13. Natale

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Non rivolse la parola a Sergio per tutta la serata, continuò a chiacchierare amabilmente con i suoi genitori fino a quando non arrivò il momento di andare a letto. Sergio chiuse a chiave la porta e la nascose in un vaso della stanza mentre Sara era in bagno. Voleva essere sicuro di chiarire prima di Natale.

"Amore possiamo parlarne?" disse calmo, era gelosa, ma lui sapeva che non aveva nessun motivo di esserlo. Non si poteva paragonare l'amore che provava per lei rispetto a quello che aveva provato per Ines.

"Non credo ci sia molto da dire."

"Pensi davvero che se provassi ancora qualcosa per lei in questi otto anni non avrei fatto di tutto per riprendermela? Lo sai benissimo come sono. Quando voglio qualcosa la ottengo sempre."

"Giurami che non la ami ancora."

"Te lo giuro su mia madre, le mie sorelle, mio padre e il Real Madrid. Può bastare?"

"Mi ha fatta incazzare con i suoi modi da stronza." Si mise a cavalcioni su di lui e sentì il suo cazzo indurirsi, succedeva ogni volta che il suo culo lo sfiorava.

"Sei incazzata con lei ma immagino tu voglia farla pagare a me!"

Annuì e dopo essersi strusciata su di lui un pochino, si mise sotto le coperte e spense la luce.

"Buona notte Amore mio!" gli disse.

"Buona notte Brutta!"

Sara sorrise nel buio della camera e Sergio fece la stessa cosa mentre l'abbracciava.


La mattina di Natale si svegliarono tutti di buon ora, Sergio e suo padre andarono ad occuparsi dei cavalli, invece Sara e Paqui prepararono la tavola e finirono di preparare per il pranzo. Le sorelle di Sergio entrarono in casa come due furie proprio mentre Sara stava appoggiando le bottiglie di vino sul tavolo.

"Sei tu?" disse una.

"Ma certo che è lei, chi vuoi che sia!" rispose l'altra.

"Ciaooooo!!!" le corsero incontro abbracciandola entrambe.

"Io sono Miriam, la seconda, invece lei è la vecchia di casa Remi".

Era felice di quell'accoglienza, le sue preoccupazioni erano del tutto infondate. Quanto le sarebbe piaciuto che anche la sua famiglia avesse accolto Sergio così calorosamente. La presero sotto braccio e iniziarono a riempirla di domande e di complimenti.

"Mamma ma hai visto che dal vivo è ancora più bella che nelle foto dei giornali?"

"Quindi state insieme da tre mesi, incredibile, un vero e proprio record per quel somaro di nostro fratello!"

"Non sai quanto siamo felici per voi, Sergio si merita una brava ragazza e tu sei anche stupenda."

Tutta quella felicità la metteva di ottimo umore, era stata travolta da questi due uragani di allegria e questo la faceva sentire a casa.

"La state soffocando, siete due pazze." Dopo aver guardato la scena per due minuti buoni Sergio decise di intervenire, sapeva che le sue sorelle approvavano, ma se non le conosci la loro allegria può risultare opprimente.

Il pranzo fu meraviglioso, i mariti di Remi e Miriam erano altrettanto simpatici, non si ricordava di aver mai riso tanto con persone che aveva conosciuto da così poco. Guardò il telefono, erano quasi le cinque e da parte di suo padre nemmeno un messaggio, aveva sentito sua madre e Daniel quella mattina e subito dopo la classica videochiamata tra cugini, quel silenzio la stava logorando giorno dopo giorno. Ma non voleva rovinarsi la giornata, per cui tagliò il panettone e il pandoro che aveva ordinato dall'Italia e li mise in tavola con la sua famosa crema al mascarpone, ricetta segreta di sua nonna.

Remi e Miriam fecero dei versi goduriosi dopo averli assaggiati, Sergio si avvicinò all'orecchio di Sara e le sussurrò: "Questa crema te la spalmerei addosso per poi leccarti ovunque!". Rossa come un peperone ringraziò tutti per i complimenti.

