Capitolo 3 Peter

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-Katherine Inperi, figlia di Ade e Persefone.

Questa breve frase continua a ripetersi nella mia mente. Adesso è ufficiale, sono la persona più strana sul pianeta. I sovrani degli Inferi non hanno mai avuto altri figli insieme, tranne me. Sono un eccezione, un caso particolare, che le persone chiamano speciale, solo perchè non vogliono dire mostro.

Un vago ricordo mi torna in mente. Un breve scorcio della mia nascita. È tutto buio, sembra di essere dentro una caverna, l'unica cosa che vedo è il volto gentile di una donna. Lei è molto simile a me, ha i miei stessi capelli neri e leggermente ricci e i miei stessi occhi, di un verde foresta con quella luce da ribelle, che fa capire che nessuno potrà mai opprimerla del tutto. Poi la donna mi parla con una voce dolce, ma un po' dispiaciuta, come se sapesse che la mia vita non sarebbe stata facile. "Benvenuta nel mondo dei morti, Katherine Inferi, figlia mia."

- Katherine Inferi.

- Cosa?

Max mi guarda stupito e confuso.

- Il mio vero nome. Non mi chiamo Katherine Inperi ma Inferi.

- Katherine il tuo cognome è Inperi, è scritto qui, sulla tua autorizzazzione.

Sembra che voglia convincere più se stesso che me, ma io sono sicura di quel che dico, so che posso fidarmi di quel che ha detto la donna, di quel che ha detto mia madre.

- È falso, mia zia ha cambiato il mio cognome per dare meno nell'occhio, ma il mio vero cognome è Inferi.

- Ok, forse è meglio se ne riparliamo dopo.

È chiaro che Max vuole chiudere l'argomento, probabilmente perchè tutti gli altri alunni si stanno velocemente riprendendo dallo sconcerto e cominciano a bisbigliare, alcuni eccitati, ma la maggior parte spaventati e preoccupati.

Io invece sono pervasa da quella consapevolezza fredda e seria, che ti porta a fissare il vuoto con il viso calmo, che ti fa reagire razionalmente al limite della stupidità, che porta la gente a pensare che tu sia indifferente ad ogni cosa, che fa preoccupare le persone più di quando piangi. Ma io reagisco così alle cose e non mi importa molto se gli altri si preoccupano. Forse perchè non ci sono mai state tante persone che si sono preoccupate per me.

- Io direi che per oggi il pranzo è finito, quindi prego i fratelli e le sorelle maggiori di far visitare i dormitori ai nuovi componenti della loro famiglia, e buon inizio anno scolastico a tutti.

- O almeno speriamo.

Aggiunge a bassa voce, così che solo io riesco a sentirlo.

Un forte trambusto risuona quando tutti si alzano in piedi ed escono veloci dalla porta. Quasi non mi accorgo di Elizabeth che mi guarda comprensiva e preoccupata mentre viene trascinata via dagli altri figli di Afrodite.

- Peter ti dispiace accompagnare Katherine al dormitorio dei figli di Ade? Considerato che non c'è nessun nuovo arrivato nella famiglia di Apollo.

- Certo

Un ragazzo carino si avvicina e mi prende per un braccio per poi trascinarmi quasi di peso fuori dalla mensa. Non mi ero accorta di essere ancora in piedi vicino al braciere.

Appena fuori dalla porta, lontano dallo sguardo del preside, il ragazzo si gira e mi guarda negli occhi.

- Senti, adesso dovrei farti fare una specie di giro turistico prima di portarti al tuo dormitorio, ma non mi sembri nelle condizioni di ascoltare, e io non ne ho voglia in questo momento, quindi il giro te lo faccio fare domani.

Io rimango impassibile, la sua voce risuona lontana da me, quasi non la sento.

- Almeno annuisci per farmi capire che hai sentito quel che ho detto, cavolo.

La Tredicesima Dea: l'Inizio di una MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora