15. Sole di primavera

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Anche l'ultimo esame si era concluso con un 30, poteva finalmente tirare un sospiro di sollievo, le mancavano due laboratori a maggio e la tesina a settembre. Ma soprattutto quel sabato sarebbero arrivati i suoi genitori. Avrebbero conosciuto Sergio e avrebbero capito quanto si amavano.

"Amore hai confermato la prenotazione al ristorante per domenica sera?"

"Vale sempre la stessa risposta che ti ho dato stamattina e 2 ore fa: SI AMORE!"

Era leggermente in ansia con l'organizzazione per le 48 ore che i suoi genitori avrebbero trascorso a Madrid. Il loro volo sarebbe atterrato sabato mattina intorno alle 10 e sarebbero ripartiti lunedì mattina alle 9.

Sabato pomeriggio dopo l'allenamento Sergio sarebbe rimasto in ritiro al campo e domenica pomeriggio avrebbe portato i suoi genitori al Bernabeu a vedere la partita e poi sarebbero andati tutti insieme a cena.

Aveva organizzato per la giornata di sabato un giro per la città, aveva prenotato in un ristorante molto carino la cena di sabato. Avrebbero dormito nel suo appartamento, che aveva pulito da cima a fondo nei due giorni dopo l'esame e poi un bel brunch domenica mattina.

Controllò per la ventesima volta sulla sua mail i biglietti per il museo del Prado e per il Reina Sofia. Sergio la guardava divertito, era così dolce, tutta emozionata.

"Ma non sei un po' agitato di conoscere i miei genitori?" gli chiese controllando per la ventunesima volta la sua email.

"No, sono sicuro di piacergli, piaccio a tutti!" le rispose mentre era sdraiato sul divano a guardare una partita di Champions.

"In realtà non gli sei mai piaciuto!"

"Perché ancora non mi conoscono. Ti ho fatta innamorare di me in due settimane, con loro sarà una passeggiata."

Invidiava la sua calma, avrebbe desiderato nascere anche con solo un decimo della sua autostima.

Quel sabato mattina la sveglia suonò alle 7.30 e per la prima volta da quando dormivano insieme fu la prima ad alzarsi. Corse in bagno ad aprire l'acqua della doccia.

"Piccola sei troppo agitata, andrà tutto bene! Vuoi una mano per rilassarti?".

Lo fulminò con lo sguardo mentre si spogliava, entrata in doccia Sergio la raggiunse.

"Ti verrà un infarto ora di domenica" le disse un attimo prima di iniziare a baciarle il collo e iniziò a toccarle il clitoride. D'istinto allargò le gambe e le infilò un dito dentro e poi un secondo. Iniziò a gemere mentre sentiva le sue dita muoversi dentro di lei, toccando tutti i punti giusti.

"Ti prego non smettere!" lo supplicò, continuò a toccarla, il suo corpo cominciava a tremare, stava per venire, continuò a muovere le dita fino a quando non la sentì gemere di piacere e le sue dita si bagnarono del suo umore.
Sara gli prese la mano e si infilò in bocca le dita che fino ad un attimo prima erano state dentro di lei.

"Questo non lo dovevi fare, ora mi toccherà scoparti, perché sei incredibilmente sexy in questo momento."

La girò di spalle ed entrò dentro di lei con un colpo secco, sapeva che era ancora bagnata per l'orgasmo di poco fa, prese i suoi seni tra le mani e iniziò a scoparla forte, come piaceva a entrambi, le tirò due schiaffi sul sedere che la fecero eccitare ancora di più.

"Ti scoperei per sempre!" le disse all'orecchio, la voce roca che aveva mentre facevano sesso la eccitava da impazzire. Sergio aumentò il ritmo e la forza e Sara venne per la seconda volta e lui subito dopo di lei.

"Mi spieghi perché non riesco mai a dirti di no?" gli chiese mentre si insaponava i capelli.

"Oltre al fatto che sono bellissimo?" rise "A parte gli scherzi, credo che sia perché c'è una chimica incredibile tra noi due, non ho mai provato un'attrazione del genere per nessuna donna."

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