4- La palestra

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Quella mattina era domenica e quando pensavo che avrei potuto stare in pace e dormire fino a tardi mi ritrovai in ospedale per una visita con mia madre. 

Facevo controlli spesso per la mia salute: non riuscivo a bere più di cinque bicchieri d'acqua al giorno e questa cosa era grave, perché la quantità di proteine nel mio corpo era molto alta. 

Tutto nella mia vita sembrava avere crepe e essere rotto. Tutto nella mia vita sembrava star per crollare a breve. 

Scendemmo al piano emergenze e richiedemmo alla dottoressa che mi aveva visitato i referti delle analisi che avevo fatto.

<< I risultati non sono quelli che avrei voluto vedere. Le tue condizioni stanno lentamente peggiorando, devi bere assolutamente di più, devi farlo per la tua salute. >>

<< Lo so. >>

Voltai lo sguardo e mi guardai un po' in giro sperando di trovare un modo per scappare alle mie crepe.

<< Signora venga con me deve firmare dei documenti. >>

Indicò a mia madre di seguirla e a me di aspettarle lì come una brava bambina. 

<< Evelyn aspettami qui, torno subito. >>

<< Certo. >> 'Fanculo la brava bambina, chi ero io per ascoltare gli ordini di una persona che a volte mi guardava come uno sbaglio e altre mi amava come se fossi la persona più importante del mondo per lei?

Seguì la dottoressa per firmare delle scartoffie. Io mi diressi in sala d'attesa per osservare chiunque fosse lì per guarire. Mi girai i pollici per la noia, osservai altre persone chiacchierare e aspettare e poi presi il telefono dalla tasca, decisi di chiamare Momo così avrei potuto buttare le mie crepe su di lei. 

<< Quando hai smesso di chiamarmi ogni due minuti? >>

<< Quando ho capito che era inutile ripeterti che i soliti boni della scuola ti sbavano dietro come cagnolini quando vedono il cibo. >> 

Sospirai ancora una volta al pensiero di lei che mi faceva il lavaggio del cervello sulla figaggine dei nostri "boni della scuola", come li chiamava lei. 

<< Lo sai che ognuno di quelli potrebbe farti venire divinamente a letto? >> E a quella frase il pensiero di Aiden mi invase. << Quanto sei grezza! Lo sai che ognuno di quelli vorrebbe solo farmi venire divinamente a letto, vero? >> 

<< E che importa! Se è bono e ti vuole qual'è il problema? >> Ero sul punto di attaccarle il telefono in faccia quando il pensiero di dirle che la mia salute stava peggiorando mi fermò. 

<< Sono in ospedale e ho appena fatto i soliti controlli. >>

<< Cosa ti hanno detto? >>  A quel punto tornò seria. 

<< Se continuò così ammalerò sia il fegato che i reni. >>

<< Cavolo è grave! >> Esclamò preoccupata. 

<< Senti.. Ti va di andare in palestra. Voglio fare box, è da un po' che non lo facciamo. >> 

Ci fu silenzio dall'altra parte del telefono e sperai tanto che non mi dicesse di no. Volevo fare a pugni contro un sacco, volevo sfogare un po' di rabbia soprattutto dopo che il ritorno di Aiden mi aveva di nuovo scosso. 

<< Ti aspetto lì davanti, muovi il culo che non vedo l'ora di prenderti a pugni! >> Sentii il rumore di una porta chiudersi. 

<< Mangerai la mia polvere tesoro. >> Le dissi alzandomi quando mia madre tornò da me. 

Burning in hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora