Capitolo Trentacinque - Riscatto

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L'ho chiamato a casa
Il mio uomo ce l'ha fatta
È andato ben oltre il dolore
E noi che dobbiamo restare
Continuiamo a vivere lo stesso

My Man -Eagles

Le parole di Francesco mi tolsero tutta l'aria dai polmoni e me la ridonarono contemporaneamente.

Mi sembrava di guardare la scena da fuori, come se fossi una semplice spettatrice. Qualche minuto prima avevo rischiato di morire sotto i colpi dei Serenusa e adesso guardavo Adriano che si fronteggiava con Francesco.

I ragazzi cercarono un mio riscontro per capire cosa dovessimo fare, ma io non lo sapevo, credevo che un solo movimento avrebbe decretato al morte di uno di noi.

Eravamo in maggioranza, è vero, ma Francesco stava scoprendo tutte le carte di Adriano e io non osavo immaginare le sue intenzioni.

Da come guardava suo fratello, era probabile che presto estraesse la pistola e lo uccidesse.

«Qual era il tuo piano?» gli chiese rabbioso. «Venderci tutti agli sbirri e fartela di nuovo con la tua puttana?»

«Chiamala ancora così, Francesco, e quei fogli te li faccio ingoiare a uno a uno fino a quando non ti ci strozzi.» La voce di Adriano non era mai stata così minacciosa, era in grado di provocare anche a me un brivido lungo la schiena.

«Quindi è così?» sbraitò ancora Francesco. «Almeno abbi le palle di ammettere che ti stavi vendendo anche i tuoi uomini, dopo aver giurato di proteggerli.»

Era un affronto troppo grande per Francesco.

«Lo hai fatto di nuovo!» Iniziò a camminare avanti e indietro davanti a Adriano. «Hai di nuovo rinnegato la tua famiglia, per un attimo ho creduto che fossi cambiato che quella del boss non fosse una recita, che fossi realmente come nostro padre.»

«Nostro padre era un uomo di merda, Francesco.» Adriano non lo urlò, ma la sua voce sembrò comunque un tuono molto simile a quello che esplose in quel momento del cielo, la pioggia non ci dava tregua. «Non ho mai voluto essere come lui.»

Ed eccola lì. La fine di ogni recita.

Eccolo lì, il mio uomo che usciva finalmente allo scoperto, che non si nascondeva più dietro la maschera del boss mafioso.

Un ragazzo, un uomo, che si stava riscattando.

Un calore familiare si espanse nel mio petto. Ero tutto l'orgoglio che provavo per lui.

«Cosa cazzo significa?» sbiascicò Salvo.

«Perché non provi a stare zitto?» lo provocò Christian.

Le sirene erano sempre più vicine e non avevo idea di come potesse finire tutta quella storia.

«Prova a ripeterlo e ti faccio mangiare direttamente la merda, stronzo!» Salvo attaccò Christian in modo molto colorito.

«Te le studi la notte queste espressioni del cazzo?» Denise avanzò di un passo e Salvo fece altrettanto verso di lei.

Con un gesto volgare si toccò la patta dei jeans. «Vuoi vedere cosa faccio la notte, rossa?»

«Salvo, torna a cuccia per piacere» Adriano pronunciò quelle parole con stanchezza, ma senza staccare gli occhi da suo fratello. «Ridammi quei fogli, Francesco, non è un gioco questo.»

Francesco scoppiò a ridere. Una risata da iena, isterica.

Si fermò a un centimetro da Adriano. «Credi che io stia giocando, fratellino

E prima che qualcuno potesse fermarlo estrasse la pistola, la puntò sulla persona più vicina alla sua destra e sparò in basso.

Alex grugnì di dolore e si accasciò a terra. Luna urlò il suo nome e si precipitò da lui.

Il sangue mi si congelò nelle vene e feci per avanzare istintivamente anche io verso Alex, ma Francesco puntò la pistola su Stephan che era a pochi metri da Alex. «Fai un altro passo e lo uccido, puttana» mise più enfasi sull'ultima parola proprio con lo scopo di provocarmi, di provocarci tutti. «Come tu hai ucciso Antonio.»

Sussultai come se avesse sparato a me. Avrebbe ucciso Stephan per farmi capire cosa io gli avessi portato via.

Ma non riusciva a capire che mi sarei fatta chiamare così altre cento volte se questo voleva dire salvare la vita del mio amico.

«Abbassa l'arma, Francesco.» Adriano avanzò di un minuscolo passo verso di lui.

«Tu non mi dai più ordini!» sbraitò lui tendendo ancora di più il braccio contro Stephan.

«Abbassa l'arma, fratello.» Ed era la prima volta che non sentivo un tono acido o sarcastico su quell'ultima parola.

Allora capii che Adriano stava cercando un briciolo di umanità dentro Francesco. Nonostante tutto, ci sperava ancora.

Spazio autrice ✨

Buongiorno readers del mio cuore ❤️

Che dire? C'è speranza per Francesco? 👀

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Ci vediamo giovedì con SYS 3 😎

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SYS 3 - La società degli splendenti. Capitolo finaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora