12- Cubetto di ghiaccio

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Mi raccontò della sua vita andata in pezzi in pochi secondi e restai in silenzio mentre lo ascoltavo attenta.

I suoi genitori morirono in un incidente d'auto la notte che lui avrebbe compiuto quattro anni e un anno dopo gli fu diagnosticato un piccolo cancro ai polmoni.

Era stato affidato a una famiglia che aveva provato ad aiutarlo in ogni modo. Gli avevano pagato chemio, terapie e interventi. All'età di sei anni il cancro era sparito, era stato un vero miracolo, il giorno del suo compleanno aveva scoperto che non c'era più traccia di quel mostro. 

Poi una notte era tornato come la peste, aveva di nuovo invaso i suoi polmoni e tutto era ricominciato. Chemio, interventi, terapie, cure ma nulla funzionò.

Ma finalmente era accaduto un altro miracolo, a breve sarebbero arrivati dei polmoni per lui e la terapia che stava seguendo per l'intervento sembrava funzionare. 

Quella mattina era il suo compleanno, avrebbe compiuto 11 anni e non volevo per nulla al mondo perdermi quel giorno.

Gli avevo già preso un regalo magnifico che sicuramente gli sarebbe piaciuto.

Soffiò sulle candeline e dopo aver espresso il desiderio rivolse lo sguardo su di me. Sorrise e poi fu avvolto da applausi di gioia.

Avevo organizzato tutto all'ultimo, ma lui era felice e quello era l'importante. Sorrideva sereno e con persone felici tutt'intorno anche lui riusciva ad esserlo. Era potuto tornare a casa ma solo per pochi giorni, doveva comunque seguire la terapia e poi tornare in ospedale per i controlli. Matthew era andato a prenderlo mentre io avevo organizzato una piccola festa a casa sua.

Eravamo in pochi ma erano riusciti a venire anche dei suoi vecchi amici, c'erano anche Aiden e Momo e io stavo cercando in ogni modo di stare alla larga da Aiden. 

Aveva detto chiaramente che non credeva in noi e non volevo in nessun modo parlare con lui o incrociare il suo sguardo. Aveva voluto rinunciare a me e se ne sarebbe pentito.

Lui aveva scelto di rinunciare a me e ora non c'era più niente che potesse fare per riavermi. Avere il mio interesse è molto facile ma saperlo mantenere no.

Invitare Aiden era stata un'idea di Momo e quando l'avevo scoperto si era giustificata dicendo che lui e Kyle erano buoni amici. Non le avevo creduto e le avevo detto che avremmo fatto i conti più tardi.

Lui era da una parte e io da un'altra, eravamo distanti ma i nostri sguardi si riuscivano a trovare sempre.

Tutti e due sentivamo il disagio e il desiderio che provavamo, e fingere che ci odiassimo sembrava la soluzione a cui avevamo pensato entrambi. 

<< Non riesce a toglierti gli occhi di dosso. >> Mi sussurrò Momo all'orecchio cercando di non dare troppi nell'occhio.

<< Certo che no, fingere di odiarsi non spegne mica il sentimento. >>

<< Certe volte proprio non ti capisco, non fai altro che contraddirti. Prima lo ami, poi lo odi, dici che odiarlo è la soluzione e poi dici di no. Non riesco a capire più cosa è vero e cosa no. >>

Sospirai e guardai Matthew intento a tagliare la torta. << Mi manda fuori di testa, e questo è vero. >> Le sussurrai  e subito dopo andai in direzione dei piattini con le fette di torta.

Mi avvicinai al tavolo con la torta sotto il suo sguardo attento. << Allora, il desiderio l'hai espresso? >> Chiesi a Kyle entusiasta mentre assaggiava la torta.

<< L'ho espresso e vorrei dirtelo. >>

<< Ma se me lo dici non si avvererà. >>

Burning in hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora