Per quale motivo hanno allestito la tavola come se fosse un matrimonio?
Per qualche motivo mi ero immaginato qualcosa di molto simile a un'aula universitaria, con le poltroncine scomode e i relatori che parlavano con una cadenza conciliante il sonno, invece l'ambiente che mi si presentava davanti era quanto di più lontano possibile dall'immagine che la mia mente aveva formato. A parte il pulpito, quello non poteva mancare.
I tavoli tondi coperti da pesanti tovaglie bianche, avevano al centro una composizione di fiori – visto l'aspetto quasi perfetto, scommettevo fossero finti – dai colori tenui. Le stesse sfumature erano riprese dai segnaposto in cartoncino che, di sicuro, non sarebbero arrivati a fine giornata.
Katharina si guardava intorno soddisfatta, come se quell'apparenza fosse quasi opera sua. Per un momento mi chiesi se non ci fosse il suo zampino, non me ne sarei stupito, anche se era molto improbabile. Alla fine, un po' per spezzare il silenzio mentre cercavamo il nostro posto tra quelli segnati e un po' per punzecchiarla, glielo chiesi.
«Conosco Leslie, la coordinatrice del centro, dall'università, era qualche anno avanti a me.» Come se quella spiegazione potesse bastarmi. Le indirizzai uno sguardo eloquente e lei ridacchiò prima di continuare. «A volte, ci scambiamo pareri su cose stupide, tipo accostamenti di colori e cose così.»
«Fammi indovinare, ti ha chiesto qualcosa per oggi.»
«È venuto tutto proprio come ce lo immaginavamo.»
Mentre raggiungevamo mio padre al tavolo, notai una donna bionda che doveva avere più o meno la mia età parlare proprio con mio padre. Non appena la riconobbe, Katharina si slanciò ad abbracciarla, era incredibile come riuscisse a passare dall'essere tranquilla e stoica all'essere la persona più affettuosa del mondo.
La donna, che scoprii qualche secondo dopo essere la famosa Leslie, tirò Katharina in una conversazione che non riuscii ad ascoltare perché venni distratto da una voce ben nota. D'altra parte era impossibile confondere l'inflessione dolce ma marcata che Domenico De Santis sfoggiava ogni volta che abbandonava la sua lingua madre.
«Anche voi a Berlino? Non pensavo vi interessasse un ritrovo del genere.» Abbandonai il tedesco per adottare l'italiano e gli strinsi la mano, accanto a lui riconobbi Eleonora De Santis, sorella dell'imprenditore e altra testa pensante della De Santis Inc. Strinsi la mano anche a lei, non l'avevo vista spesso, di solito mi interfacciavo con il fratello, ma ero comunque riuscito ad apprezzare il suo modo di porsi negli affari.
«Avevamo anche altri affari da sbrigare in città.» Rispose anche lei in italiano dopo essersi scambiata uno sguardo d'intesa con il fratello. Qualcosa dietro di me, tuttavia, attirò la sua attenzione perché questa scivolò via e, il secondo dopo, mi sentii toccare sul braccio.
«Scusate se vi interrompo, ho trovato i nostri posti, Leslie ci ha messo laggiù.» Come se si fosse accorta dei fratelli De Santis solo in quel momento, Katharina indirizzò loro un cenno d'assenso ed Eleonora prese la palla al balzo per presentarsi.
«Anche noi siamo seduti a quel tavolo.» Disse in tedesco sfoggiando un sorriso genuino. «Mi perdoni, Eleonora De Santis.» E le porse la mano in attesa che la donna accanto a me la stringesse.
«Della De Santis Inc.?» Domandò lei subito dopo, mi chiesi se non si fosse informata un po' su tutti gli ospiti che lei giudicava interessanti. La scintilla di consapevolezza che si era accesa nei suoi occhi al sentire il cognome dei due fratelli mi faceva pensare che o avevo ragione o lo aveva riconosciuto da qualche rapporto che era passato sotto i suoi occhi dato che la De Santis Inc. era uno dei nostri clienti a Roma.
«Proprio quella.» Rispose Domenico in tono affabile, non sembrava intenzionato a staccare gli occhi dalla figura di Katharina.
«Katharina Werner, piacere.» La mia intrepida amica non si fece intimorire da quel guardare fisso, anzi, sembrò sfidarlo con lo sguardo, cosa che – ne sono certo – richiamò la curiosità dell'italiano.
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Armonia di sogni e speranze
ChickLitMAYER BROTHERS TRILOGY #1 Quando lo storico fondatore della Mayer Advertising Society va in pensione, per Katharina si apre un nuovo, turbolento, capitolo. L'incontro con il nuovo capo è disastroso, i due cominciano il loro rapporto lavorativo con u...