«Se mangiassi anche solo un'altra briciola, potrei scoppiare.»
La risata sgorgò quasi da sola al sentire il borbottio di Katharina.
«Avevo ragione quindi?»
La risposta non poteva che essere un sonoro sì, d'altra parte il gusto con cui aveva mangiato tutto ciò che avevamo ordinato era già un indizio eloquente.
«Considerando che non ho metri di paragone, non posso dirti né sì, né no.»
Ovvio non poteva darmi ragione e basta, non sarebbe stato da lei.
«Non mi dai neanche un po' di soddisfazione?» Misi su un finto broncio, non mi sarei tirato indietro finché lei non avesse ammesso di aver mangiato qualcosa che da noi non avrebbe trovato neanche per scherzo.
«La rimangerei subito, va bene? Ora però ho bisogno di mettermi qualcosa senza bottoni che spingono sulla pancia.» Disse senza remore facendomi ridere per la seconda volta in pochi minuti. In effetti avevamo mangiato talmente tanto che anche io sentivo la necessità di mettere qualcosa di più comodo così, quando Katharina scomparve dietro la porta della sua camera proprio con quel proposito in mente, la imitai.
«Ti va di guardare un film con me prima di andare a dormire?» Domandai picchiando lievemente le nocche sul legno della porta chiusa, dall'altra parte mi arrivò la voce attutita di Katharina.
«Solo se non è uno di quelli smielati.»
Alzai gli occhi al cielo, chissà perché il fatto che non fosse un tipo tutta rosa e cuoricini non mi stupiva per nulla.
«Cercherò il film con più uccisioni e colpi di scena solo per lei, milady.»
Mentre rientravo nella mia camera, sentii la risata che scaturì in risposta alle mie parole. Tirai fuori il computer, dovevamo accontentarci di quello per stavolta, e quando, dopo aver attaccato l'alimentatore, mi voltai di nuovo, vidi Katharina sulla soglia che si copriva gli occhi con una mano.
«Sei presentabile?» Scherzò aprendosi in un sorrisetto beffardo.
«Guarda tu stessa.» Dissi con una mezza risata mentre lei già abbassava la mano. Aveva indosso un delizioso pigiama rosa con i cuoricini bianchi che le dava un'aria rilassata e forse un po' infantile che non mi dispiaceva per niente. Ad attirare la mia attenzione, però, fu un altro dettaglio.
«Hai sciolto i capelli.» Mi sentii un imbecille il secondo dopo aver pronunciato quelle parole, ma quella novità mi aveva preso in contropiede. Probabilmente la stavo guardando imbambolato, ma anche Katharina, che aveva un leggero rossore sulle guance, non era da meno vista l'attenzione che stava mettendo nello scrutarmi.
«Ci mettiamo in salone?» Mormorò qualche secondo dopo, forse per tirarsi fuori da quello stallo che si era installato non senza una punta di imbarazzo. Ringraziando il lavoro che ci aveva obbligato a portare almeno un computer, feci un cenno verso l'apparecchio.
«Temo che in televisione ci siano solo cose in italiano quindi per stavolta andiamo di computer e hotspot.»
Katharina mi guardò dubbiosa mentre prendevo posto sul letto, ma, quando battei sullo spazio accanto a me, sembrò convincersi e si arrampicò sul materasso e si sistemò come meglio credeva.
«Allora, cosa vediamo?» Chiese portandosi una gamba al petto. Quella era la domanda del secolo, dubitavo che avessimo gusti simili in fatto di film. Ben presto però scoprii che non potevo essere più in errore, prediligevamo gli stessi generi, ma avevamo opinioni differenti in merito a quali fossero i film degni di nota. Alla fine, riuscimmo a trovare un terreno comune con il buon, caro e vecchio Tolkien e optammo per darci alla visione di La compagnia dell'anello, che entrambi avevamo già visto più e più volte, ma che non ci dispiaceva riguardare.
Mentre il film cominciava a dipanare sullo schermo le sue prime scene, mi resi conto di quanto Katharina fosse tesa – o forse semplicemente in imbarazzo – tanto che, nel cercare la posizione che le era più congeniale, faceva dei piccoli movimenti stando attenta a non toccarmi. Mi veniva da ridere ogni volta che notavo questo suo proposito, in realtà ero più concentrato su di lei che sul film che sapevo a memoria, ma mi costringevo a reprimere qualsiasi espressione che cercasse di affacciarsi sul mio volto, Katharina l'avrebbe presa come una provocazione – giocosa, certo, ma pur sempre sfida.
Per fortuna, dopo un quel momento iniziale di impaccio, Katharina riuscì a concentrarsi sul film e andò via via rilassandosi tanto che a un certo punto la sentii appoggiare la testa sulla mia spalla.
«Ti da fastidio?» Sussurrò subito dopo e, quando staccai lo sguardo dal computer per portarlo su di lei, la trovai che mi stava guardando con un'espressione seria in volto.
Scossi il capo regalandole un piccolo sorriso e da quel momento cercai di muovermi anche io il meno possibile per non farla spostare. Il calore del suo corpo vicino al mio era rassicurante, ma allo stesso tempo mi rendeva nervoso. Non sapevo cosa fare. Volevo fermare il tempo e rimanere lì per godere di quel momento di tranquillità.
Ogni tanto la sentivo ripetere tra sé le battute che sapeva a memoria, ed erano davvero tante, ma quel mormorio presto scemò nel silenzio più assoluto. Quando realizzai quella mancanza, sbirciai nella sua direzione solo per trovarla profondamente addormentata, la stanchezza del viaggio aveva finalmente avuto la meglio su di lei.
Muovendomi il meno possibile per non rischiare di svegliare Katharina, spensi il computer e lo misi da parte solo per fermarmi a guardare la figura addormentata accanto a me, indeciso su cosa fare. La soluzione più logica era alzarmi e andare a dormire nella stanza che, in teoria, avrebbe dovuto occupare Katharina, ma non mi sembrava giusto invadere lo spazio dove aveva posato le sue cose. Per qualche motivo, vedevo più razionale dormire su quello stesso letto e spiegarle la situazione l'indomani mattina, d'altra parte aveva accettato di rimanere sola con me in quell'appartamento, non credevo che passare la notte accanto a me l'avrebbe sconvolta.
Stendendomi, guardai di nuovo il volto di Katharina reso sereno dal sonno e provai a immaginare cosa avrebbe pensato se si fosse svegliata trovandomi ancora lì. Perso in quelle fantasticherie, rimasi immobile ancora per un po', sperando che il tempo operasse presto la sua magia e non permettesse alla mia testa di spingersi troppo in la.
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L'avevo promesso che a mille letture sarebbe arrivato un aggiornamento non in programma❤️🔥Siate sinceri, quanto avete amato la scena del film?
Prossimo aggiornamento sempre mercoledì 🤣
Giorgia
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Armonia di sogni e speranze
ChickLitMAYER BROTHERS TRILOGY #1 Quando lo storico fondatore della Mayer Advertising Society va in pensione, per Katharina si apre un nuovo, turbolento, capitolo. L'incontro con il nuovo capo è disastroso, i due cominciano il loro rapporto lavorativo con u...