6- Il progetto

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E alla fine ti manca. Anche se lo neghi, anche se lo neghi con tutta te stessa, anche se lo odi con tutta te stessa, alla fine ti manca. Al cuore non si comanda mai, perché non sarà mai stanco di volere qualcuno che lo fa battere più forte. 

E ogni volta che il cervello dice di "no", il cuore dice di "sì". 

Poi si dimentica. A volte si dimentica dei momenti belli, dei sorrisi e di tutto il resto. 

A volte tiene memoria solo delle lacrime, come se fossero le più importanti. 

E il suo si era dimenticato di tutto. 

Quel bacio non aveva significato niente, avevamo deciso così. Avevamo deciso che era successo solo per l'atmosfera e tanto per toglierci lo sfizio. O almeno era la scusa che si era inventato per convincermi. 

E un po' c'era riuscito. Anzi senza un po'. Quel bacio non contava niente perché noi non eravamo un bel niente. 

<< Come sarebbe a dire che non conta nulla? >> Quella domanda me la facevo da tutta la notte. Continuavo a chiedermi perché non contasse nulla e dovevo parlarne con qualcuno o sarei impazzita. 

Chiamai Momo nel pieno della notte e le raccontai tutto. Non sapevo se esattamente mi stava ascoltando o se stava dormendo mentre io scleravo.

L'avevo chiamata nel pieno della notte così che non mi urlasse che non era d'accordo, che era una stronzata, che stavo commettendo un errore e che ancora una volta ero una stupida, che a causa della mia vita che andava in pezzi, amavo qualcuno che non mi avrebbe mai amata.  

Cosa ci potevo fare? Non potevo mica strapparmi il cuore dal petto perché lui era le vene di quel cuore, il sangue e tutto ciò che costituisce il cuore. 

<< Non ne ho idea, ma non conta. >> La conversazione era finita quando l'avevo chiamata un sacco di volte e non avevo sentito più risposta dall'altro capo del telefono. 

Avevamo ripreso la conversazione il mattino dopo non appena era arrivata a casa mia per fare colazione..poi avevamo continuato a scuola e ora nel corridoio durante l'intervallo. 

<< Dio Evelyn ora che proprio iniziavo ad accettarlo. >>

<< Lo so. >> Le risposi a tono basso. 

<< Senti ripetimi un'altra volta com'è andata. >> Si appoggiò all'armadietto e mi ascoltò in silenzio. 

<< Ci siamo baciati sotto alla pioggia ed è stato bello. >> Era stato più che bello. Le avevo descritto quella notte i dettagli. 

Lui mi teneva il viso, il collo e le sue labbra che lentamente toccavano e assaporavano le mie non poterono far altro che farmi impazzire sciogliendo ogni mio problema o dolore. 

<< Lo sai vero che è la stronzata più romantica e allo stesso tempo più disgustosa che io abbia mai sentito? >> 

<< So anche questo. >>

Quella conversazione non si fece più così tanto interessante come ci eravamo promesse. 

<< Quindi mi hai chiamato alle tre del mattino per questo? Solo per dirmi questo? >> Chiese poi rompendo il ghiaccio. 

Quindi l'avevo chiamata alle tre del mattino solo per questo? << Sì. >> Farfugliai rendendomi conto che davvero era un sì. 


Era entrato più tardi a scuola, da quello che avevo capito dalle voci, ma non mi aveva guardato nemmeno una volta da quando era in quel corridoio. 

Non si era degnato nemmeno di salutarmi, era impegnato a parlare con diverse ragazze e non gliene fregava niente di guardarmi. 

Burning in hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora