Baumgarten mi intercettò appena io e Nikolaus mettemmo piede al piano. L'espressione tesa e preoccupata che aveva in volto, fece tornare presente il grumo di ansia che mi aveva assalito poco prima, era come se il mondo mi stesse urlando che c'era qualcosa che non andava.
Era successo qualcosa, lo capii subito e non dubitai neanche per un istante di avere ragione.
Irrigidii le spalle, la tensione che scorreva lungo la schiena e immobilizzava le gambe, e cercai istintivamente la mano di Nikolaus. Il contatto caldo e familiare della sua pelle contro la mia mi diede una parvenza di stabilità, ma non era che una pallida illusione: qualsiasi cosa il medico avrebbe detto non mi sarebbe piaciuta.
«Ha avuto un'altra crisi?» Chiesi prima ancora che dicesse qualcosa e, con mio orrore, la voce mi uscì tremante nonostante i miei sforzi per rimanere calma. Eppure, la sollecitudine dell'uomo nel venirci incontro rivelava senza troppi dubbi che delle evoluzioni c'erano state. In meglio o in peggio era ancora da vedere, e, se avessi dovuto scommettere, avrei detto in peggio.
In parte, speravo fosse solo un'altra crisi, ormai le conoscevo e, in qualche modo, sapevo come affrontarle, ma se fosse stato qualcos'altro... temevo cosa poteva presentarmisi davanti.
«No.» Baumgarten scosse la testa in un gesto mesto e il mio stomaco si attorcigliò ancora di più. La tenace speranza che mi desse una buona notizia era quasi ridicola, ma mi ci aggrappai con la stessa forza che stavo usando per stringere la mano di Nikolaus, che stava sopportando stoicamente. «Ma da ieri sera non è lucido e fatica a riconoscere le persone.»
Il mondo sembrò restringersi intorno a me, per poi allargarsi smisuratamente l'istante successivo. Mi sentii piccola, quasi soffocata dalla situazione, e la presa sulla mano di Nikolaus si strinse. Quel subitaneo malessere non sfuggì a nessuno dei due uomini e Baumgarten, con una nuova ruga di preoccupazione a segnargli il volto, mi chiese se volessi sedermi. Quando scossi la testa, Nikolaus si rivolse al medico.
«C'è dell'altro, vero?»
Fui grata per quella domanda, non avrei mai avuto la forza di pronunciarla io stessa.
«Gli esami sono rapidamente peggiorati.» Rispose Baumgarten, lo sguardo serio fisso ancora su di me e la voce pregna di una distaccata professionalità che avevo imparato a detestare e, allo stesso tempo, ad apprezzare. «Stamattina sono arrivati i risultati degli ultimi richiesti e non sono confortanti.»
Avrebbe aggiunto dell'altro, ma io lo interruppi bruscamente.
«Mio padre sta morendo, non capisco cosa ci debba essere di confortante.» La voce, ancora una volta, mi tremò, eppure la causa non era la rabbia, bensì un misto di disperazione e rassegnazione. Le parole del medico mi erano arrivati come un colpo sordo, ma suonavano ancora troppo vaghe quando avevo bisogno di capire con quanta più precisione possibile quanto fosse vicina la fine.
«Polmoni e reni stanno cedendo a velocità allarmante.» Baumgarten si lasciò scivolare addosso le mie parole, chissà quante altre volte aveva vissuto scene del genere. «Temo dobbiamo aspettarci il peggio prima del previsto.»
Il cuore accelerò ancora una volta la sua corse sfrenata, mentre il panico si infilava ancora più in profondità sotto la mia pelle. I pensieri e le domande, fin troppo numerose, si rincorrevano nella mia mente, accavallandosi l'un l'altro e facendo scorrere i secondi in un silenzio teso.
Mi sforzai di tenerli in ordine e di racimolare un briciolo di calma in mezzo al caos che mi si stava agitando dentro con il solo fine di porre un quesito decente.
«Mi faccia capire, di quanto tempo stiamo parlando?»
Nikolaus, accanto a me, era tornato a osservare la scena con occhi vigili, senza dire nulla, sapevo, però, che mi avrebbe spinto a parlarne dopo e non mi avrebbe permesso di chiudermi a riccio, come facevo prima di conoscere lui.
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Armonia di sogni e speranze
ChickLitMAYER BROTHERS TRILOGY #1 Quando lo storico fondatore della Mayer Advertising Society va in pensione, per Katharina si apre un nuovo, turbolento, capitolo. L'incontro con il nuovo capo è disastroso, i due cominciano il loro rapporto lavorativo con u...