"Non voglio fare niente per il mio compleanno, voglio solo stare a casa con te e Leon e soprattutto non voglio vedere nessuno. Voglio passare una giornata solo con voi!" sentenziò Sergio."Amore ho capito, ma i tuoi genitori e le tue sorelle vogliono passare del tempo con te e con il loro nipote" cercò di farlo ragionare Sara.
"Fai solo con il loro nipote, non festeggio un compleanno con loro da anni." quando ci si metteva sapeva essere davvero testardo "Comunque li chiamo io, così chiudiamo la questione."
Da quando era ritornato dal ritiro con la Nazionale aveva ripreso gli allenamenti con il Real, era riuscito a convincere il mister a dargli un giorno di riposo per il suo compleanno visto il poco tempo che aveva passato con suo figlio e non voleva intorno nessuno. Aveva già dato il giorno libero a Marisol e Paloma e ora avrebbe dato il benservito anche alla sua famiglia. Quando voleva una cosa doveva essere per forza quella.
"Fai come vuoi, ormai ci rinuncio a farti cambiare idea, sei un testone! Io devo andarti a comprare il regalo, mentre mi preparo, puoi preparare anche tuo figlio, così posso uscire."
"Me l'hai già fatto il regalo, guardalo qui." disse sollevando Leon dalla culla. "Mamma non potrà mai farmi un regalo più bello di te, vero Amore mio stupendo!". Era innamorato alla follia.
Girando per il centro di Madrid con Gemma, non riusciva a trovare nulla da regalare a Sergio, la primavera era esplosa in città e passeggiare per le strade era piacevole. "Cosa si regala a chi ha già tutto?" continuava a domandarsi, fino a quando non si fermò davanti allo store del Real Madrid, non ne era sicura ma credeva di aver visto su internet che avevano fatto anche delle tutine da neonato che potevano essere personalizzate.
Si diresse verso il commesso chiedendogli se effettivamente si ricordava correttamente o se l'avesse solo immaginato. "Ma certo, seguitemi vi faccio vedere cosa abbiamo".
"Penso che sceglierò questa con lo stemma, è possibile aggiungere nome e numero sul retro?"
"Certo se ha tempo dieci minuti, lo facciamo subito. Cosa voleva scrivere?"
"Ramos jr e il numero 4" gli rispose. Il commesso la guardò e in quel momento la riconobbe "Signora Ramos è un piacere averla nel nostro store, posso chiamarle il direttore se preferisce!" Sara rimaneva ancora sorpresa della venerazione che le persone avevano per i calciatori del Real "Non ti preoccupare, stai facendo un ottimo lavoro e comunque sono la signora Maldini." gli rispose sorridendo.
Aspettarono girando per il negozio. "Sai dovresti prendere in considerazione l'idea di prenderla anche per te una maglia del padre di tuo figlio." le disse Gemma mentre guardava se c'era la sua taglia della maglia di Bale.
"Non iniziare anche tu con questo discorso. Lo amo, vado allo stadio ogni volta che posso, sto comprando a mio figlio una tutina del Real, ma io sono milanista e non indosserò mai la maglia di un'altra squadra, nemmeno per il mio compagno." Gemma alzò le mani in segno di resa.
Nel frattempo arrivò il commesso con quello che doveva essere il direttore, le porsero il pacchetto. "Signora Maldini, sono il responsabile, volevo dirle che la tutina è un omaggio da parte del nostro negozio."
"E' davvero gentilissimo, ma non posso accettare."
"La prego, ci farebbe davvero piacere."
"Mi saprebbe dire il totale?" chiese Sara, il direttore guardò il commesso che rispose " Settanta euro."
"Allora facciamo così. Visto che non mi piace avere dei favori solo per il mio nome o come in questo caso per il nome del mio compagno ma non voglio mancarle di rispetto. Quindi darò i 70 euro come mancia a questo ragazzo che è stato così gentile con me e non aveva capito chi fossi, per cui deduco che sia così gentile e professionale con tutti." Aprì il portafoglio e gli diede i soldi. Il ragazzo guardò il suo capo per vedere se poteva accettarli e quando lui annuì, la ringraziò.
