Cerco di riscuotermi, non è il momento giusto per porsi delle domande.
- Peter, puoi abbassare l'arco e venire ad aiutarmi?
- Cosa vuoi fare?
Si avvicina lentamente e con cautela, a quella che lui vede come una minaccia, mentre per me è un povero cucciolo ferito.
- Voglio portarlo in infermeria, ha una zampa sanguinante. Vieni, aiutami a sollevarlo.
- Non credo sia una buona idea, è un drago, è pericoloso!
Lo guardo, cercando di mettere nel mio sguardo tutta la severità che stamattina lui ha messo nel suo.
- È un cucciolo ferito che ha bisogno di cure, non farà male a nessuno.
Rassegnato si fa avanti e lo prende in braccio, un altro ragazzo si fa avanti e lo aiuta. Io cerco di essere utile, ma sono più una zavorra, quindi lascio stare e mi limito ad aprirgli le porte. Sotto la camicia a maniche corte vedo i suoi muscoli contratti per lo sforzo di sollevare il drago. Mi imbambolo per un po' a guardarlo, ma poi devo distogliere lo sguardo per prestare attenzione all'infermiere corso ad aiutarci.
- Cos'è successo? O miei dei! Quello è un drago! Perchè lo avete portato qui?
- Signor Richard è un cucciolo ferito, non potevo permettere che lo uccidessero.
Lo guardo implorante, ma lui non sembra capire.
- Signorina è un mostro, non un animale da compagnia.
Ora comincio ad arrabbiarmi, come possono voler uccidere un animale così dolce? Il drago si volta verso la mia mano e struscia la testa contro il palmo facendo le fusa.
- Lo guardi signor Richard, le sembra un pericolo?
Brontolando sottovoce prende il drago e lo porta dentro una stalla. Lo osserva per un po' in silenzio, poi tentennando poggia la mano sulla zampa ferita. Il drago scopre i denti aguzzi in un ringhio, ma l'infermiere non si scompone e va a prende delle bende.
- Non so molto sulle cure per i draghi, ma delle buone fasciature e un po' di magia di Apollo dovrebbero bastare.
Tampona la ferita, adesso si vede meglio. E' un taglio abbastanza profondo e lungo una decina di centimetri. Distolgo lo sgurdo, il sangue mi fa impressione, sento già i brividi sulle gambe. Una mano mi carezza il braccio. Alzo lo sguardo ed incontro quello preoccupato di Peter.
- Stai bene?
- Si è solo che vedere le ferite mi fa un po' ribrezzo.
Scoppia a ridere e dal tono capisco che si è tolto un peso, doveva essere davvero agitato mentre portava in braccio il drago. Mi sento una stupida a esermi imbambolata quando lui era così preoccupato, se avessi potuto avrei portato io il drago, ma non riesco a sollevare più di una trentina di chili, come avrei fatto a portare un quintale di drago fino al centro dell'edificio?
- Ti fa ribrezzo un po' di sangue, mentre accarezzare la pelle squamosa di un drago che potrebbe ucciderti no. Sei incomprensibile.
Scuote la testa.
- Non capisco ancora perchè non sei scappata via urlante come tutti gli alunni del primo anno, di fronte ad una bestia del genere.Vorrei dirgli la verità, che quel drago non è una bestia, almeno non in confronto a me. Probabilmente quel cucciolo indifeso non ha mai neanche fatto del male a qualcuno, e quanto vorrei non averlo fatto anch'io, ma il passato è passato, non si possono cambiare le proprie azioni anche se certe volte si vorrebbe. Invece mento, non è il momento per parlare dei miei sbagli.
- Non volevo sembrare una fifona.
Fingo di arrossire.
- E poi ho visto subito l'espressione di terrore nei suoi occhi, ed è stupido indietreggiare di fronte a qualcuno che ha paura di te.
STAI LEGGENDO
La Tredicesima Dea: l'Inizio di una Morte
Fantasy|| IN REVISIONE || "Fidarsi di se stessi è il peggiore degli sbagli" Più di tremila anni sono passati dalla creazione di un nuovo dio. L'Olimpo arranca, cercando di rimanere in vita nonostante l'umanità oramai lo consideri una favola mitologica. I s...