo coraggio, ma questo non farà altro che ricordarmi quanto sei fottuta. Sono quelli più forti a essere le più deboli. >>
Il sorriso che mi si era creato prima scomparì improvvisamente. La rabbia prese il controllo e gli tirai un pugno dritto in faccia. Gli colpii lo zigomo così forte da lasciargli il segno. << Io non sono debole. >> Gli dissi a un soffio dal suo viso.
Pronunciai bene quelle parole in modo che le capisse, ma lui sembrò ancora concentrato sul pugno che li avevo tirato.
Mi prese con forza e mi sbatté contro la portiera dell'auto dietro di me. Lo scontro fu all'inizio doloroso successivamente piacevole.
Sembrava furioso.
Era arrabbiato per un pugno seriamente?
Provai a dimenarmi dal suo tocco che cominciò a infastidirmi ma lui strinse ancora più forte e allora il mio cuore sembrò fare un tonfo rumoroso e poi cercare di rialzarsi come se nulla fosse successo.
<< Cos'è che ti ha ferito così tanto? >> Gli chiesi cercando di mantenere il controllo.
Lui sembrò non sapere come rispondere a quella domanda. Sembrava non aspettarsela.
<< Chiudi quella bocca. >> No, sembrava proprio non sapere cosa rispondere a quella domanda.
<< Non hai neanche idea di quanto faccia male. >> Sputò fuori arrabbiato.
Certo che sapevo quanto cazzo faceva male. Avevo i segni sulla pelle per quanto cazzo faceva male.
<< Cambiamo domanda: perché ho una taglia sulla testa e hai paura di me? >>
La sua espressione mi fece capire che si era calmato almeno un po', che forse il mio cambio di argomento l'aveva messo più a suo agio.
<< Sono due le domande. Te ne concedo solo una Evelyn. Quindi riflettici molto bene. >>
Erano tante le domande che volevo fargli, e altrettante le risposte che volevo ottenere. E qualcosa mi diceva che qualsiasi sarebbe stata la sua risposta alla mia domanda non sarebbe stata sincera del tutto.
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Burning in hell
ChickLitQuanto si è disposti a soffrire per qualcosa di bello e dannato? Si dice che gli opposti si attraggano, che si innamorino e che alla fine si rivelino anime gemelle. Ma un diavolo si può innamorare di un angelo? Questo è quello che succede quando A...