"Sia mai che Sara Maldini possa approfittare del suo nome o di quello di Ramos" la canzonò Gemma.
"Siamo a casa!"
Marisol le venne incontro sorridendole e aiutandola con la carrozzina e i pacchetti. "E' arrivata la carne per domani?" le chiese mentre prendeva in braccio Leon.
"Sì Signora, giusto un'oretta fa!"
"Marisol non puoi chiamarmi Sara? Mi sento una vecchia matrona, se continui a chiamarmi signora."
"Mi spiace, ma non penso di riuscirci, se vuole la posso chiamare Signora Sara, ma è il massimo che le posso concedere."
"Vedrò di accontentarmi allora." Le rispose ridendo.
Prese il regalo per Sergio e lo nascose in un suo cassetto in camera. "Domani quando papà ti vedrà ti vorrà mangiare per quanto sarai bello." disse a suo figlio mettendolo nella culla, accese il baby monitor e tornò di sotto.
Sergio si era lasciato convincere ad uscire con i suoi compagni di squadra quella sera, per festeggiare il suo compleanno. Sarebbero andati a fare un aperitivo e una cena dopo gli allenamenti.
Disse a Marisol e Paloma che potevano andare a casa, mangiò la cena che le aveva preparato Marisol, allattò Leon e dopo averlo fatto addormentare si mise a letto. Verso l'una del mattino sentì delle voci dal piano inferiore, si alzò di scatto senza accendere le luci e si sporse dalle scale e vide Marcelo e Morata che stavano portando a braccia Sergio visibilmente sbronzo. Si mise a ridere e scese.
"Per fortuna che non avevi voglia di uscire." gli disse andandogli incontro.
"Amore mio sei bellissima, non sai quanto ti amo!"
"E' sbronzo, ma ti possiamo assicurare che si è comportato bene!" Rise Marcelo.
"Grazie Ragazzi per averlo portato a casa sano e salvo." Gli rispose prendendolo per la vita.
Li salutò e cercò di aiutarlo a salire le scale.
"Amore sono stato bravo, davvero. Non ti arrabbiare!"
"Non sono arrabbiata Amore mio."
"Ho parlato di te tutta la sera, di quanto ti amo, di quanto è bello nostro figlio, di quanto ti voglio sposare. Facciamo un altro figlio? Anzi io ne farei anche dieci di figli insieme a te."
Non poteva fare a meno di sorridere, era così tenero anche quando era ubriaco. Lo fece sdraiare sul letto, gli tolse le scarpe e si addormentò vestito.
Alle sette del mattino prese Leon e andò nella camera di Paloma, così almeno avrebbe potuto lasciarlo dormire ancora un po'. Lo cambiò e gli mise la tutina comprata il giorno prima. Alle 10 era già sveglio e la sbronza solo un lontano ricordo, aveva un recupero eccezionale.
"Buon compleanno Amore mio, come ti senti?"
"Felice di passare questa giornata con le due persone che amo di più al mondo!"
"Il tuo regalo ce l'ha tuo figlio." gli disse indicando la carrozzina.
Sergio si avvicinò e lo vide con la tutina del Real, lo prese in braccio e si accorse della scritta sul retro. "Ma quanto sei bello Cucciolo mio? Sei proprio una meraviglia vero? E' la cosa più figa che potevi prendergli."
"Sei sicura di non esserti arrabbiata ieri sera?" Sara rise di gusto "Vederti ubriaco è sempre divertente! Poi mi hanno assicurato che hai fatto il bravo tutta la sera, quindi non vedo perchè dovrei essere arrabbiata" gli disse baciandolo.
"Mi manca fare l'amore con te!"
"Anche a me Amore mio, dobbiamo aspettare ancora un mese, mi dispiace."
"Sarà il mese più lungo della mia vita."

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RomanceLA STORIA CONTIENE UN LINGUAGGIO SCURRILE E SCENE DI SESSO ESPLICITE! Tutto inizia nell'estate del 2012, Sara Maldini si gode le vacanze con la sua famiglia e i suoi cugini, compirà vent'anni tra poco e a settembre inizierà la sua vita universitar...