Mentre stavano sparecchiando, suonò il campanello, i padroni di casa non aspettavano nessuno, Sergio andò ad aprire e si trovò davanti Ines, suo marito e i genitori di lei.

"Sergiooooo" gli buttò le braccia al collo proprio mentre Sara e le sue sorelle uscivano dalla cucina. Sara divenne bordeaux ma dalla rabbia e tornò immediatamente in cucina, Remi e Miriam la seguirono di corsa.

"Che cazzo ci fa quella cretina in casa vostra?" chiese Remi a sua madre.

"Evidentemente non ha capito la lezione di ieri." le due sorelle la guardarono interdette e Paqui raccontò tutta la storia.

"Sei stata magnifica!" le dissero in coro.

"Adesso ci siamo noi con te, non preoccuparti" la presero per mano e la portarono in soggiorno dove Ines era seduta praticamente in braccio a Sergio, visibilmente a disagio.

I genitori di Ines parlarono del più e del meno con i genitori di Sergio e il marito invece cercava di non farsi vedere troppo a disagio per il comportamento della moglie. Ines e Sergio si alzarono e tutti i campanelli di allarme nel cervello di Sara iniziarono a suonare.

"Torniamo tra un minuto!" furono queste le uniche parole pronunciate da Ines. Miriam le strinse la mano appena vide Sara deglutire a vuoto. Continuò a guardare l'orologio per i tre minuti più lunghi della sua vita e decise che aveva aspettato troppo, si alzò e cominciò a cercarli. Li vide fuori nella veranda della cucina, lei ci stava provando e lui cercava di evitarla, ora aveva davvero esagerato.

"Se non la smetti, ti mangio il cuore in questo preciso momento!" Ines si bloccò ma continuò a tenere le mani sul petto di Sergio.

"Cosa non ti è chiaro? Non lo devi toccare!"

Sergio non l'aveva mai vista così arrabbiata, i suoi occhi erano diventati una fessura, la sua voce era piatta, ma faceva venire i brividi. Era geloso, ma nessuno in questi mesi lo aveva messo alla prova. Ines in soli due giorni aveva superato il limite.

"Scusami ma noi stavamo parlando." rispose piccata.

"No tu ci stavi provando con il mio uomo mentre tuo marito è seduto in salotto!" ancora quel tono di voce.

E poi disse la frase più sbagliata che potesse dire: "Evidentemente non gli dispiace poi così tanto!"

Sara fece un passo verso di lei e Sergio le si parò davanti dandole le spalle "Non dire stronzate Ines, mi hai supplicata di tornare con te e ti ho detto che non sarebbe successo nemmeno se non ci fosse stata Sara."

"Che cos'ha lei che io non ho, è solo una ragazzina Sergio" frignò.

"Lei ha tutto quello che tu non hai e che non avrai mai, ti sei resa abbastanza ridicola, ti conviene tornare da quel povero cristo di tuo marito." Stizzita rientrò in cucina e Sara tornò a respirare normalmente.

"Dimmi che non sei arrabbiata con me!" le chiese con un filo di voce.

Lo prese per il maglione e iniziò a baciarlo "Io sono tua, ma tu sei solo mio!"


Dimenticato l'incidente del pomeriggio, la serata trascorse serenamente. Verso le 23 le due sorelle e i rispettivi mariti tornarono a casa e Sara si sedette fuori in veranda con una grappa che Josè voleva farle assaggiare. Il cielo era terso, c'erano miliardi stelle, pensò nuovamente alla rabbia che aveva provato vedendo una donna provarci con l'uomo che amava, ma era felice di aver avuto l'ennesima conferma che anche lui provava i suoi stessi sentimenti.

"Abbiamo aperto i regali di tutti ma non i nostri" le disse Sergio sedendosi vicino a lei e le porse una scatolina. Al suo interno c'erano due anelli "Non sono GLI anelli, ma volevo dimostrarti che sto facendo sul serio!" le disse infilandole il suo. Sara prese quello più grande e lo mise all'anulare di Sergio.

"Ti amo così tanto!" gli disse con gli occhi pieni di lacrime.

"Ti amo tanto anch'io mi Princesa."

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