Madness

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Era sempre la stessa storia...e questa storia andava avanti ormai da mesi...

Sapeva che avrebbe ricevuto quel messaggio...

Sapeva che il suo unico dovere era farsi trovare in palestra, mezz'ora dopo che quel messaggio arrivava, e rimanere in silenzio per almeno un ora...

Sapeva di doversi portare il costume da eroe e di dover portare, nel borsone, due barrette energetiche e qualche bottiglia di acqua...

Così poteva fare finta di avere fame, alla fine di quel gioco al massacro, e convincere anche Lui a mangiare e ad idratarsi nel giusto modo...

Sapeva che non ci sarebbero stati cuscini stropicciati e pacchi di kleenex insieme a loro, perché questo non era proprio da Lui, come sapeva che qualsiasi cosa avesse fatto ed anche se si fosse comportato nel migliore dei modi...non ci sarebbe stato nessun ringraziamento per quell'ennesima dimostrazione di amicizia.

Eppure nonostante tutto ciò era comunque lì...lui sarebbe stato sempre lì se Lui lo avesse chiamato....

Avrebbe seguito le regole fino all'ultima postilla, per quanto l'unica cosa che avrebbe voluto sarebbe stata scuoterlo fino a farlo crollare, e poi sarebbe tornato in camera sua facendo finta che non fosse successo niente...

Le regole...già...

Regole non dette che aveva imparato a memoria a suon di esplosioni o di urla...

NON si affronta l'argomento

NON si chiede cos'è successo

NON si fa riferimento a quell'altro

NON si offre aiuto né comprensione

NON si danno consigli

NON si danno abbracci...

L'unica cosa che doveva fare, quando entrambi erano in quella palestra, era mettersi in posizione di attacco e lasciare che Lui si sfogasse....

Lasciarlo urlare...

Lasciarlo colpire...

Indurire il suo corpo fino al limite e non lamentarsi se, qualche volta, quelle detonazioni gli avevano fatto sul serio male...

Perché il dolore che poteva sentire lui, per quanto forte se sbagliava a coordinarsi, non sarebbe mai stato paragonabile a quello che riusciva a scorgere in quelle iridi rosse iniettate di sangue e di dolore ...

La prima volta che lo aveva chiamato era stato, per assurdo, uno shock talmente tanto forte che non era riuscito a dormire per due giorni...

Insomma... Katsuki Bakugou è Katsuki Bakugou no?

Nessuno si aspetta di vederlo arrivare con gli occhi lucidi

Nessuno si aspetta di vederlo ondeggiare, chissà per quale motivo, e riuscire a malapena a mantenersi in piedi ed a parlare

Nessuno si aspetta che quello che consideri il tuo migliore amico, per quanto da lui hai ricevuto solo una manciata di insulti e qualche colpetto amichevole, ti attacchi senza dire nemmeno una parola e senza spiegarti la motivazione per quella furia...

Ed allora aveva cercato di parlarci no?

Aveva cercato di essere con Lui, il più possibile, quell'amico che aveva sempre sognato di essere dacché era al mondo...

Ma non era stata una buona mossa...

Katsuki si era chiuso ancora di più, guardandolo come se fosse schifato, e lo aveva lasciato in piedi in quella palestra senza nemmeno sapere il perché fosse lì...

SamuiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora