Mouth

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Avevano già finito di mangiare....

A dire il vero le ciotole erano vuote da ormai più di venti minuti, disposte perfettamente una sopra l'altra proprio dalle mani di Katsuki, ed anche l'ultima briciola di pane era stata spazzata via...

Non c'era più latte...

Non c'erano più biscotti...

Persino il suo amato french toast, ricoperto di sciroppo d'acero e cannella, era finito divorato dalle labbra di colui che affermava, da sempre, di odiare la roba stucchevolmente dolce....

Ma c'era qualcosa di ancora più strano di quella voracità, seppur attuata da qualcuno che quasi pesava la roba che metteva in bocca, che fece mordicchiare più volte il labbro di Denki non sapendo cosa fare...

Perché era ancora lì?

Perché Katsuki Bakugou, il re delle esplosioni mortali, colui che aveva una parola poco gentile per chiunque, e che lo aveva soprannominato Pikachu senza un briciolo di cervello, era ancora lì con lui?

Forse aveva bisogno di aiuto e questo, dato che non era realmente scemo come dicevano di lui in giro, lo aveva capito da quando si erano scontrati in quel corridoio...

E lui voleva darglielo...cavolo...avrebbe ribaltato l'intera stanza se solo avesse saputo in che modo poteva aiutarlo...

Ma quello che aveva di fronte non era di certo un ragazzo normale, e le guance gli si colorarono appena a questo pensiero, e di sicuro cercare di farlo parlare non era tra le opzioni papabili...

Come chiedergli se aveva bisogno di qualcosa ....

O cercare di consolarlo...

O provare, per assurdo , ad abbracciarlo....

Gli occhi gialli si risollevarono appena, buttando una fugace occhiata al viso di Katsuki che osservava ogni buchino sul muro, prima di sospirare e riabbassare lo sguardo

Poteva chiedergli di studiare insieme magari?

O giocare alla play...

Ma erano a malapena le 9 di mattina...quanti insulti si sarebbe beccato se avesse proposto una cosa così stupida?

Chiedergli di uscire?

Le guance del minore si colorarono ancora di più, a quella prospettiva così idiota, e le mani tremarono appena agganciandosi al copriletto

K:" cazzo...ti faccio pena?"

La voce di Katsuki lo fece sussultare, facendogli sparare persino qualche scossa dalle dita lunghe ed affusolate, prima che la testa si alzasse di scatto vedendolo alzarsi dal letto

K:" Tsk...cazzo quanto sono caduto in basso....farmi compatire persino da..."

D:" NON TI STO COMPATENDO!!!"

La mano di Denki si arpionò alla canottiera nera dell'altro biondo, fermandolo, ed i volto si sporse istintivamente avanti come tutto il busto

D:" io...io non ti sto compatendo... è solo che... è solo che non so cosa fare o dire per farti star meglio... Io...i-io quando sto così di solito metto su un film e mi rimpinzo di cioccolata calda e marshmallow...e quando mi prende proprio la paura, quella più forte, cerco di stare il più possibile vicino alla finestra in modo da poter scappare... O a volte, quando sono arrabbiato, tiro fuori da sotto il letto il colpitore che ho comprato, dopo il ritiro nei boschi, e cerco di sfogarmi in quel modo per evitare di colpire di nuovo i mobili perché se no....non mi resterebbe nulla...e..."

La lingua di Katsuki schioccò di nuovo, interrompendo il flusso di parole del biondino, ed un leggero sorriso gli piegò appena il bordo del labbro

K:" cazzo...sei peggio di Merdeku se ti ci metti..."

Denki arrossì di nuovo, tentato quasi dal mettersi persino una mano sulla bocca, per poi fermarla a mezz'aria quando Katsuki tornò a sedersi sul letto alzando il volto verso il soffitto

K:" mi sono fidato come un coglione...."

Il braccio del biondo esplosivo si alzò, piegandosi a mezz'aria, per poi posarsi con l'incavo del gomito sugli occhi

K:" mi sono fidato perché cazzo... sembrava sapere sempre cosa dire e cosa no...quando parlare e quando non farlo... quando farmi incazzare e quando..."

Il braccio si serrò sopra il suo volto, facendo gonfiare una vena che partiva dal gomito fino al polso, e Denki si raggomitolò quasi su sé stesso cercando di fare meno rumore possibile...

Un minuto...due..

Secondi scanditi alla perfezione, nella mente analitica del minore, per dare tempo a Katsuki di riordinare le idee e decidere cosa ,e quanto, dirgli

K:" una volta...una volta me lo sono ritrovato davanti alla stanza, con due lattine di birra in mano, ed ho pensato che cazzo... era proprio la serata peggiore per ritrovarmi quella cazzo di faccia perfetta di fronte... Ma poi ha iniziato a parlare... Ha iniziato a dirmi cose...a...a raccontarmi della sua famiglia e piano piano, lentamente, mi sono ritrovato non so nemmeno come, ad essere di fronte a lui mentre entrambi eravamo sul mio letto... Mi diceva che ne aveva parlato con Izuku...mi diceva che... c-che gli ricordavo qualcuno e che era per questo se...se si era fidato abbastanza di me da parlarmene... Abbiamo chiacchierato per ore e per assurdo anch'io... anch'io ho iniziato a rispondere alle sue domande senza fare caso che erano sempre le stesse per quanto...per quanto le parole sembrassero cambiare... Mi chiedeva della mia fottuta infanzia e..e delle medie ed io sono stato un coglione...sono stato un coglione perché gli ho detto tutto e...e lui...lui...ed io lo sapevo che non voleva me...io lo sentivo che non voleva me perché CAZZO!!! Chi cazzo vorrebbe uno come me se potesse avere Deku? Ah? Chi cazzo potrebbe...."

Gli occhi gialli di Denki si sbarrarono, quando una lacrima sfuggì fuori dal braccio serrato di Katsuki sul proprio viso, ed una scossa sembrò veramente spappolargli il cervello in due quando, senza il minimo raziocinio, scheggiò in avanti avvolgendo le braccia esili sul corpo immobile di Katsuki

D:" IO!!! Io....io ti vorrei...io....io ti...vorrei...io...io Katsuki...io...."

Ed anche gli occhi di Katsuki si sbarrarono sul vuoto, stretto in quell'abbraccio di cui avrebbe potuto liberarsi in un secondo, ma che invece decise di stringere ancora di più...

Conscio, più che mai, di aver sbagliato tutto...

SamuiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora