La macchina di Asher profumava di vaniglia. Non era nauseante, ogni volta che respiravo sentivo una corrente d'aria rinfrescante per i polmoni.
Era come quella di Aiden, ma non era una decappottabile.
Potevo dire che Asher mi era sempre sembrato un tipo misterioso, ma non quanto lo sembrava di profilo mentre guidava una macchina.
Dovevo ammettere che era una bella vista, la cosa che mi colpiva di più di lui erano i suoi lineamenti scolpiti, i suoi occhi verdi e i suoi riccioli capricciosi.
Quello che mi attraeva invece erano i suoi movimenti, i suoi sguardi, la sua delicatezza.
Era come se avesse paura di rompere qualcosa di indistruttibile, come se ogni cosa fosse fragile e preziosa.
<< A che pensi piccolina? >> Il suo timbro della voce appena rauco mi rapì dai miei pensieri. Ritornai a quell'istante, su quella macchina, a pensare che avevo una taglia sulla testa e molti mi volevano morta.
<< A che devo pensare? >> Voltai lo sguardo verso il finestrino per non incontrare i suoi occhi. << Voglio solo sapere la verità. >> Confessai più a me stessa che a lui.
Sentii il suo sguardo delicato su di me per un po', poi frenò di botto la macchina e per poco non svenni per lo spavento. Lo guardai sgranando gli occhi e cercando di capire che cosa fosse appena successo.
Scese velocemente dall'auto senza dire niente, lo seguii con lo sguardo mentre passava davanti al cofano e veniva nella direzione del mio lato.
Con eleganza aprì la portiera e mi porse la mano.
<< Che vuoi fare? >> Gli chiesi sorpresa.
<< Chiudi gli occhi. >> Mi sussurrò sorridendo. All'inizio non fui sicura, ma lui insisté e alla fine gli chiusi. Il buio comparì davanti a me e non seppi più nulla. Sentii il suo tocco scuotermi il sangue nelle vene mentre prendeva la mia mano e la stringeva nella sua.
Mi fece fare qualche passo più avanti e poi sentii il rumore dietro di me della portiera che si chiudeva.
<< Non aprirli finché non te lo dico io, mi raccomando. >> Annuii e iniziai a chiedermi cosa stava succedendo.
Sentii un sospiro sulla mia spalla ma non mi voltai.
Asher era dietro di me, a qualche centimetro da me e non avevo idea di come mi guardava o di cosa provava. Era così difficile capirlo, a volte mi sembrava un buco nero sull'orlo di esplodere e creare la fine del mondo, altre mi sembrava così debole e vulnerabile da far paura.
Non sapevo cosa provare o cosa pensare perché avevo paura di vedere veramente cosa nascondeva quel buco nero.
Non sentii più il suo profumo fresco, ma percepii di nuovo la sua presenza più avanti. Mi riprese per la mano e mi fece camminare in avanti.
Non sapevo né dove né per quanto. Sapevo solo che eravamo sul lungomare e che probabilmente mi stava facendo camminare sul marciapiede.
Poi improvvisamente il cemento divenne sabbia, e feci un piccolo sussulto quando me ne accorsi.
D'un tratto si fermò e mi fermai anch'io. Mi era parso che la spiaggia fosse infinita, che la sabbia non finisse più o che fosse solo una mia impressione che stavamo camminando come se la strada fosse infinita.
<< Come ti fa sentire il non aver controllo? Come ti fa sentire non sapere cosa troverai a qualche centimetro da te? Come ti fa sentire essere impotente e poter solamente camminare a testa bassa senza poter contraddire? >>
STAI LEGGENDO
Burning in hell
ChickLitQuanto si è disposti a soffrire per qualcosa di bello e dannato? Si dice che gli opposti si attraggano, che si innamorino e che alla fine si rivelino anime gemelle. Ma un diavolo si può innamorare di un angelo? Questo è quello che succede quando A...