Capitolo 33 Uso un dio come fazzoletto

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Sei giorni. Sei lunghi, noiosi, snervanti giorni a letto per una gamba rotta. Una rottura in tutti i sensi. Si può immaginare la mia reazione al fatto di dover stare rinchiusa in camera per tutto questo tempo. Per di più, il giorno dopo l'incidente, il 27 Dicembre, Thanatos è venuto qui e si è ripreso le Profezie di Delfi, e dopo non si è fatto più vedere. Quindi non ho potuto fare altro che osservare la bussola regalatami da Phoibos puntare ostinatamente verso Nord, verso i Campi della Pena, dove appunto lui si trova; e pensare continuamente al mio sogno, senza poter trovare risposte alle mie domande. La prima delle quali è scoprire cosa Ade è l'Ecatombe. Certo, se riuscissi a trovare Thanatos per chiederglielo non avrei problemi, ma a quanto pare lui ha scelto di diventare come la fortuna, più la cerchi e più sode fai le tue gambe, perché ovviamente fa di tutto per evitarti e tu cammini molto, moltissimo, tipo per un intero castello spettrale degli Inferi.

Dopo l'ennesimo giro del palazzo mi arrendo. Non lo troverò mai. Devo cercare un modo meno diretto per scoprire cos'è l'ecatombe. Quindi, per la prima volta in vita mia a malincuore, mi dirigo verso la biblioteca. L'atmosfera calma e rilassante di questo posto angelico per la prima volta non mi risolleva il morale. Preferirei parlare con Thanatos invece che sfogliare pile di libri. Scuoto la testa, che sciocchezza che ho pensato. Ho sempre preferito la compagnia dei libri a quella umana, le cose non cambieranno adesso. Con meno foga del solito, scruto le file di libri cercandone qualcuno con un titolo inerente all'Ecatombe. Peccato che non sappia niente sull'argomento, non so nemmeno cosa sia. Forse è un luogo. In effetti è stato un po' ipocrita pensare che potesse essere solo una data. Anche se mi suona familiare. Ecatombe. Sono sicura di averlo già sentito. Scuotendo la testa frustata mi siedo su una sedia di fronte al tavolo ed inizio a sfogliare il primo libro: "30 luoghi da visitare nel nostro mondo". In prima pagina è rappresentata una cartina fisica con le principali città dell'Olimpo. Strano, pensavo fosse più grande. Una sottile linea di terra pianeggiante, terminante con la capitale: Olimpo, sopra una montagna. Nulla di più. Tra le didascalie dei puntini rappresentanti le città non vedo nessuna Ecatombe. Eppure: "ci vediamo all'Ecatombe". Chiudo di scatto questo libro inutile e lo metto da parte insieme a tutti gli altri. Pochi minuti dopo torno con un'altra pila di libri, questa volta sui vari monumenti dell'Olimpo. In effetti è confusionaria questa storia del mondo parallelo che si chiama come la capitale dello stesso. Non sai mai se si riferiscono al mondo o alla città. Come vollesi dimostrare questo libro è solo sulla città, e a parte un eclatante statua di Afrodite e Ares (demolita più volte da Efesto, ma sempre ricostruita), non c'è niente sull'Ecatombe. Dopo ore e ore a sfogliare volumi non ho ancora trovato nulla. Quando sento bussare alla porta della biblioteca e una ninfa si affaccia per annunciarmi la cena, mi stupisco che sia già così tardi. Abbandono i libri con il brutto presentimento che anche domani dovrò passare una giornata simile a questa.

Thanatos non è a cena. I miei genitori sì. Solo questa prospettiva ha il potere di farmi venire voglia di cenare in camera mia da sola per sempre. Il fatto di dover anche intrattenere una conversazione con loro mi fa semplicemente sperare che il pollo arrosto si riveli vivo e mi ingoi.

- Allora cara, cosa hai fatto oggi?

Dopo qualche minuto di silenzio alzo gli occhi dal piatto, e mi accorgo che Ade sta parlando con me. Da quando mi chiamo Cara? Trattengo un sorriso per la mia pessima battuta e capisco che sono messa davvero male per fare battute così orrende.

- Sono stata in biblioteca.

Una smorfia contrariata appare sul suo volto. Non ditemelo. Non ditemi che mio padre è uno di quei maledettissimi genitori che si lamentano dei figli che leggono troppi libri, quando il restante ottanta per cento dei genitori sgobba per cercare di far leggere quegli scimuniti dei figli.

- Atena sta avendo un brutto effetto su di te. Non è normale passare il primo dell'anno a leggere in biblioteca.

Lo sapevo. Lui è uno di quei genitori. Aspetta? Cosa ha detto dopo "non è normale"? Mi sto sbagliando. Non può essere il primo dell'anno. Non può essere passato già così tanto tempo da Natale. Ma riflettendoci meglio, contando oggi sono passati sette giorni. Una settimana.

La Tredicesima Dea: l'Inizio di una MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora