15- Il tramonto

30 5 0
                                    

Pov's Aiden

"M" stava per mamma. Nessun'altra ragazza, solo mamma. L'unico motivo per il quale doveva essersene andata senza dirmi niente e senza darmi nemmeno un bacio doveva sicuramente essere quello.

Aveva frainteso quel maledetto messaggio che per la mia sfortuna era arrivato quando lei guardava.

La richiamai ma ovviamente aveva il telefono spento. Lo spegneva sempre quando era incazzata o quando non voleva parlarmi.

Non volevo che tutto si rovinasse. Non volevo perderla. Non potevo perderla.

Con lei la vita suonava diversa. Con lei c'erano note musicali allegre, il sole che splendeva, i suoi occhi che brillavano per me. C'erano sorrisi da togliere il fiato e baci da fermare il cuore. Con lei la vita non faceva male, perché uniti i nostri cuori smettevano di cercarsi e si limitavano ad appartenersi.

Tutto a quel punto imparava a risplendere e a rivivere. Ricominciare, senza buio, senza ferite, senza ricordi dolorosi. Con lei ciò che era spento, risplendeva.

E senza di lei, non rimaneva niente. Nemmeno io. Perché non sapevo chi ero senza di lei.

Lei mi aveva insegnato a credere nell'amore, a sorridere al passato e a lottare per ciò che si ama. Perché anche un diavolo può amare, può amare ed essere amato. Può imparare a rispettare, a sorridere ed ad accettare che anche le tenebre abbiano un loro perché.

Mi prendeva per mano e mi portava fuori dalle tenebre, mi prendeva per mano e tutto sembrava cambiare. Le promisi che l'amore non avrebbe fatto male, che il nostro amore non avrebbe fatto male perché il male era amarsi e rinunciare a quell'amore. Il vero male era restare in silenzio e cercare di rallentare i battiti. 

Il vero male era respirare il profumo dell'altro e non poterlo avere per sé. 

Il vero male era amare quell'amore e poi odiare quello stesso amore.

Perché feriva, perché qualcosa che tocca e cambia poi ferisce. Qualcosa che anche se indirettamente ha lasciato un'impronta indelebile in qualche modo ti cambia. 

Perché incontri tante persone, loro ti toccano e comunque rimani lo stesso. Poi non si sa come un giorno incontri una persona, non la sfiori nemmeno e lei ti cambia la vita. Riesce essendo se stessa a conquistare il tuo cuore e poi ci imprime sopra la sua firma.

Da quel momento tutto il tuo cuore appartiene alla firma di quella persona, perché è riuscita a prendere il tuo sorriso e a renderlo qualcosa di unico.

Perché è riuscita a farti brillare gli occhi come se la luce nascesse da quelli.

E lei mi ha insegnato tanto. Veramente tanto. 

Ma prima di tutto mi ha insegnato che tutto fa male per poi far bene.


Mi ero rigirato nel letto dalla pigrizia e poi avevo sentito che l'altro cuscino nel mio letto ora aveva il suo profumo. Tutto aveva il suo profumo, le lenzuola, la mia maglietta e quel cuscino che avrei annusato per tutta la notte.

Lo portai al naso e inspirai il suo profumo. Cazzo. Che buon profumo, era lei, completamente, anche se non era lì, era lì. Lì con me che si stringeva fra le mie braccia come quella notte, che mi baciava il collo e si riempiva i polmoni di me.

Io che le pettinavo i capelli con le mani e la baciavo continuamente sulle labbra e assaporavo la sua pelle lentamente. Io che guardavo il suo viso che mi faceva sorridere. 

Io che le guardavo lo sguardo reso ancora più bello dalle sue ciglia lunghe e scure. Io che innamorato pazzo di lei, amavo anche le sue cicatrici. E lei pazza di me che non riusciva a smettere di sorridere e stringersi fra le mie braccia. Noi che non smettevamo di baciarci e ridere.

Burning in hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora