Mi sembra ancora strano comprenderlo, eppure sono migliorata. In queste poche settimane di allenamento con Ares ho imparato più di quel che pensavo sarei riuscita ad apprendere in anni. Sebbene all'apparenza sembri che io faccia ancora schifo ad usare la spada, ho capito che in realtà è Ares che alza il suo livello di difficoltà mano a mano che miglioro. In effetti non mi sarei potuta accorgere dei miei miglioramenti se fossi stata già portata per la spada, ma essendo negata per quest'ultima posso con sicurezza affermare che non faccio più tanto schifo. Ho trovato una spada ben bilanciata che contribuisce tutt'ora ad evitare che perda l'equilibrio. I miei movimenti sono più fluidi, riesco a parare i colpi avversari con più facilità e qualche volta persino anticiparli. Sbatto il didietro a terra. Ripeto: se fossi stata un'altra persona non mi sarei accorta dei miei miglioramenti, soprattutto perché sono appena stata disarmata dopo appena due minuti di duello, ma il solo fatto che mi sto rialzando immediatamente è già di per sé una prova dei miei progressi. Sto diventando più forte, lo sento.
Con uno scatto felino mi abbasso mentre la lama passa sopra la mia testa e mi scaglio contro Ares ancora a quattro zampe. Gli atterro sopra e cercando di usare la spada come un coltello provo a portarla sul suo collo. Essendo però una spada (lunga quasi un metro e molto scomoda in queste situazioni) ed essendo io disposta in una distanza ridicola da Ares, l'unico effetto che provoco con la mia manovra mezza kung fu è quella di tagliarmi una ciocca di capelli. Il dio sotto di me, per nulla impressionato, capovolge la situazione e mi butta a terra, sollevandosi con pigrizia.
- Sai, più andiamo avanti con questi allenamenti e più penso che sei più un tipo da pugnale.
Mi rialzo a fatica, osservando con la coda dell'occhio la ciocca di capelli mutilata fermarsi ad una distanza di dieci centimetri dalle punte del resto dei miei capelli.
- Allora fammi allenare con un pugnale, ovviamente solo se pensi che così eviterò di rifare la parrucchiera improvvisata in futuro.
Lo vedo lanciare un'occhiata di sbieco ai miei capelli e poi ghignare di nascosto.
- I veri guerrieri hanno i capelli corti per evitare che interferiscano con il combattimento.
- Preferisco tenermi i capelli e rimanere una parrucchiera che si finge spadaccina, ma grazie per l'offerta.
Si allontana da me e torna poco dopo con una lama lunga trenta centimetri circa, sottile e tenebrosa come fosse fatta di fumo.
- Prova questo.
Prendo in mano il pugnale e il fumo sembra solidificarsi nella mia mano. È fresco come il ghiaccio, rinfrescante quasi.
- È fatto dello stesso materiale dell'Elmo dell'Invisibilità di tuo padre: della Notte stessa, Nyx, la dea primordiale. Essa mi donò quest'arma anni or sono, quando ancora gli dei dell'Olimpo erano al potere sulla Terra. Non sono mai stato in grado di usarlo bene, non gli ho nemmeno donato un nome, come di solito si usa fare alle proprie armi. Forse sapevo già che non era destinato a me.
Stringo più forte tra le mani questo prezioso oggetto. È mio, lo so, lo sento. Mentre questi pensieri mi sfiorano carezzevoli la mente, sento una calore al palmo della mano. Sollevandolo e guardando l'elsa sul quale era poggiato vedo qualcosa che mi stupisce più di quanto farebbe una scimmia che mi dondola sopra alla testa cantando la sigla di Topolino. Il simbolo formato dalla testa di una tigre con in bocca una rosa (identico a quello che aveva disegnato Peter) è apparso fumante ed inciso come con un bisturi infuocato sull'elsa.
- Questo è il tuo simbolo, vero?
Non so cosa rispondere ad Ares. Ho un simbolo? Lo sconcerto nel mio sguardo è così evidente da costringerlo a darmi leggere pacche sulla spalla finché non sono di nuovo capace di parlare.
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La Tredicesima Dea: l'Inizio di una Morte
Fantasy|| IN REVISIONE || "Fidarsi di se stessi è il peggiore degli sbagli" Più di tremila anni sono passati dalla creazione di un nuovo dio. L'Olimpo arranca, cercando di rimanere in vita nonostante l'umanità oramai lo consideri una favola mitologica. I s...