35. Lo voglio

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8 Giugno 2019

Sara spense la sveglia e mise la testa sotto al cuscino, ma in una frazione di secondo realizzò che quello era il giorno del suo matrimonio. Si mise a sedere sul letto e vide il suo vestito da sposa, ogni volta che lo guardava se ne innamorava come era successo la prima volta. Oggi avrebbe sposato l'amore della sua vita e le vennero le farfalle nello stomaco.

Ludovica, Martina e Gemma le sue testimoni entrarono nella sua stanza e da quel momento non ci sarebbe stato un attimo di pace. "Ti devi sbrigare Bella Addormentata, il sole splende!" le disse Ludo portandole una brioches e del caffè appena fatto. Si buttò sotto la doccia ancora incredula di quanto stava succedendo. Erano stati mesi frenetici, dalla scelta della location, della data, gli inviti, il vestito per la cerimonia e il pranzo, la musica, i fiori, il menù, il viaggio di nozze, aveva curato tutto nei minimi dettagli pinsieme al suo wedding planner. Sergio si era limitato a chiederle a che giorno e a che ora doveva presentarsi "Tutto quello che sceglierai per me andrà benissimo, io voglio solo sposarti!". E ora era nella doccia di quella villa ottocentesca alle porte di Madrid con un giardino immenso dove si sarebbe svolta sia la cerimonia civile che l'aperitivo, la cena e il delirio fino a notte fonda.

Prese il telefono e vide un messaggio di Sergio:

- Buongiorno futura Signora Ramos, fra poche ore sarò da te! Ti amo S. -

"Che ore sono ragazze?" chiese alle sue amiche.

"Le 11, hai ancora cinque ore di tempo se vuoi cambiare idea." le rispose Gemma.

Fecero un pranzo leggero in giardino, soprattutto per poter bere un po' di vino, perché la tensione si iniziava a far sentire. "Grazie per essere qui con me oggi. Non so come avrei fatto in questi anni senza di voi!" disse Sara. "Ti prego non iniziamo a piangere altrimenti non ne usciamo più!" rispose Martina con i lacrimoni. "Allora facciamo un brindisi: al matrimonio più incredibile della storia di Madrid!" urlò Gemma alzando il calice.

Dopo il trucco e parrucco si accorse di avere le mani ghiacciate, la tensione era alle stelle, guardò il telefono e vide che mancava solo un'ora. "Posso avere un bicchiere di vino?" chiese a Enzo il suo wedding planner che stava controllando che sia l'acconciatura che il make up fossero perfetti "Puoi avere tutto quello che vuoi Tesoro." Parlò un attimo all'auricolare e in soli due minuti arrivo un cameriere con una bottiglia di Franciacorta e i calici. Si versò un bicchiere generoso e gli chiese se fosse già arrivato qualcuno "Non ancora, ma è presto, arriveranno tra una mezz'ora compresi i tuoi genitori, in compenso fuori dai cancelli è pieno di giornalisti."

Fece un respiro e si fece aiutare dalle sue amiche con il vestito "Ragazze, mi potete lasciare un attimo da sola." appena chiusero la porta si guardò allo specchio e sorrise alla sua immagine riflessa. In sette anni erano successe così tante cose da riempire una vita intera e tante ne sarebbero ancora successe, era diventata una donna, era madre di tre bellissimi bambini, aveva una sua società in due città della Spagna, non poteva che essere orgogliosa della persona che era diventata.

Suo padre entrò nella stanza, dopo aver bussato "Piccola mia sei meravigliosa! Come stai?" le chiese guardandola con gli occhi lucidi.

"Papà, sono così felice che non mi sembra vero." le disse abbracciandolo forte "Non avrei mai immaginato che saremmo arrivati fino a qui!".

"Invece sì, sei tu quella ci ha creduto prima di tutti e non ha mai smesso di farlo. La tua determinazione e la tua forza di volontà ti hanno portata fino a qui, è solo merito tuo!"

Dalla porta le dissero che il momento era arrivato. Sergio la stava aspettando.

"Sarai per sempre la mia bambina, non dimenticarlo mai." le disse baciandole la fronte e porgendole il braccio.

Uscirono nel giardino e tutti si alzarono in piedi, incontrò subito gli occhi di quello che fra poco sarebbe diventato suo marito, come facevano ogni volta che lui entrava in campo e si emozionarono, lui più di lei stranamente. Quando suo padre gli strinse la mano e gli consegnò la sua unica figlia riuscì solo a dirle "Sei meravigliosa!".

"...e con i poteri conferitomi dallo Stato io vi dichiaro marito e moglie, puoi baciare la sposa!" La strinse a sé e la baciò come se fossero solo loro due al mondo.

"Ti amerò per sempre Princesa."

Passarono tra gli invitati e corsero ad abbracciare i loro bambini, prima di andare a fare le foto. Durante la cena Marcelo il testimone di Sergio fece il suo discorso "C'ero anch'io quando Sergio conobbe Sara e senza vantarmi troppo, sono stato il primo a capire che questa ragazza avrebbe cambiato la sua vita. Ha messo la testa a posto, come si dice di solito, ma è stato davvero così, almeno fuori dal campo di calcio e quando diventi la versione migliore di te stesso è perché hai incontrato la donna della tua vita. Auguri Ragazzi!"

Finita la cena iniziò la vera e propria festa con alcool a fiumi, balli scatenati e canzoni cantate a squarciagola fino alle tre del mattino.

A notte fonda quando tutti se ne erano andati Sergio prese una bottiglia di vino, due bicchieri e le chiese di seguirla. Andarono sulla terrazza, c'era la loro Madrid illuminata sullo sfondo, le riempì il bicchiere la fece sedere in braccio. "Te l'ho già detto che sei bellissima con questo vestito?" le chiese "Circa un migliaio di volte, ma non mi stanco mai di sentirtelo dire!" rispose lei dandogli un bacio. "Non mi sembra vero che passeremo due settimane da soli! Non succede da sei anni!" le disse.
"Secondo te i bambini staranno bene? Non sono mai stati così tanto senza di me!" Gli chiese preoccupata.
"Sono i nostri figli, hanno metà del mio dna e metà del tuo, sono i migliori!" rispose ridendo "lo sai cosa faremo in queste due settimane alle Maldive vero?"
"Non usciremo nemmeno dalla camera giusto?" rise Sara.
"Esatto Signora Ramos!" la prese in braccio "ma iniziamo già da adesso! Vediamo com'è questo sesso da sposati!"

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