Strano come una semplice azione possa sconvolgere il tuo organismo. Prima di tutto, sono sicura di aver avuto un mezzo infarto. Perché il mio cuore non può essere tanto forte da restare incolume dopo un'esperienza del genere. Ed il mio corpo sembra essere d'accordo perché ho la pelle d'oca, probabilmente dovuta alla paura di morire, ed il mio stomaco si sta contorcendo in modi del tutto innaturali. Il mio cervello è ancora vagamente consapevole del fatto che sono seduta su un divano, e che le mani di Thanatos sono ancora sul mio viso. Sono anche consapevole del fatto che lui si è avvicinato di molto a me, così che adesso le nostre ginocchia si stanno scontrando, e la mia schiena è inarcata verso di lui. Mi chiedo come sono finita in questa situazione. Io non ho mai acconsentito a questo regalo. E' in questo momento che mi accorgo che non solo lui sta baciando me, ma io sto baciando lui! Ed in questi brevi attimi di lucidità mi rendo conto di avergli messo le braccia attorno al collo e di star volutamente approfondendo il bacio. E la cosa più preoccupante è che mentre il mio cervello pensava che quel contatto mi facesse schifo, un'altra parte di me, non so esattamente quale, mi sta dicendo totalmente il contrario. E' con la confusione dipinta sul viso che con uno scatto mi stacco da lui. Sento chiaramente il mio viso prendere fuoco mentre gli levo le braccia dal collo e lo vedo ghignare soddisfatto. Io sono nel bel mezzo di un tornado di emozioni e lui ghigna?! È con tutta la forza datami dall'isteria che sta prendendo forma nel mio cervello che gli tiro uno schiaffo. Sento chiaramente lo schiocco che ne risulta, ed inizialmente ne sono compiaciuta. Almeno ha smesso di ghignare. Sul suo viso si è dipinta un'espressione totalmente sconcertata, ma non reagisce, anzi, piano piano vedo quel sorriso sghembo tornare sul suo volto. Ed è con la voce più indignata che possiedo che do voce ai miei pensieri.
- Cosa diavolo ti è venuto in mente? Ti sei mangiato il cervello?!
Lui continua a sorridere, imperterrito, come se la mia ira gli facesse piacere. Poi, scrollando le spalle, mi risponde.
- Ti ho baciato, non ci vedo nulla di male.
- Non ci vedi nulla di male? Nulla di male? Ma tu pensi di poter andare in giro e baciare la gente perché ti va?!
Gli occhi mi stanno per uscire dalle orbite, lo sento. E so anche come questa scena possa essere divertente, il che spiega perché lui sembra sempre più divertito.
- Non la gente. Te. E poi mi dovevi un regalo.
- Quello non era un regalo! Perché non sono stata io a dartelo! Te lo sei preso da solo, caro il mio pedofilo.
Alza un sopracciglio. Glielo spacco quel muscolo facciale se non mi dà una buona motivazione per non farlo tra tre secondi.
- Allora, prima cosa: non sono un pedofilo. Fisicamente ho diciotto anni.
Lo interrompo.
- Cronologicamente ne hai più di tremila, e anche se ne avessi diciotto io ne ho quindici, quindi visto che tu sei maggiorenne sei comunque un pedofilo.
Lo vedo interdetto per un istante, proprio un istante perché ricomincia subito a ghignare.
- In realtà sarei un pederasta, perché tu sei un adolescente ed i pedofili pensano ai bambini, e comunque non ho fatto nulla di illegale. Tu hai già compiuto l'età del consenso, che guarda caso qui sull'Olimpo è di quindici anni. E prima che tu possa replicare, sì, sei stata consenziente. O hai la memoria così corta da dimenticarti che hai risposto al bacio?
Serro la mascella, maledetto, mi ha fregato.
- Comunque questo era la seconda cosa. La terza invece è questa: - Lo vedo ghignare in un modo alquanto inquietante. - Ammettilo che ti è piaciuto.
A quest'ultima frase si appoggia al divanetto incrociando le braccia, e guardandomi con un ghigno più largo di quelli precedenti. Io, dal canto mio, mi rifiuto di rispondere. Per tanto cerco di alzarmi, cerco perché a quanto pare le mie scarpe non sono d'accordo con me. Infatti mi fanno scivolare, lasciandomi ricadere di nuovo sul divanetto. Prima che ci possa riprovare di nuovo, Thanatos si alza e mi offre una mano. Sbuffando sonoramente la accetto, e prendendo il mio nuovo libro mi dirigo svelta verso la sala da pranzo. Lui mi segue a passo svelto, continuando a sorridere compiaciuto.
STAI LEGGENDO
La Tredicesima Dea: l'Inizio di una Morte
Fantasy|| IN REVISIONE || "Fidarsi di se stessi è il peggiore degli sbagli" Più di tremila anni sono passati dalla creazione di un nuovo dio. L'Olimpo arranca, cercando di rimanere in vita nonostante l'umanità oramai lo consideri una favola mitologica. I s...