Capitolo 39

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Sto seriamente prendendo in considerazione l'ipotesi che il mio piano faccia pena, ma non perché non abbia sortito alcun effetto. Figuriamoci, siamo qui da soli cinque minuti, non si può sperare che Chloe si faccia vedere così presto.

Il problema è che mi sento totalmente sotto pressione. Sono sola in un bosco con il ragazzo che mi piace e quello che mi piace ancora di più, e non so chi sia chi.

Come posso non sapere cosa provo? È tutto così maledettamente complicato, ed io sono una ragazzina. Come posso, a quindici anni, pensare di amare qualcuno? È una cosa troppo grande per me. Forse è troppo grande per chiunque.

- Katherine, posso parlarti un secondo?

Dopo vari tentativi di conversazione, Peter si è finalmente arreso all'evidente indifferenza di Thanatos, che dal canto suo sembra più che felice che il semidio abbia spostato la sua attenzione su qualcosa che non sia lui.

Mi alzo dalla pietra su cui ero seduta e mi affretto a seguire Peter lontano dallo sguardo freddo di quegli occhi dorati.

- Mi spieghi cos'ha contro di me quel tipo?

Sospiro sconsolata e mi sfrego i palmi delle mani sugli occhi.

- Senti Peter, forse dovremmo parlare di una certa questione.

Mi ferma prima che possa aggiungere altro.

- State insieme?

La sua domanda repentina mi coglie alla sprovvista, e per poco evito di balbettare nella mia risposta.

- No! Ce, non lo so. Noi due eravamo una coppia?

Scuote la testa, facendo oscillare i capelli biondi, stranamente bianchi nel cupo della foresta. Per un momento lo associo ad una torcia, pensando che lo vedrei anche ad un chilometro di distanza con tutta la luce emessa da quei fili non più tanto dorati. Poi, pensando alla sua vita, cambio idea. Una torcia illumina e basta, lui sembra dare vita a tutto ciò che viene toccato dalla sua luce, come fosse un sole. Per questo i suoi amici gli vogliono tanto bene, perché loro sono quelli che più di tutti sanno apprezzare la sua luce, loro ne sono stati inondati per settimane, alcuni per anni. Ma il Sole è una stella e come tale è un'enorme palla di gas e fuoco che brucia tutto ciò che gli si avvicina troppo. Dona vita a tutti per rimanere solo ed autodistruggersi.

- Non basta un bacio a decidere una cosa del genere.

Lo guardo e vedo un essere solitario, che dona se stesso per rendere felici gli altri. Solo adesso capisco quanto stia sbagliando Thanatos giudicandolo un rammollito, perché io lo so che è quello che pensa di lui, insomma, l'ho pensato anch'io venti minuti fa!

Ma Peter non è un rammollito. È semplicemente un inguaribile altruista. Ma non lo è per dimostrarsi più simpatico, lo è perché non sa fare altro.

Lui è una di quelle poche persone che sanno donare loro stesse al mondo e non voler niente in cambio perché non sentono di averne bisogno.

Non è che lui non sappia quanto è malvagio il mondo e quanto possa essere crudele la gente, semplicemente non crede che questo valga per tutti.

- Già, forse è proprio così.

Per quanto voglia, non riesco a distogliere lo sguardo dai suoi occhi, come se continuando a guardarlo potessi riuscire a diventare più come lui, ad abbandonare almeno una piccola parte del mio egoismo, e mi scappa una risata. Sono talmente ipocrita da rendermene perfino conto.

Io sono la stessa persona che pensava che l'altruismo non esistesse e che gli altruisti fossero solo persone che fingono per essere considerate migliori dagli altri, ed ora voglio smettere di pensare a me stessa?

La Tredicesima Dea: l'Inizio di una MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora