Pure

158 20 3
                                    


Non era stato semplice...

Non era stato per niente semplice riuscire a rimanere in quella stanza, con Katsuki, e vederlo completamente distrutto e lacerato da quel "rapporto" che lo aveva devastato...

Non era stato semplice ascoltare le sue parole e nemmeno ascoltare i suoi silenzi che, più delle parole stesse, gli avevano raccontato di una storia che era ai limiti dell'assurdo....

Tutti quei mesi...

Tutte quelle serate in cui Katsuki spariva, non facendo intuire nulla di strano, e che invece veniva irretito e soggiogato da qualcuno che lo aveva usato come un mero oggetto...

E Denki conosceva bene quella sensazione...

Denki si era sentito per tutta la sua vita, prima di trovare dei veri amici alla UA, come qualcuno che se ci fosse, o no, non avrebbe fatto la differenza...

Si era sentito usato da dei vecchi compagni di classe...

Si era sentito sminuito, e senza valore, diverse volte in passato...

Ma questo?

Non osava nemmeno pensare a come si fosse sentito Katsuki sapendo perfettamente che qualcuno lo aveva solo usato...

Non riusciva a capire come quel figlio di puttana, per non dire di peggio, fosse riuscito ad ignorare il dono enorme che Katsuki gli stava facendo...

Perché non era una persona semplice no?

Non era uno di quei ragazzi che si fidava...che si lasciava andare...

Non era una di quelle persone che davano tutto di sé stessi, al primo arrivato, senza nemmeno rifletterci...

No...

Katsuki era chiuso...

Katsuki era una cassaforte, a doppia mandata, che non si apriva e non si esponeva mai...che non mostrava mai la sua parte più interna...che non mostrava mai il suo "centro"...

Eppure lo aveva fatto...

Katsuki aveva preso quel cuore che aveva sempre protetto, a costo di diventare persino violento e cattivo, e lo aveva offerto su un piatto d'argento a qualcuno che non solo lo aveva pugnalato...no...ma che ci aveva persino camminato sopra pulendosi i piedi al suo passaggio...

No...

Non era stato semplice farlo parlare e fargli dire, in mezzo alle urla ed alle imprecazioni, il nome di quel bastardo...

Già...bastardo...

Era quasi comico che colui che veniva chiamato bastardo a metà alla fine si fosse davvero mostrato come un bastardo per intero...

No...non era stato semplice restare fermo mentre l'unica cosa che voleva, forse per la prima volta nella sua vita, era utilizzare il suo Quirk per fare veramente male ad un'altra persona...

Ma aveva aspettato...

Si...Denki aveva aspettato...

Ed avrebbe scoperto, solo al mattino dopo, quanto avesse sbagliato a farlo...

Perché quando lui e Katsuki incrociarono Izuku, nel corridoio che conduceva alla stanza del biondo esplosivo che doveva cambiarsi, qualcosa nella sua testa finì di spezzarsi ...

Si...

Qualcosa cominciò a risuonare, come un allarme pieno di luci stroboscopiche, alla vista di un Izuku spaesato e che riusciva a malapena a camminare...

Qualcosa si era acceso, nelle sinapsi del suo cervello, nel vedere dei grossi lividi sul suo collo e nel vedere quell'espressione persa e confusa...

E quasi era rimasto indietro, quando Katsuki era scattato in avanti, cercando di capire cosa fosse a far prudere le sue mani ed a fargli sparare delle scosse involontarie dalla punta delle dita...

SamuiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora